idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] . ho intenzione di cedere; come risposta di recisa negazione: «Allora accetti?» «Neanche per idea!». Cfr. l’espressione analoga neanche per sogno. 5. a. Modo di vedere e giudicare le cose: non so se sbaglio ma questa è la mia i.; è un’i. giusta, un’i ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] di voi, peggio per lui. ◆ Come agg., nel sing. è frequente la forma tronca tal, m. o f., davanti a consonante (in tal modo, con tal forza); più rara davanti a vocale, nel qual caso non si apostrofa (in un tal impiccio, ma meglio in un tale impiccio ...
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filo1
filo1 s. m. [lat. fīlum] (pl. -i; con valore collettivo e in locuz. particolari anche pl. f. le fila). – 1. a. Corpo lungo, sottile, di forma cilindrica, in genere a sezione costante, di vario [...] coi biscotti, glielo dava sempre Silvia, ma lui il f. lo faceva a Irene (Pavese); incollare a filo di pasta, in legatoria, modo d’incollare le tavole fuori testo che non possono essere cucite. Proverbî: tre f. fanno uno spago, l’unione fa la forza; a ...
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stabilire
v. tr. [dal lat. stabilire (der. di stabĭlis «stabile») «rendere stabile, tenere saldo»] (io stabilisco, tu stabilisci, ecc.). – 1. Rendere stabile, fissare un oggetto in modo che resti saldo. [...] 2. a. letter. Istituire, costituire, organizzare in modo stabile, cioè fermo, durevole: Dio stabilì l’ordine santo U’ siede il successor del maggior Piero (Dante). b. Fissare in modo stabile, nelle locuz. s. la propria dimora, la propria sede in un ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] ’ manoscritti, sì degli europei che degli asiatici (Baretti). e. In correlazione con che, nel sign. di «a tal punto che, in modo tale che», per introdurre prop. consecutive, in dipendenza da un agg. e da un verbo: trovomi sì nudo, Ch’i’ porto invidia ...
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comportare
v. tr. e intr. pron. [dal lat. comportare «portare insieme», comp. di con- e portare] (io compòrto, ecc.). – 1. a. letter. Sopportare, tollerare: c. le offese; un caldo da non potersi c.; [...] spese; la concessione delle attenuanti comporta una riduzione di pena. 3. intr. pron. Agire, procedere in un dato modo, soprattutto in determinate situazioni o nei rapporti con altre persone: comportarsi da galantuomo, da villano; comportarsi bene o ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] validi: la cosa si è risolta positivamente. Ant., con riferimento al vestire, o anche alle abitudini di vita, in modo semplice, dimesso: un ritratto del magnifico Lorenzo Vecchio, in abito come egli stava positivamente in casa (Vasari); avendo poca ...
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sentimento
sentiménto s. m. [der. di sentire]. – 1. a. La facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; affine quindi a senso nel suo sign. più generale; anticam. si usò anche [...] ’io di questo s., del tuo s., dei tuoi stessi s.; io resto sempre del medesimo s.; seguire, andare contro il s. pubblico, il modo di sentire e di pensare dei più. 4. Sempre al sing. e con uso assol.: a. La sfera dei sentimenti, l’affettività (spesso ...
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posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] e otturazione delle chiavi o dei pistoni (detta comunem. diteggiatura) con cui si ottengono i diversi suoni. In armonia, il diverso modo di disporre i suoni che compongono un accordo; più in partic.: accordo in p. stretta, in p. lata, a seconda che ...
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senza
sènza (ant. sanza) prep. [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»; cfr. l’ant. milan. asensa e il vernacolo tosc. insenza; per la variante sanza, v. sanza1]. – Indica esclusione, privazione, [...] le finestre erano s. vetri; nonostante il freddo, era s. cappotto, s. cappello, s. giacca; un cane s. coda; in compl. di modo o di mezzo: leggo benissimo s. occhiali; è stato operato s. anestesia; mangiava s. voglia; l’ho fatto s. l’aiuto di nessuno ...
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Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...