definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. [...] dei termini di una questione. 2. L’atto, il fatto, il modo di definire (nel sign. 2 del verbo), di determinare cioè il significato di una parola o comunque di una espressione verbale mediante una frase (il più possibile concisa, e comunque completa) ...
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andare2
andare2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. L’atto dell’andare, del muoversi: Non impedir lo suo fatale a. (Dante). b. Facoltà di camminare: nel suo nome s. Piero rendette l’a. al zoppo [...] buon passo; di (o con) quest’a., di questo passo, in questo modo: con quest’a. non si finisce più; a tutt’a., velocemente: il qualche cosa (dove però andare conserva in parte il suo valore verbale), mancar poco: S’i’ guardo e giudico ben dritto, ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] parere, opinione: a mio vedere, a suo vedere, ecc., secondo me, ecc.; più spesso, a mio, a suo modo di vedere. ◆ Part. pres. vedènte, raro con valore verbale (Qual è colui ch’adocchia e s’argomenta Di vedere eclissar lo sole un poco, Che, per veder ...
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imperativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo imperativus, der. di imperare «comandare»]. – 1. agg. In genere, che contiene o esprime comando: frase i.; parlare, rivolgersi in tono i.; mandato i., in diritto [...] costituzionale (v. mandato). In grammatica, modo i. (o assol. imperativo s. m.), uno dei modi della flessione verbale, che esprime comando o anche, secondo i casi, consiglio, invito, preghiera, supplica, ecc., che contiene cioè l’espressione di una ...
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medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, [...] ., genere m. (o assol. il medio), diatesi o forma verbale considerata, dagli antichi grammatici, come intermedia tra l’attiva e la significato positivo o negativo o che in genere enuncia un modo di essere senza includere una valutazione, e che quindi ...
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puntuale
puntüale agg. [der. di punto2, in varî sign.]. – 1. Che arriva all’ora stabilita, alla data fissata, senza ritardare: essere p.; arrivare p. a un appuntamento, al lavoro; vieni a prendermi alle [...] di un fluido in movimento, ecc. 5. In linguistica, di aspetto verbale che esprime l’azione (detta azione momentanea) in un momento del suo contrappone a durativo. ◆ Avv. puntualménte, in modo puntuale, con puntualità, senza ritardi: la prossima volta ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare [...] di pensiero e di espressione, o anche soltanto come modo incontrollato di sfogare i proprî moti istintivi e passionali: un nemico travolse ogni resistenza; fu un combattimento (e fig. uno scontro verbale) di estrema v.; la v. di un’invettiva, di una ...
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tendere
tèndere v. tr. e intr. [lat. tendĕre] (io tèndo, ecc.; pass. rem. tési, tendésti, ecc.; part. pass. téso; come intr., aus. avere). – 1. tr. a. Con riferimento a oggetti che si sviluppano prevalentemente [...] dall’altro, tirando per quanto è possibile o opportuno, in modo che l’oggetto occupi per intero la lunghezza o la superficie ◆ Part. pres. tendènte, per lo più con valore verbale: carattere tendente alla giovialità, o alla tristezza; colore tendente ...
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lettura
s. f. [dal lat. tardo lectura, der. di legĕre «leggere», part. pass. lectus]. – 1. a. L’azione di leggere, di decifrare cioè un testo scritto o stampato: la l. di un manoscritto, di un’iscrizione; [...] lettura; libro di lettura per la 3a classe. d. Il modo di leggere, con riguardo alla capacità oppure all’attenzione: l. in un’adunanza e sim.: fu data. l. della circolare, del verbale; dare l. della sentenza; prima, seconda l., d’una proposta di ...
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ottativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo optativus (modus) «modo del desiderio», traduz. del gr. εὐκτική (ἔγκλισις)]. – Modo che nel sistema verbale di alcune lingue ha la funzione di esprimere il desiderio [...] e la possibilità. Nella famiglia linguistica indoeuropea l’ottativo, in età storica, appare conservato in indoiranico, in tocario e in greco, e in parte nel baltico, sotto la forma del permissivo, e in ...
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INDICATIVO
L’indicativo è il modo verbale finito più comune e frequente, usato per indicare un fatto, un’azione, un’idea come reali, obiettivi, sicuri; ha otto tempi
L’indicativo è usato sia nelle proposizioni ➔principali
Domani tornerà...
INFINITO
L’infinito è un modo verbale indefinito che ha soltanto i tempi presente e passato: l’infinito presente (o semplice) e l’infinito passato (o composto); l’infinito passato si forma con l’infinito dell’ausiliare e il participio passato...