pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] che può assumere vario contenuto affettivo); e determinando il luogo, il modo, il tempo: ti penso sempre qui con me; lo penso ancora pensare verso di te ... (Leopardi). 5. Con reggenza verbale: a. Con l’infinito preceduto dalla prep. di, progettare ...
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sedurre
(ant. sedùcere, sodurre, soddurre) v. tr. [dal lat. sedŭcere, comp. di se- «a parte, via» e ducĕre «condurre, trarre» (rifatto secondo i verbi in -durre come condurre, dedurre, ecc.), nel sign. [...] bellezza; una musica che seduce; sono stato sedotto dal suo modo di parlare; l’idea del viaggio mi seduce; non ti voce). ◆ Il part. pass. sedótto ha per lo più valore verbale: una ragazza da lui sedotta e resa madre (Pirandello); rimanere sedotto ...
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picchiato1
picchiato1 agg. [part. pass. di picchiare1]. – 1. Battuto, percosso. In queste accezioni generiche conserva sempre il suo valore verbale; ha invece uso aggettivale con riferimento scherz. [...] a persona che si comporta in modo stravagante, bislacco o con poco cervello: tu mi sembri p., un po’ p., o p. nel cervello (v. anche picchiatello1). 2. non com. o ant. Picchiettato, cioè punteggiato di macchie di colore diverso: un’altra sorte di ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] , gesto con cui si sostituisce l’espressione verbale per significare o comunicare qualcosa: parlare, intendersi che avviene (e similmente tenere la testa a s., comportarsi in modo da non perderla, farsi guidare dalla ragione); al contrario: non ha ...
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empatia
empatìa s. f. [comp. del gr. ἐν «in» e -patia, per calco del ted. Einfühlung (v.)]. – In psicologia, in generale, la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra [...] persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale. Più in partic., il termine indica quei fenomeni di partecipazione intima e di immedesimazione attraverso i quali si realizzerebbe la comprensione estetica. ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole [...] scientifico; modificare, ampliare, snellire i p.; p. didattico, l’esposizione, per lo più scritta, che un insegnante fa del modo in cui intende ripartire la materia e dei criterî che vuol seguire nello svolgimento di questa; anche l’esposizione della ...
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transatto
part. pass. e s. m. [dal lat. transactus, part. pass. di transigĕre «transigere»; sostantivato nel lat. tardo transactum, in espressioni come in transactum, in transacto «mediante un accordo», [...] e quindi «in modo definitivo»]. – Nel linguaggio amministr. e burocr. o forense, part. pass. di transigere (fatto oggetto di transazione, concluso con una transazione), usato anche nella sua funzione verbale: le differenze insorte tra la nostra corte ...
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suggestionare
v. tr. [der. di suggestione] (io suggestióno, ecc.). – 1. Esercitare una suggestione, influire sul pensiero, sui sentimenti e sulla volontà di una persona, agendo di conseguenza, in misura [...] essere portato a pensare, sentire e comportarsi in un dato modo da impressioni e sensazioni soggettive, non vagliate razionalmente: è facilmente. ◆ Part. pres. suggestionante, con funzione verbale e di agg.: esercitare un’azione suggestionante; uno ...
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interrotto
interrótto agg. [part. pass. di interrompere, dal lat. interruptus, part. pass. di interrumpĕre]. – 1. Sospeso, temporaneamente o definitivamente: le trattative sono i.; tutte le comunicazioni [...] pianto i.; parlava con voce i. dai singhiozzi (qui con valore verbale). 2. In botanica, detto di spiga o d’altra infiorescenza Avv. interrottaménte, non com., con interruzioni, in modo non continuo: questi giorni passati fui interrottamente fuori ...
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aoristo
s. m. [dal gr. ἀόριστος «indeterminato», comp. di ἀ- priv. e tema di ὀρίζω «determinare»]. – Categoria verbale propria dell’indoeuropeo, conservata soprattutto in antico indiano e greco; indica [...] un’azione temporalmente indeterminata, spoglia di ogni proiezione nel tempo (salvo nel modo indicativo, dove indica normalmente fatti passati, con valore corrispondente al perfetto «storico» del latino e al passato remoto dell’italiano), concepita ...
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INDICATIVO
L’indicativo è il modo verbale finito più comune e frequente, usato per indicare un fatto, un’azione, un’idea come reali, obiettivi, sicuri; ha otto tempi
L’indicativo è usato sia nelle proposizioni ➔principali
Domani tornerà...
INFINITO
L’infinito è un modo verbale indefinito che ha soltanto i tempi presente e passato: l’infinito presente (o semplice) e l’infinito passato (o composto); l’infinito passato si forma con l’infinito dell’ausiliare e il participio passato...