diavolo
diàvolo s. m. [dal lat. tardo, eccles., diabŏlus, gr. διάβολος, propr. «calunniatore» (der. di διαβάλλω «gettare attraverso, calunniare»), adoperato nel gr. crist. per tradurre l’ebr. śāṭān «contraddittore, [...] d.; furbo più del d.; le donne ne sanno una più del d.), e in svariate frasi e locuzioni dell d’ira e di disappunto: corpo del d.!, corpo di mille d.!, sangue del d.!, per tutti i d.!; in rana (v. rana); d. di notte, altro nome di un pesce cartilagineo ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] un fulmine, un bolide, un meteorite; anche con una certa durata: cade la pioggia, la neve, la adattato alla persona); la tenda cadeva in mille pieghe; la parete del monte cade a sostantivato: al cader della sera, della notte; del Sole o di altri corpi ...
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cassetta
cassétta s. f. [dim. di cassa]. – 1. a. In genere, cassa di piccole dimensioni a base quadrata o rettangolare, anche senza coperchio, o altro recipiente simile, adatto a contenere roba: c. di [...] recata a mano o appesa in cima a una pertica, usata per lo stesso scopo); c. ; la teneva dentro la c. del tavolino da notte (Palazzeschi). b. Cassetto, vano del banco o o sim.: il principe gli fece dare mille scudi della sua cassetta. 5. Specie ...
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stame
s. m. [lat. stamen -mĭnis, con le accezioni del n. 1; il sign. botanico ne deriva per la forma di filamento dello stame]. – 1. a. Nell’industria tessile, la parte più lunga della fibra di lana, [...] filo, soprattutto in quanto viene filato: avea costui una sua moglie, la quale ogni notte di verno si levava in sul mattutino a vegliare ? (Leopardi); raro con altri usi fig.: ... Né i mille fulmini Su te stridenti Troncâro ai liberi Tuoi dì lo stame ...
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noioso
noióso agg. [prob. dal provenz. enojos, che è il lat. tardo inodiosus, der. di odium «odio»]. – 1. Che dà noia, che è causa di noia: lezione, conferenza, conversazione n.; essere, diventare n.; [...] n. (anche come sost., un n., una noiosa; spec. riferito a bambini: non fare che arreca pena, angoscia, tormento: da mille n. pensieri angosciata e stimolata e trafitta ( po’ noioso, piuttosto noioso (una festa, una serata noiosetta, un tipo noiosetto ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] terza liceale; contare da cento a mille; da servitore a padrone. 2 alla sera (anche la mattina, la sera); a notte inoltrata; alle due, alle cinque; a Natale, a mandare a studiare, a lavorare; dare a copiare una lettera, dare un abito a lavare; dare a ...
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penetrare
v. intr. e tr. [dal lat. penetrare] (io pènetro, ecc., poet. penètro, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. Entrare più o meno profondamente in un luogo, in un ambiente, in un corpo materiale [...] linee nemiche; i ladri sono penetrati nel negozio durante la notte; un luogo in cui non penetra né luce né aria generico: ad un tempo mille Penetrar puote e concepir vostr’alma Cose diverse (Parini). e. letter. Concentrarsi in una meditazione: E in un ...
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secolo
sècolo s. m. [dal lat. saecŭlum «generazione; lungo spazio di tempo; periodo di cent’anni», e nel lat. crist., sul modello del gr. αἰών, calco a sua volta dell’ebraico, «vita terrena; mondo», [...] non lo vedo da secoli; ti auguro di campare mille secoli! Frequente nelle datazioni, nelle quali generalm. si perde nella lontananza, nel buio, nella notte dei s.; al principio dei s., nei per indicare il vero nome di una persona che è più nota con ...
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(ar. Alf laila wa laila) Titolo di una celebre raccolta anonima di novelle in arabo, ma di lontane origini indo-persiane, conosciuta in Europa ai primi del 18° sec. attraverso la libera traduzione francese di A. Galland. Il testo canonico si...
Scrittore francese, nato a Digione nel 1720. Il posto di controllore delle Isole del Vento, che ottenne nel 1747 e al quale attese con zelo ed energia, non gl'impedì di coltivare le lettere. Infatti alla Martinica scrisse Oliver, poema eroicomico...