udire2
udire2 v. tr. [lat. audire] (indic. pres. òdo, òdi, òde, udiamo, udite, òdono; in tutta la coniugazione del verbo, la vocale tematica è o quando su di essa cade l’accento, u fuori d’accento; fut. [...] : u. una predica, un discorso; l’ho udito recitare nell’«Amleto»; udir la messa, o semplicem. udir messa, assistere alla messa: ... che egli ogni mattina dovesse u. una messa in Santa Croce (Boccaccio); nella lingua letter. o di tono sostenuto, anche ...
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sanctus
agg., lat. (propr. «santo»), usato in ital. come s. m. – Inno liturgico di origine biblica (Isaia 6, 3; Matteo 21, 9), recitato o cantato dall’assemblea e dal celebrante nella messa, al termine [...] . Si tratta di uno dei più antichi canti cristiani (sec. 2° circa) e, nella tradizione gregoriana, ha generalm. forma responsoriale con una melodia riccamente ornata. Anche, la parte della messa durante la quale tale inno viene recitato o cantato: la ...
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offertorio
offertòrio s. m. [dal lat. tardo, eccles., offertorium, der. di offerre «offrire»]. – 1. Il primo momento della seconda parte della messa (cioè della «liturgia eucaristica»), in cui il sacerdote, [...] il vino che, al momento della consacrazione, si trasformeranno nel corpo e nel sangue di Gesù Cristo. 2. Il canto che, nella messa, accompagna talora la processione dei fedeli che recano all’altare i doni del pane e del vino; può consistere, come in ...
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elevazione
elevazióne s. f. [dal lat. elevatio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di elevare, di elevarsi, cioè di portare o di salire a una maggiore altezza: dare avvio ai lavori per l’e. del piano stradale; [...] di sopra delle fondazioni; e. del tono di voce, sopra una vocale, una sillaba, una parola della frase. Nella celebrazione della messa, e. dell’ostia, e. del calice, il gesto con cui il celebrante, subito dopo le parole della consacrazione, mostra ai ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, [...] Galantuomo); come iniziale, talvolta, di nomi comuni da tenere distinti da omografi d’uso più corrente (la messa a fuoco e la Messa [o messa] cantata, lo stato coniugale e lo Stato [o stato] democratico); come iniziale, o almeno prima iniziale, dei ...
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tractus
s. m., lat. mediev. [dal lat. class. tractus -us: v. tratto2] (pl. -us). – Nella messa latina sono così denominati (anche in forma italiana, tratto) alcuni brevi versetti (dai Salmi) che, prima [...] riforma liturgica conseguente al Concilio Vaticano II, si recitavano o cantavano nei giorni di penitenza (quaresima, tempora, vigilie, messa dei defunti, ecc.) di seguito al graduale in luogo dell’Alleluia. Il tractus, una delle forme più antiche ...
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omelia
omelìa (o omilìa) s. f. [dal gr ὁμιλία «riunione, conversazione» (der. di ὁμιλέω «adunarsi, conversare»), lat. tardo homĭlia o homelĭa]. – 1. Nella liturgia cattolica, esposizione e commento di [...] di precetto. Prima della riforma liturgica del concilio Vaticano II, il termine indicava in partic. la predica tenuta nella messa episcopale dal vescovo o da un alto prelato. 2. fig., scherz. Discorso fatto con tono moraleggiante o ammonitore (o ...
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pontificale
(ant. ponteficale) agg. e s. m. [dal lat. pontificalis, der. di pontĭfex -fĭcis «pontefice»]. – 1. agg. Dei pontefici, o del pontefice massimo, in Roma antica: l’autorità p.; le insegne p.; [...] , cattedra, mitra, croce pettorale, ecc.), che ne evidenziano la dignità e la potestà di pastore e maestro dei fedeli; messa p., messa solenne celebrata da un vescovo, o da un prelato che gode del privilegio delle insegne pontificali. b. fig. Solenne ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] della celebrazione) e che varia secondo il tempo liturgico e le festività; come s. m., con valore neutro, il p. di una messa, l’insieme degli elementi proprî; il p. dei santi, di una diocesi, di un ordine religioso, parti del messale e del breviario ...
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liturgia
liturgìa s. f. [dal gr λειτουργία, der. di λειτουργός, comp. di λήιτον «il luogo degli affari pubblici» (der. di λαός «popolo») e ἔργον «opera»]. – 1. Nell’antica Grecia, e soprattutto in Atene, [...] di Dio» desunte dalle sacre scritture, l’omelia, il Credo e la preghiera universale; l. eucaristica, la parte centrale della messa che va dall’offertorio alla comunione compresa; l. delle ore, espressione che ha sostituito quelle di ufficio divino o ...
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La più importante azione sacra delle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana, celebrata dal sacerdote con la comunità dei fedeli.
La m. nel cristianesimo cattolico
Nella dottrina cattolica (istruzione Eucharisticum Mysterium del 25 maggio 1967),...
MESSA
Giuseppe DE LUCA
Giulio Cesare PARIBENI
. È l'unico e supremo rito sacrificale del cristianesimo cattolico, e sino dai primi secoli è stata il centro della vita liturgica e mistica della Chiesa. La parola "messa" rimonta al sec....