carattere /ka'rat:ere/ s. m. [dal lat. character -ĕris, gr. kharaktḗr -ē̂ros, propr. "impronta"]. - 1. a. [figura tracciata, impressa o incisa, a cui si dia un significato: c. magici, cabalistici] ≈ icona, [...] , e dal gusto ben definito, può avere carattere. Molto simile è il concetto espresso da avere personalità, che equivale più o meno ad essere deciso, tenace. Per temperamento, assol., si intende di solito un carattere fiero e battagliero: è una donna di ...
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chiedere /'kjɛdere/ [lat. quaerĕre] (pass. rem. chièsi, chiedésti, ecc.; part. pass. chièsto; nel pres. indic. e cong., accanto alle forme regolari chièdo, chièdono, chièda, chièdano, anche le forme, ant. [...] come sta tua moglie. Informarsi (su o di) è meno diretto di domandare, sia perché non viene specificato il destinatario e c. sono i verbi più diretti e intensi (il secondo meno del primo), rispetto ai più attenuati cercare, desiderare e, più formale ...
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rompere /'rompere/ [lat. rŭmpĕre] (io rómpo, ecc.; pass. rem. ruppi, rompésti, ecc.; part. pass. rótto). - ■ v. tr. 1. a. [dividere qualche cosa in due o più parti: r. un ramo] ≈ spaccare, spezzare. b. [...] obbligo giuridico o morale: r. un patto] ≈ contravvenire (a), infrangere, trasgredire, venire meno (a), violare. ↔ mantenere, osservare, rispettare, tenere fede (a). b. [far venire meno in modo temporaneo o definitivo: r. la dieta, il digiuno; r. i ...
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Fabio Rossi
stare. Finestra di approfondimento
Stare fermo - Il sign. fondamentale di s., tra i verbi più com. dell’ital., è connesso con i concetti di «permanenza» e di «immobilità», e si contrappone [...] collocato». Anche in questo caso s. si alterna soprattutto con essere, che, comunque, è avvertito dai parlanti come verbo più appropriato e meno fam., spec. se riferito a un oggetto o a un luogo: le chiavi sono nella borsa; il vaso è sul tavolo; il ...
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ira s. f. [lat. īra]. - 1. [sentimento, per lo più improvviso e violento, che può tradursi in parole concitate, atti rabbiosi e incontrollati: essere in preda all'i.] ≈ bile, collera, rabbia, stizza. ↑ [...] contro gli altri - Se la rabbia è concepita come un acuto sentimento negativo contro gli altri è detta odio o, meno com. e meno intens., avversione o ostilità: non guardarmi con odio; mi dispiace davvero di vedere in voi due una specie di avversione ...
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cadere /ka'dere/ v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell'uso ant. e lett., si ha in alcune forme il tema cagg-;pres. [...] a)]; fig., cadere a piombo ≈ piombare; fig., fare cadere le braccia (a qualcuno) ≈ demotivare (ø), deprimere (ø). c. [venir meno alla presa: la tazza gli cadde dalle mani] ≈ scivolare, sfuggire. d. [scendere dall'alto, di fenomeni meteorologici e sim ...
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Fabio Rossi
forte. Finestra di approfondimento Forte nel corpo - Tra gli agg. ital., f. è senza dubbio uno dei più frequenti, con un’estesissima aerea semantica e un elevato numero di sinon. e contrari. [...] che un vino sa di f., si intenderà che sa d’aceto, di spunto. Un suono forte è emesso a volume alto; meno correttamente, in virtù della frequente identificazione dei parametri dell’intensità e della frequenza (si veda il caso di alto/basso usati sia ...
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Fabio Rossi
bello. Finestra di approfondimento
Piacere estetico - Tra gli agg. che designano una sensazione di piacere estetico, b. (col suo contr. brutto) è forse quello dall’area semantica più ampia [...] . rispetto a b., dal momento che in molte coppie aggettivali il polo positivo ha più sinon., essendo quello semanticamente meno marcato e quindi più bisognoso di sfumature (si veda anche quanto detto a proposito della coppia alto/basso, nella scheda ...
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Fabio Rossi
essere. Finestra di approfondimento
Il verbo e., tra le parole più frequenti dell’italiano, ha un doppio valore: lessicale (cioè con sign. pieno e quindi con sinon.) e grammaticale (vale a [...] . di e. con valore puramente lessicale è quello di «essere (davvero) presente», che ha come sinon. il più com. esistere e il meno com. sussistere. Con questo sign. e. è alquanto raro, usato per lo più in accezione filosofica e in contrapp. a divenire ...
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perire v. intr. [lat. perire "andare in rovina", der. di ire "andare", col pref. per-¹] (io perisco, tu perisci, ecc. [ant. o poet. io pèro, tu pèri, ecc.]; cong. pres. io perisca, ecc. [ant. o poet. io [...] sempre, (ant.) sbasire, (spreg.) schiattare, soccombere, spirare, (fam.) stendere le gambe, (spreg.) tirare le cuoia, trapassare, (eufem.) venire meno, (eufem.) volare in cielo (o in Paradiso o nella gloria di Dio). ↔ nascere, venire alla luce (o al ...
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Il segno (−) che rappresenta l’operazione di sottrazione; per es., 5−3 rappresenta la differenza tra i numeri cinque e tre. Lo stesso segno si usa per indicare un numero negativo. Analogamente, l’opposto di un numero relativo n si rappresenta...
(ted. Main) Fiume della Germania meridionale (495 km di corso e 27.378 km2 di bacino), affluente di destra del Reno. Si forma dall’unione di due brevi rami sorgentiferi, il M. Bianco e il M. Rosso, che nascono rispettivamente dal Fichtelgebirge...