ciclo1 s. m. [dal lat. tardo cyclus, gr. κύκλος «cerchio, giro»]. – 1. In matematica, generalizzazione del concetto di linea chiusa; in algebra, sottogruppo ciclico di un gruppo. 2. In botanica, il complesso [...] soprattutto Alessandro Magno) del mondo classico, reale o fittizio. Nella letteratura moderna, si chiama ciclo una serie più o meno ampia di romanzi o racconti di un medesimo autore, aventi ciascuno una propria autonomia narrativa, ma legati fra loro ...
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rispètto (ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. – 1. a. Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso [...] a nessuno (e fig., la morte non porta r. a nessuno, colpisce tutti senza distinzione, senza riguardi); tenere in r. (meno com. mettere in r.), farsi rispettare, incutere timore, tenere a freno: col suo atteggiamento deciso ha saputo da solo tenere in ...
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workaholism s. m. inv. Dipendenza ossessiva dal proprio lavoro. ◆ «Come nel caso dei "disturbi da dipendenza da personal computer", alcune forme di dipendenza da Internet sono legate al gioco, altre a [...] agostana degli eletti, anche perché in realtà gli uffici del consiglio regionale rimarranno chiusi solo dal 14 al 18 agosto, molti meno rispetto ai 30 e oltre giorni di stop dei consiglieri. Una lunga pausa che potrà servire a fare un bilancio del ...
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periurbano agg. 1. Che appartiene alla periferia di una città; periferico. 2. Per estensione, posto nell'area a ridosso di un grande centro abitato. ◆ Sviluppo, esigenze, comunità, parole grosse che il [...] ricolonizzato aree dove non erano più presenti fino a 20-30 anni fa. E quando la presenza dell'uomo si fa meno evidente, raggiungono anche aree periurbane o urbane. (Ansa.it, 31 marzo 2020, Ambiente & Energia/Animali) • La sfida per i prossimi ...
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piu
più (ant. o pop. tosc. piùe) avv. e agg. [lat. plūs, compar. neutro di multus «molto»]. – 1. avv. a. Come comparativo dell’avv. molto, significa «in maggior quantità, in maggior misura», contrapponendosi [...] , in maggior numero (per un altro uso della locuz. in più, v. sopra, al n. 1 d). b. Né più né meno, per l’appunto, proprio così (v. meno, n. 4 b). c. Per lo più (anche in grafia unita, perlopiù), il più delle volte, nella maggioranza dei casi; nell ...
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allentare
v. tr. e intr. pron. [der. di lento] (io allènto, ecc.). – 1. a. Rendere più lento, cioè meno teso, meno tirato, meno stretto: a. il nodo, la cinghia; a. il freno, le redini, la stretta (anche [...] ; a. la mano, aprirla (fig., usare indulgenza, attenuare il rigore). Fam., a. un ceffone, uno schiaffo, darlo. b. Rendere meno rigido: a. la sorveglianza, il controllo, la disciplina. Mitigare, calmare: a. lo sdegno, l’ira; a. la tensione degli animi ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] 4/4 il primo tempo è forte, il secondo debole, il terzo mezzo forte, il quarto debole. d. Il termine è talora usato anche come sinon. meno com. di metro o misura o battuta (t. in 4/4, in 3/8, ecc.) o di ritmo (t. binario, ternario, quinario, ecc.). e ...
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mancare
v. intr. e tr. [der. di manco1] (io manco, tu manchi, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Essere in quantità o in numero insufficiente, essere meno di quanto sarebbe necessario o conveniente o [...] di cui si sente, si è sentita o si sentirà la lontananza, e quindi il desiderio e il rimpianto; in qualche caso, venire meno alla fiducia o alle speranze di qualcuno, non dargli l’aiuto o il conforto atteso: «Lucia», disse Renzo, «volete voi mancarmi ...
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passo2
passo2 s. m. [lat. passus -us, der. di pandĕre «aprire, stendere», part. pass. passus; in origine, quindi, «apertura delle gambe nel camminare; spazio compreso in questa apertura», da cui «passo» [...] s’accendeva il gran focolare della galleria, il quale era tanto grande che a saziarlo per una volta tanto non si richiedeva meno d’un mezzo p. di legna (I. Nievo). 7. Nella tecnica, in genere, la distanza costante fra due elementi di una successione ...
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minore
minóre agg. [lat. minor -ōris, che funge da compar. di parvus «piccolo»; cfr. meno e minimo] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., e in usi poetici anche al plur., o posposto al sost., [...] ), v. frate, n. 2. c. Con riferimento all’età di una persona, con valore relativo, indica chi, per esser nato più tardi, ha meno anni di un’altra persona: il figlio, il fratello m.; la m. delle tre sorelle. In senso assol., e per lo più sostantivato ...
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Il segno (−) che rappresenta l’operazione di sottrazione; per es., 5−3 rappresenta la differenza tra i numeri cinque e tre. Lo stesso segno si usa per indicare un numero negativo. Analogamente, l’opposto di un numero relativo n si rappresenta...
(ted. Main) Fiume della Germania meridionale (495 km di corso e 27.378 km2 di bacino), affluente di destra del Reno. Si forma dall’unione di due brevi rami sorgentiferi, il M. Bianco e il M. Rosso, che nascono rispettivamente dal Fichtelgebirge...