divergenza
divergènza s. f. [der. di divergere]. – 1. Il divergere, condizione o proprietà di esser divergente: d. di due semirette; d. di raggi luminosi. In partic.: a. In meteorologia, deflusso orizzontale [...] in metri: per es., se un sistema divergente ha distanza focale −0,5 m, esso ha una divergenza di −2 diottrie. e. In matematica e fisica, e in partic. nella teoria dei campi, d. di un campo vettoriale (solitamente in grafia abbreviata, div V) è la ...
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divisione
diviṡióne s. f. [dal lat. divisio -onis, der. di dividĕre «dividere»]. – 1. L’atto, il fatto di dividere, sia facendo due o più parti di un tutto, sia disgiungendo o separando, concretamente [...] esercitati da gruppi di organi fra loro distinti e indipendenti. Con accezioni specifiche o partic.: a. In matematica, una delle quattro operazioni aritmetiche elementari (insieme all’addizione, sottrazione e moltiplicazione, e inversa di quest ...
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incontrare
v. tr. [der. del lat. tardo incontra: v. incontro1] (io incóntro, ecc.). – 1. a. Trovare per caso, o senza deliberato proposito, una o più persone davanti a sé o sulla propria strada (può [...] ); analogam.: i nostri pensieri si sono incontrati; i nostri gusti s’incontrano, coincidono. c. Con altro senso fig., in matematica, avere uno o più punti in comune con altri enti: una corda incontra una circonferenza in due punti; rifl. recipr ...
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mantello
mantèllo s. m. [lat. mantellum «velo», in epoca mediev. «mantello»] (pl. ant. anche le mantèlla). – 1. a. Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, [...] quale le due linee partono dagli angoli inferiori convergendo nel centro della linea del capo. 11. In matematica, denominazione della superficie laterale di alcuni solidi (cilindro, cono, prisma, piramide, ecc.). ◆ Dim. mantellétto (v.), mantellino ...
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differenziale
agg. e s. m. [der. di differenza]. – 1. agg. a. Delle differenze, che tien conto delle differenze, che stabilisce o intende stabilire una differenza: pretendere, ottenere, concedere un [...] indica la differenza tra il volume specifico del vapore secco e quello del liquido alla stessa temperatura. c. In matematica: calcolo (o analisi) d., parte dell’analisi infinitesimale che si occupa di tutte le questioni che più o meno direttamente ...
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aperto
apèrto agg. [part. pass. di aprire; lat. apĕrtus, part. pass. di aperire]. – 1. a. Non chiuso: uscio a., finestra a.; il negozio rimane a. fino all’una; sulla scrivania c’era un libro a.; restare, [...] , con gli arti anteriori troppo divaricati; a. del di dietro, quando lo stesso difetto si presenta posteriormente. 8. In matematica, di una curva, quando non è possibile, partendo da un suo punto P, tornare ad esso muovendosi sempre nello stesso ...
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apice
àpice s. m. [dal lat. apex apĭcis «punta»]. – 1. Culmine, cima, e sim.: a. della fiamma; più com. fig.: l’a. della fortuna, della felicità; essere all’a. della potenza, della gloria; raggiungere [...] ’accento tonico quando questo cade su una lettera già gravata da altri segni diacritici (per es., camping ‹kä′mpiṅ›). e. In matematica, segno a forma di accento acuto che, unico o ripetuto più volte, viene apposto in alto a destra di una lettera con ...
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metamatematica
metamatemàtica s. f. [comp. di meta- e matematica]. – Teoria che ha per fine lo studio dei fondamenti della matematica; più precisamente, lo studio della natura e dei limiti delle scienze [...] , il cui metodo specifico consiste nel trasformare una teoria matematica in un sistema assiomatico mediante la piena formalizzazione del suo significato intuitivo e nel dimostrare, poi, le proprietà del sistema formale simbolicamente costruito ...
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teorema
teorèma s. m. [dal lat. tardo theorēma, gr. ϑεώρημα (propr. «ricerca, meditazione», der. di ϑεω-ρέω «esaminare, osservare»)] (pl. -i). – 1. Nella cultura classica e medievale, la «visione» sensibile [...] (t. dei seni, t. dei triangoli omologici, t. di esistenza e unicità, ecc.), dalla loro posizione in un ramo della matematica (t. fondamentale dell’algebra), dal loro scopritore, reale o presunto (t. di Pitagora, t. di Gödel); talvolta, un teorema va ...
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categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, [...] enunciato («Carlo studia», «Pietro studia») il quale può, perciò, diventare falso senza perdere significato. d. In matematica, concetto che unifica e generalizza, attraverso processi di astrazione, situazioni che si presentano in diverse discipline ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla m. applicata compete l’elaborazione di...
matematica
matematica termine che deriva dal greco mathematiché (sottinteso téchne, dove máthema significa conoscenza, sapere) e dal corrispondente sostantivo neutro plurale latino mathematica (le cose che riguardano la conoscenza), da cui,...