probabilita
probabilità s. f. [dal lat. probabilĭtas -atis]. – 1. Carattere di ciò che è probabile; condizione di un fatto o di un evento che si ritiene possa accadere, o che, fra più fatti ed eventi [...] voi; c’è ancora qualche p. che si faccia in tempo; una p. minima, nulla, o massima, elevata; spesso al plur.: hai molte p. di vincere; le cui è assunto ogni possibile valore è data da unafunzione, detta distribuzione di p.; sono esempî di tali ...
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polo1
pòlo1 s. m. [dal lat. polus, gr. πόλος, propr. «asse, perno», affine a πέλομαι «muoversi, girare»]. – 1. In astronomia, ciascuno dei due punti d’intersezione dell’asse di rotazione di una stella [...] il limite del modulo della funzione per x che tende a xo è infinito. 6. In fisica: p. magnetico, ciascuna delle due estremità di una sbarretta magnetizzata o di un magnete o di un elettromagnete, presso le quali sono massimi gli effetti del campo ...
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estremo
estrèmo (ant. strèmo, letter. ant. extrèmo) agg. e s. m. [dal lat. extremus, superl. di exter o extĕrus «che sta fuori»]. – 1. agg. a. Che è o rappresenta il termine ultimo, in senso locale o [...] un e. all’altro. Come locuz. avv., all’estremo, in massimo grado: noioso, fanatico all’estremo. b. Come termine giudiziario, gli una proporzione, il primo e il quarto termine di essa (mentre il secondo e il terzo sono detti medî). In unafunzione, ...
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programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; [...] teatrale o cinematografico in un programma: la p. di una serie di commedie alla televisione; anche, rappresentazione, proiezione determinazione del massimo (o del minimo) di unafunzione di 1° grado, cioè lineare, (detta funzione obiettivo) sottoposta ...
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variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento [...] alle radici negative). V. di unafunzione, il cambiamento del valore assunto dalla funzione in corrispondenza a un incremento della variabile indipendente. Calcolo delle v., ramo dell’analisi matematica che studia i massimi e i minimi di certe ...
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fondo3
fóndo3 s. m. [lat. fŭndus che, oltre al sign. di «parte inferiore» (v. la voce prec.), ebbe anche quelli di «suolo, possedimento, terreno»; il sign. economico, sull’esempio del fr. fonds]. – 1. [...] , la cui gestione è demandata a una società con il fine di investirli in funzione della migliore redditività: si distingue un opportunamente moneta, al fine di neutralizzare al massimo transitorie fluttuazioni del valore della moneta nazionale, ...
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algoritmo
(ant. algorismo) s. m. [dal lat. mediev. algorithmus o algorismus, dal nome d’origine, al-Khuwārizmī, del matematico arabo Muḥammad ibn Mūsa del 9° sec. (così chiamato perché nativo di Khwarizm, [...] regole. In partic., a. euclideo, metodo per determinare il massimo comune divisore di due numeri interi a e b, basato su logica matematica, qualsiasi procedimento «effettivo» di computo di unafunzione o di decisione di un insieme (o predicato), cioè ...
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entropia
entropìa s. f. [dal ted. Entropie, comp. del gr. ἐν «dentro» e -tropie «-tropia»]. – 1. In termodinamica, funzione di stato (v. funzione, n. 7) di un sistema la cui variazione nel passaggio [...] l’entropia tende quindi a un massimo, al quale corrisponde la cessazione statistica, l’entropia è funzione crescente della probabilità dello stato di ordine, l’entropia è anche considerata una misura del disordine e dell’indifferenziazione di ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] retina dei fotorecettori è irregolare, nel senso che la massima densità di essi si ha nella fovea (o macula l’o. del padrone ingrassa il cavallo, per il buon funzionamento di una azienda è necessaria la presenza di chi vi è più direttamente ...
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grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti [...] uomo, è una gran bella signora; ha una gran bella voce; è stata una gran brutta sorpresa. Funzione rafforzativa ha anche grande, grandissimo, hanno anche le forme organiche maggiore, massimo, di origine latina. ◆ Dim. grandétto, grandino, grandettino ...
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