trombettiere
trombettière s. m. [der. di trombetta1]. – 1. a. Suonatore di tromba, militare che nelle forze armate dà i segnali con la tromba. b. fig. Nel gergo giornalistico, chi aveva il compito di [...] ), frugivoro, diffuso negli ambienti aridi e sassosi dell’Africa settentr., dell’Arabia e delle Canarie (giunge accidentalmente in Europa): il maschio è grigio e bruno di sopra, rosso di sotto, la femmina ha tinte più modeste; è così chiamato per il ...
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diandrico
dïàndrico agg. [comp. di dia- e del gr. ἀνήρ ἀνδρός «uomo»] (pl. m. -ci). – In genetica, eredità d., uno dei tipi di eredità legata al sesso, in cui (come negli uccelli e nelle farfalle) il [...] carattere viene trasmesso attraverso il maschio, e interessa con maggior frequenza le figlie femmine. ...
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zecca2
zécca2 s. f. [voce di origine longob.; cfr. ted. Zecke]. – 1. Nome comune di varie specie di acari ixodidi, diffusi ovunque, tutti ematofaghi, ectoparassiti di vertebrati terrestri, ai quali spesso [...] di segmentazione e fuso con il prosoma, e la femmina, che può raggiungere 11 mm di lunghezza, è più grande del maschio. Febbre africana da zecche, forma di febbre ricorrente dovuta a una spirocheta (Spirochaeta duttoni), trasmessa all’uomo con la ...
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paraculo
s. m. (f. -a) [comp. di para-1 (ma intendendo parare nel senso di «porgere, presentare») e culo], pop. – 1. In senso proprio, omosessuale maschio passivo (il femm. è talora usato col sign. di [...] prostituta). 2. Più com. in senso fig., chi sa abilmente e con disinvoltura volgere a proprio favore una situazione, o fare comunque il proprio interesse. ◆ Nel linguaggio giovanile è usato anche in funzione ...
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bambino
s. m. (f. -a) [da una radice onomatopeica *bamb-]. – 1. L’essere umano nell’età compresa tra la nascita e l’inizio della fanciullezza. Nell’uso com., spec. al plur. o con l’articolo indet., bambino [...] , svezzare, allevare, educare un b., i b.; l’igiene del b.; c’era una nidiata di bambini. Distinguendo: ha tre bambini, un maschio e due femmine; il b. fa ora i primi passi; la b. va già a scuola; in partic., bambino prodigio (frequente nella forma ...
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ginandromorfo
ginandromòrfo agg. [comp. di ginandro e -mor-fo]. – In biologia, di individuo in cui compaiono alcuni caratteri proprî del maschio e altri proprî della femmina, per effetto di un mosaicismo [...] tra cellule a genotipo femminile e cellule a genotipo maschile ...
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ginecoforo
ginecòforo agg. [comp. di gineco- e -foro]. – 1. In biologia, che è portato dalla femmina, o che avviene attraverso la femmina: eredità g., sinon. poco usato di eredità diaginica (v. diaginico). [...] 2. In zoologia, con senso attivo, che porta la femmina: canale g., doccia situata sulla parte ventrale del corpo del maschio nel verme trematode schistosoma, in cui, all’epoca della riproduzione, prende sede la femmina. ...
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ginecomastia
ginecomastìa s. f. [der. del gr. γυναικόμασϑος «che ha mammelle da donna», comp. di γυνή γυναικός «donna» e μασϑός «mammella»]. – Nel linguaggio medico, eccessivo sviluppo delle mammelle [...] nel maschio, congenito o acquisito, transitorio o permanente, di natura ora endocrina ora iatrogena (somministrazione di estrogeni o di farmaci che aumentano la secrezione di prolattina). ...
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Biologia
Negli organismi a sessi separati, si definisce m., e si indica con il simbolo ♂, l’individuo che produce i gameti maschili destinati a fecondare i gameti femminili in vista della riproduzione. In molti animali il m. è differente dalla...
maschio
Sostantivo; in senso proprio, con particolare forza avvicinato e contrapposto al suo contrario ‛ femmina ', in Cv I IX 5 questi nobili sono principi, baroni, cavalieri, e molt'altra nobile gente, non solamente maschi, ma femmine; in...