moschea
moschèa s. f. [dal fr. mosquée, inteso come «profumata», alteraz., secondo mosc «muschio», dello spagn. mezquita (v. meschita)]. – Edificio del culto musulmano che, secondo la tradizione, deriverebbe [...] la sua prima forma architettonica dalla casa di Medina in cui Maometto era solito riunire i proseliti per discutere questioni liturgiche, religiose e sim.: in origine usato anche a scopi profani, come luogo di riunione di fedeli, sede della maggiore ...
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anti-Islam
(anti-islam, anti Islam), agg. inv. Che si contrappone all’Islam. ◆ [tit.] «Turchia, subito barriere o filtri anti-islam» / [Roberto] Calderoli: per difendere le nostre radici, referendum [...] giorni scorsi ha mostrato in televisione una maglietta anti-Islam sulla quale era stampata una delle vignette satiriche su Maometto. (Re. Mo., Mattino, 18 febbraio 2006, p.3, Primo piano) • Una busta gialla indirizzata al direttore de «il Giornale ...
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sospendere
sospèndere v. tr. [lat. suspĕndĕre, comp. di sub «sotto» e pendĕre «tenere appeso»] (coniug. come appendere). – 1. letter. Attaccare, fissare un oggetto in alto in modo che non tocchi terra [...] duce; E qui l’arme sospende (T. Tasso); alzare in alto, sollevare da terra: Poi che l’un piè per girsene sospese, Maometto mi disse esta parola; Indi a partirsi in terra lo distese (Dante). Molto più raro di appendere nel linguaggio com., è invece di ...
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wahhabismo
〈vaa-〉 (o wahabismo) s. m. [dal nome del fondatore del movimento, Muhammad ibn ‘Abd al-Wahhāb (1703-1792)]. – Denominazione (originariamente polemica) di un indirizzo religioso musulmano di [...] -Wahhāb, che mira a liberare la religione da tutte le novità sopravvenute dopo i primi tempi dell’islamismo (il culto dei santi, quello di Maometto, l’uso del tabacco e della musica, l’abitudine maschile di radersi), diffuso spec. in Arabia Saudita. ...
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abbaside
abbàside (o abbàsside) agg. – Relativo agli Abbasidi, dinastia musulmana di califfi che prendono nome da al-῾Abbàs zio di Maometto, i quali detennero il potere dal 750 al 1258 (periodo coincidente [...] con la maggior fioritura della civiltà arabo-musulmana) fissando la loro residenza nell’Iraq e fondando (nel 762) la città di Bagdad, che divenne una delle maggiori metropoli dell’Oriente: i califfi a., ...
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sciismo2
scïismo2 s. m. [der. di sciita]. – Complesso delle dottrine e delle pratiche religiose degli sciiti musulmani, diffuso spec. in Iran e in Iraq, secondo cui solo al califfo Alì, genero di Maometto, [...] e ai suoi discendenti, spetta il diritto di governare la comunità dei fedeli ...
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era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, [...] Roma; e. musulmana, quella in uso presso tutti i musulmani meno i Turchi, con inizio dall’anno dell’Egira, o migrazione di Maometto dalla Mecca a Medina (16 luglio 622 d. C.); e. olimpica, quella largamente diffusa tra cronografi e storici del mondo ...
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mecca1
mècca1 (e Mècca) s. f. – Propriam., città (arabo Makka) dell’Arabia Saudita, patria di Maometto e luogo santo dell’islamismo; in quanto meta di pellegrinaggi, il nome della città ha assunto nel [...] linguaggio comune il sign. simbolico di luogo assai lontano, soprattutto in frasi scherz.: pare che venga dalla M., vieni dalla M.?, e sim., che si dicono quando qualcuno mostra d’ignorare cose da tutti ...
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egira
ègira (meno corretto egìra) s. f. [dall’arabo hiǵra «emigrazione, secessione»]. – L’abbandono della Mecca da parte di Maometto e il suo trasferimento a Medina, nel settembre dell’anno 622 d. C., [...] avvenimento decisivo per le origini dell’Islam, e da cui ha preso inizio l’èra musulmana ...
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storpiato
agg. [part. pass. di storpiare]. – Deformato nel corpo, minorato negli arti: è rimasto s. in guerra; Vedi come storpiato è Maometto! (Dante); da bambino, per disgrazia, un colpo di zappa lo [...] aveva ferito a una caviglia, lasciandolo leggermente storpiato per tutta la vita (Morante); con uso sostantivato: uno s., gli storpiati. In senso fig., realizzato, eseguito male: una parola, una poesia, ...
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Fondatore della religione islamica (La Mecca 570 circa - Medina 632). È considerato dai musulmani il sigillo dei profeti, cioè colui che ha concluso il ciclo della rivelazione iniziata da Adamo. M., figura chiave dell'Islam, è il messaggero...
Sultano ottomano (n. 1566 - m. 1603), figlio di Murād III. Salì al trono nel 1595, e lasciò ai suoi generali la condotta della guerra contro l'Impero asburgico e la Persia.