ventitre
ventitré agg. num. card. [comp. di vénti e tre]. – Numero composto di due decine e tre unità (in cifre arabe 23, in numeri romani XXIII): si è laureato a v. anni; il giorno v., e come s. m. [...] uomo ..., tornando, verso le v., col suo baroccio, a Pescarenico, s’abbatté, prima d’arrivare a casa, in un amico fidato (Manzoni). Di qui l’espressione scherz., ormai ant., essere alle v. e tre quarti, essere prossimo alla fine; ancora in uso invece ...
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tanghero
tànghero s. m. (f. -a, raro) [etimo incerto]. – Persona grossolana, rustica, goffa o villana; è parola usata soprattutto come epiteto offensivo: non voglio discutere con quel t. (o, specificando, [...] t. temerario vi desse nell’unghie questa sera, non sarà male che gli sia dato anticipatamente un buon ricordo sulle spalle (Manzoni); avete visto quel tanghero? Sembra quasi un mendicante, ed è ricco sfondato! (Capuana); la sua faccia storta da t ...
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scompagnare
v. tr. [der. di accompagnare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a a-1] (per la coniug., v. accompagnare). – 1. ant. o letter. Separare dal proprio compagno, dai compagni: Chi serba [...] , o separato dai compagni: a ogni passo, l’oste incontrava o passeggieri scompagnati, o coppie, o brigate di gente (Manzoni); diviso, separato, disgiunto: dovendo ... lo scopo delle lettere essere il diletto bensì, ma non mai scompagnato dall’utile ...
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maestoso
maestóso agg. [der. di maestà]. – 1. Severo e solenne insieme, tale da ispirare riverenza o stupefatta ammirazione: edificio m.; l’aspetto m. di una montagna; uno spettacolo m.; quella bellezza [...] molle a un tempo e m., che brilla nel sangue lombardo (Manzoni); il palcoscenico si nasconde dietro la m. tenda di velluto (Francesca Sanvitale). Talvolta in tono iron. o scherz.: un naso maestoso. 2. In musica, didascalia che prescrive un modo di ...
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villano
s. m. e agg. (f. -a) [lat. tardo villanus «abitante della villa», cioè della campagna: v. villa]. – 1. s. m. a. Nel medioevo, chi risiedeva nella villa, la terra aperta che si contrapponeva al [...] Boccaccio); Allora il buon villano sorge dal caro Letto (Parini); Come assiso talvolta il villano Sulla porta del cheto abituro (Manzoni); e al femm.: i baldanzosi fianchi De le ardite villane (Parini); arnesi ... quanti Ne porta in petto, al collo e ...
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tiro2
tiro2 s. m. [der. di tirare]. – 1. a. L’azione di tirare, cioè di applicare una forza a un oggetto, per muoverlo: in questo senso si usa soltanto per indicare l’esercizio ginnico-sportivo del tiro [...] ; anche di vivanda che è giunta al giusto punto di cottura; presto il cappone sarà a t., e potrete ristorarvi un po’ meglio (Manzoni). Per l’espressione fig. a un tiro di schioppo (sulla quale sono state coniate scherz. altre, come per es. a un t. di ...
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spandere
spàndere v. tr. [lat. expandĕre, comp. di ex- e pandĕre «aprire, distendere»; v. espandere]. – 1. a. Stendere uniformemente su un’ampia superficie: s. il frumento sull’aia perché si asciughi; [...] : la macchia di sugo si sta spandendo sulla tovaglia; Come il grano lanciato dal pieno Ventilabro per l’aria si spande (Manzoni). b. Diffondersi, propagarsi in uno spazio più o meno ampio: il fuoco si spandeva per tutta la casa; un profumino d ...
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quatto
agg. [lat. coactus, part. pass. di cogĕre «raccogliere, ammassare, costringere»; cfr. coatto]. – Rannicchiato a terra o addossato a un riparo, per lo più cercando di non fare rumore, per non essere [...] quatto quatto (Dante); quatto quatto sul principio, poi giocando di gomita a più non posso, s’allontanò da quel luogo (Manzoni); i cani andavano quatti quatti ad accucciarsi, raggomitolandosi a due a due, sui seggioloni destinati a loro in un angolo ...
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punitore
punitóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. punitor -oris, der. di punire «punire»]. – Chi, o che, punisce: giustizia punitrice; niuna altra cosa per lor [= da loro] domandandosi se non che [...] fuoco fosse di così fatta malvagità punitore (Boccaccio); dell’ingiuria, lui meno d’ogni altro, aveva diritto di farsi p. (Manzoni); Il p. di sé stesso, traduzione usuale del titolo greco, Heautontimorùmenos, di una commedia del poeta lat. Terenzio. ...
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avventura
s. f. [dal fr. aventure, che è il lat. adventura «ciò che accadrà», neutro pl. del part. fut. di advenire «giungere»]. – 1. a. Caso inaspettato, avvenimento singolare e straordinario: le a. [...] ); il terror della morte l’invase, e, con un senso per a. più forte, il terrore di diventar preda de’ monatti (Manzoni); si usò anche scrivere in grafia unita, peravventura. 3. Fortuna, buona ventura: Indi verso i duo gioveni s’avventa Dei quali un ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito...
Attrice (n. Padova 1745 circa), primeggiò in ogni genere per talento drammatico e intelligenza e fu acclamatissima a Livorno (1766) e a Venezia (1768-74). Si ritirò nel 1774; aveva sposato (1762) il comico G. B. Manzoni.