consentaneo
consentàneo agg. [dal lat. consentaneus, der. di consentire «consentire»], letter. – Che è in accordo, in armonia con qualcos’altro; conforme, confacente: sono letture non c. alla sua età; [...] accordato ma c. delle varie campane, quali più, quali meno vicine, pareva, per dir così, la voce di que’ gesti (Manzoni); non com. riferito a persona, coerente: è sempre stato c. ai suoi principî. ◆ Avv., non com., consentaneaménte, in modo conforme ...
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prenditore
prenditóre s. m. [der. di prendere]. – 1. (f. -trice) a. In genere (non com.), chi prende, cioè riceve, acquisisce qualcosa, oppure cattura, o conquista e sim.: i legnetti [dei manichini, [...] sorta di manette], passati tra il medio e l’anulare del p., gli rimanevano chiusi in pugno (Manzoni); cerco un prenditore Di terre (Pascoli). b. Nel baseball, sinon. poco usato di ricevitore (per traduz. dell’ingl. catcher). 2. Nel linguaggio ...
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riverente
riverènte (meno com. reverènte) agg. [dal lat. revĕrens -entis, part. pres. di revereri (v. riverire)]. – Che sente o mostra riverenza: discepolo r. al maestro; il discorso del pontefice fu [...] cerimonia si svolse in mezzo a un r. silenzio; per farle onore Mossi con fronte reverente e smorta (Petrarca); in reverenti Accoglienze onorò l’inaspettata (Manzoni). ◆ Avv. riverenteménte (meno com. reverenteménte), in modo riverente, con riverenza. ...
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avvedersi
avvedérsi v. intr. pron. [der. di vedere] (coniug. come vedere). – Accorgersi, acquistare coscienza di qualche cosa: Vassene ’l tempo e l’uom non se n’avvede (Dante); don Abbondio (il lettore [...] se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone (Manzoni); s’avvide facilmente dell’errore; mi avvidi di aver esagerato (o che avevo esagerato); l’ho fatto quasi senza avvedermene; prov., chi asino è e cervo esser si crede, al saltar della ...
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scombussolamento
scombussolaménto s. m. [der. di scombussolare]. – Lo scombussolare, lo scombussolarsi, l’essere scombussolato; rimescolio, confusione: non mi sono ancora rimesso dallo s. del viaggio [...] di ieri; sento un grande s. nello stomaco; cosa ne dice, signor curato, d’uno s. di questa sorte? (Manzoni). ...
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biascicare
(e biasciare) v. tr. [forse lat. *blaesiare, der. di blaesus «bleso»] (io biàscico o biàscio, tu biàscichi o biasci, ecc.). – 1. Rimuovere il cibo in bocca con molta saliva, senza masticarlo, [...] : lo sventurato vicario stava, in quel momento, facendo un chilo agro e stentato d’un desinare biascicato senza appetito (Manzoni); il bambino biascicava la carne senza inghiottirla. 2. a. Pronunciare male e in modo confuso, storpiando le parole: ha ...
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erta
érta s. f. [femm. sostantivato di erto]. – Tratto di terreno ripido in salita (contr. di china o scesa): prendere su per l’e.; Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta, Una lonza leggiera e presta [...] molto (Dante); schegge e macigni, erte ripide, senza strada e nude (Manzoni). Come locuz. avv., all’e., rivolto all’insù: Ecco la fiera con la testa all’e. (Berni); oggi usata soprattutto come esclam., per esortare a fare attenzione, a stare in ...
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animavversione
animavversióne (o animadversióne) s. f. [dal lat. animadversio -onis, der. di animadvertĕre, animum advertĕre «riprendere, punire», propr. «rivolgere l’animo»], letter. – 1. Rimprovero, [...] a., ovvero giustizie, de’ rettori, generano più spavento nelle menti de’ popoli (Firenzuola); biasimo, riprovazione: una buona parte di quest’a. pubblica toccava ancora ai suoi amici e cortigiani (Manzoni). 2. ant. Annotazione, osservazione critica. ...
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venticinque
venticìnque agg. num. card. [comp. di vénti e cinque], invar. – Numero composto di due decine e cinque unità (in cifre arabe 25, in numeri romani XXV): si è laureato in medicina a v. anni; [...] più noto: Pensino ora i miei v. lettori che impressione dovesse fare sull’animo del poveretto, quello che s’è raccontato (Manzoni), per cui l’espressione i miei v. lettori è ancora usata per alludere, con vera o falsa modestia, al limitato numero ...
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avvelenare
v. tr. [der. di veleno] (io avveléno, ecc.). – 1. Dare il veleno a una persona, uccidere col veleno; nel rifl., ingerire sostanze venefiche, per errore o con l’intenzione di suicidarsi: ha [...] Rodrigo, quel rodìo continuo che esacerbava tutti i guai, e avvelenava tutte le consolazioni, scomparso anche quello (Manzoni); il sospetto gli avvelenava la vita; dispiaceri che avvelenano l’esistenza. b. Corrompere, guastare moralmente: letture che ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito...
Attrice (n. Padova 1745 circa), primeggiò in ogni genere per talento drammatico e intelligenza e fu acclamatissima a Livorno (1766) e a Venezia (1768-74). Si ritirò nel 1774; aveva sposato (1762) il comico G. B. Manzoni.