vagare
v. intr. [dal lat. vagari o vagare, der. di vagus «vagante, instabile»] (io vago, tu vaghi, ecc.). – 1. (aus. avere) Andare qua e là, spostarsi da luogo a luogo senza direzione o meta prestabilita, [...] su l’orme Che vanno al nulla eterno (Foscolo); un vagar faticoso dietro a desidèri che non sarebbero mai soddisfatti (Manzoni); ti vagano davanti sconnesse le immagini accumulate in tanti anni (Pirandello). 2. (aus. essere) ant. Divagare: ma da ...
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premuroso
premuróso agg. [der. di premura]. – 1. a. Che ha e mostra premura, sollecitudine, o anche desiderio urgente di qualche cosa: essere p. del bene altrui; mi sembrava troppo p. di avere quell’informazione. [...] affari premurosissimi (Verga). ◆ Avv. premurosaménte, in modo premuroso, con affettuosa sollecitudine: lo ha assistito premurosamente durante tutta la malattia; l’innominato troncò quelle parole, domandando premurosamente le nuove di Lucia (Manzoni). ...
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fattizio
fattìzio agg. [dal lat. facticius «artificiale», der. di facĕre «fare»], non com. – 1. Fatto a mano, o in genere fatto dall’uomo, quindi non naturale, artificiale: copertina f., d’un libro, [...] (Beccaria); assediavano i fornai e i farinaioli, come già avevan fatto in quell’altra f. e passeggiera abbondanza (Manzoni). In codicologia, detto di codice composito costituito con scarsi criterî di organicità e coerenza (si contrappone al composito ...
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noviziato
s. m. [der. di novizio]. – 1. a. Il periodo di tempo (generalmente un anno intero e continuo) in cui il novizio (o la novizia), cioè chi aspira ad entrare in un ordine religioso o in una congregazione, [...] n., l’anno del n.; dopo dodici mesi di n., pieni di pentimenti e di ripentimenti, [Gertrude] si trovò al momento della professione (Manzoni). b. La condizione, lo stato di novizio o di novizia. c. Istituto religioso, o parte di un convento, in cui i ...
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alato
agg. [dal lat. alatus, der. di ala «ala»]. – 1. Fornito d’ali, o raffigurato con le ali: cavallo a.; angeli, diavoli a.; Mercurio, il dio a.; la vittoria a. di Samotracia, nota opera statuaria [...] veloce per l’aria, o rapidissimo, leggero, e fig. elevato, sublime, detto spec. della parola: Lieve qual vento o quale a. folgore (Manzoni); le rivolse a. parole; un’orazione a.; or via, diffondi, o vate, Sovr’essi il coro de le strofe a. (Carducci ...
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novizio
novìzio (ant. e region. novizzo) s. m. (f. -a) e agg. [dal lat. novicius «novello, recente», der. di novus «nuovo»]. – 1. Chi si prepara ad entrare in un ordine o in una congregazione religiosa [...] inesperto; allora, ero ancora n. nelle cose del mondo, o nelle faccende amorose; nessuno concluda da ciò che il notaio fosse un furbo inesperto e novizio (Manzoni); io sono molto ingenuo e molto selvatico, novizio all’ambiente letterario (Gozzano). ...
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crespo
créspo agg. e s. m. [lat. crĭspus]. – 1. agg. Che si presenta con piccole e fitte ondulazioni: capelli c.; barba c.; Crin d’oro crespo (Bembo). Che ha la superficie increspata: tessuto, velo c.; [...] gorgiere inamidate e c. (Manzoni); letter., della superficie del mare, d’un lago, ecc.: marina tranquilla che mostri d’esser c., luminosa e brillante (Caro). Riferito alla pelle, rugoso, grinzos0: la faccia per li digiuni era diventata pallida e c. ( ...
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troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] furbo per non accettare; don Gonzalo aveva ... troppo gran cose in testa, per darsi tanto pensiero de’ fatti di Renzo (Manzoni). Con sign. e tono particolare, la locuz. pur troppo, espressione di rammarico, di disappunto, di rimpianto, di dolore; più ...
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pasta
s. f. [lat. tardo pasta, dal gr. πάστη «farina mescolata con acqua e sale»]. – 1. a. Impasto di farina e acqua opportunamente rimestato sino a renderlo sodo e compatto, che, lievitato, è usato [...] quand’è pronto, non bisogna farlo aspettare, perché, sebbene sia della miglior p. del mondo, allora s’impazientisce e strepita (Manzoni); la più buona ed onesta p. d’uomo (Bacchelli). Con altro sign., essere di grossa p., avere poca finezza d’animo ...
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consegnare
v. tr. [dal lat. consignare «sottoscrivere, contrassegnare, assegnare», der. di signum «segno, contrassegno», col pref. con-] (io conségno, ecc.; v. segnare). – 1. a. Dare una persona o una [...] o iron. Dare, assestare (colpi, percosse e sim.): se hanno una coltellata da c. a uno, lo vanno ad aspettar fuori (Manzoni); gli consegnò una pedata negli stinchi (Collodi). 2. Nel linguaggio milit.: a. Punire di consegna un soldato. b. C. la truppa ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito...
Attrice (n. Padova 1745 circa), primeggiò in ogni genere per talento drammatico e intelligenza e fu acclamatissima a Livorno (1766) e a Venezia (1768-74). Si ritirò nel 1774; aveva sposato (1762) il comico G. B. Manzoni.