passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] da’ doganieri come la cosa fussi passata (P. Fortini); non crediate che con don Abbondio le cose passassero freddamente (Manzoni). 6. tr. a. Attraversare, percorrendo o varcando uno spazio, o andando oltre un determinato limite: al tempo che passaro ...
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gravezza
gravézza s. f. [der. di grave]. – 1. letter. a. La qualità di ciò che è grave, pesantezza: g. di un cibo; c’è troppa g. di ornamenti; una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, [...] senso di peso molesto in una parte del corpo: sentire g. al capo, allo stomaco; si sentiva ... una g. in tutte le membra (Manzoni). b. fig. Molestia, disagio, travaglio: Questa mi porse tanto di gravezza Con la paura ch’uscia di sua vista (Dante); un ...
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bianco2
bianco2 s. m. [uso sostantivato dell’agg.] (pl. -chi). – 1. a. Il colore bianco: un color bruno Che non è nero ancora e ’l bianco more (Dante); stampando loro in viso de’ bacioni, che ci lasciavano [...] scritto, scrivere: è tempo di metter nero sul b.; «Ora», disse Tonio, «si contenti di mettere un po’ di nero sul b.» (Manzoni); al contrario, lasciare in b. una parola, un passo, o lasciare uno spazio in b., omettere di scrivere o stampare la parola ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] t. lavoro che non so dove mettere le mani; si faceva tant’olio, che ogni povero veniva a prenderne, secondo il suo bisogno (Manzoni); non c’è t. stoffa da bastare per un vestito. d. Con sign. più partic., in numero o in quantità sufficiente: era così ...
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quello
quéllo agg. e pron. dimostr. [lat. eccu(m) ĭlle, accus. eccu(m) ĭllum]. – Indica in genere cosa o persona lontana nello spazio o nel tempo da chi parla e da chi ascolta, o che nel discorso è considerata [...] mi hai detto; ha promesso che mi darà quello che mi spetta; non lo gridi, perché già quel che e stato è stato (Manzoni). In varî tipi di prop. incidentali, come quel che è peggio, quel che è più difficile, cosa ancora peggiore, ancora più difficile ...
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guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] occhi, con franchezza e sicurezza, o a scopo d’investigazione: l’oste guardava in viso a lui, come per aspettar ordini (Manzoni); e in tono di minaccia e di severità: guardami, se scherzo!; guardami bene, questa è l’ultima volta che ...; fig., g ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] (cfr. sopra t. la parte di uno): bisognerebbe che tutti i preti fossero come vossignoria, che tenessero un po’ dalla parte de’ poveri (Manzoni); ant. anche t. con uno: tutta l’isola si divise, e chi tenea con l’uno e chi con l’altro (Boccaccio); pop ...
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fesso1
fésso1 agg. e s. m. [part. pass. di fendere; lat. fĭssus, part. pass. di findĕre]. – 1. agg. a. Spaccato, diviso con un taglio: Dinanzi a me sen va piangendo Alì, Fesso nel volto dal mento al [...] malaticcia, e così nel prov. dura più una conca f. che una sana); porta invece un altro fiasco, perché questo è f. (Manzoni), vuoto, come se perdesse da un’incrinatura. b. estens. Suono f., quello che dà un vaso fesso, battendolo; voce f., stridula e ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] ’è di nuovo?; ne va della vita, del mio onore; e con valore enfatico: tra buoni amici, con due parole s’accomodano di gran cose (Manzoni); tosc. ne so di molto io! E similmente in frasi esclamative: farmi di queste cose!; di quelle parole, a me! 6. a ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] il s.: c’è qui vicino la casa del vicario di provvisione; andiamo a far giustizia, e a dare il s. (Manzoni). 9. In astronomia, Sacchi di Carbone (ingl. Coal Sacks), denominazione di due grandi macchie ovali, nella costellazione della Croce del Sud ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito...
Attrice (n. Padova 1745 circa), primeggiò in ogni genere per talento drammatico e intelligenza e fu acclamatissima a Livorno (1766) e a Venezia (1768-74). Si ritirò nel 1774; aveva sposato (1762) il comico G. B. Manzoni.