separazione
separazióne s. f. [dal lat. separatio -onis]. – 1. L’azione di separare e di separarsi, il fatto di venire separato e lo stato di ciò che è separato: la s. del potere spirituale da quello [...] 3 miglia). f. In matematica, con varî sign.: elemento di s. (o separatore) di due classi contigue, numero maggioreouguale di tutti i numeri della prima classe e minore ouguale di tutti i numeri della seconda classe; s. delle variabili, metodo per ...
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moltiplicatore
moltiplicatóre (ant. multiplicatóre) s. m. [dal lat. tardo multiplicator -oris]. – 1. (f. -trice) Chi, o ciò che, moltiplica; raramente riferito a persona. Nell’aritmetica elementare, [...] variabile dipendente; in partic., m. degli investimenti o del reddito, coefficiente per il quale occorre moltiplicare il suo valore è uguale al reciproco della propensione marginale al risparmio ed è un numero positivo, di norma maggiore di 1; m. ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., [...] e liquido. e. In matematica, numero p., ogni numero naturale che risulti uguale alla somma dei suoi divisori eccettuato il numero stesso: per es., 6 p., meno p., per indicare un grado maggioreo minore di perfezione, e anche il superl. perfettissimo ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] in grande e ricco s. (Boccaccio); Non è superbia alla superbia uguale D’uom basso e vil che in alto s. sale (prov.); Corpo di ufficiali con speciali funzioni, solo nell’espressione s. maggioreo S. Maggiore (v. la voce, anche per un suo uso estens. ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] veleno. In partic., p. di un’arma, genericam., la maggioreo minore capacità di dar luogo ai voluti effetti offensivi, dipendente, legge: a elevato a b) è il prodotto di b fattori tutti uguali ad a (il numero a è detto base, il numero b esponente); ...
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quartabuono
quartabuòno (pop. quartabòno; ant. quartobuòno, 'quarto buòno', quartobòno) s. m. [dallo spagn. cartabón, e questo dal provenz. ant. escartabont, der. del lat. quartus «quarto»]. – 1. a. [...] meno curvilineo dello scafo (nella zona prodiera il quartabuono, detto q. grasso, è maggiore di 90°, in quella centrale è circa uguale a 90°, verso poppa può essere ugualeo inferiore a 90°, q. magro) e varia sia lungo il contorno della stessa costa ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà [...] secondo che il momento della maggiore intensità o altezza sia in fine, in principio o nel mezzo dell’elemento segno grafico dell’accento, si scambierebbero con altri d’uguale grafia, per lo più enclitici o proclitici (per es. è verbo, lì e là avv ...
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quadrato2
quadrato2 s. m. [lat. quadratum, neutro sostantivato dell’agg. quadratus (v. la voce prec.)]. – 1. In geometria, figura piana, quadrilatero avente i quattro lati, e così pure i quattro angoli, [...] tesa, delimitata da tre o quattro serie di corde tese a uguale altezza fra quattro pali in senso fig., nell’uso fam., per indicare qualità posseduta in misura molto maggiore: può darsi che io sia ignorante, ma tu sei ignorante al quadrato. Per ...
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quadratura
s. f. [dal lat. tardo quadratura, der. di quadrare «ridurre a quadrato»]. – 1. a. L’operazione, il fatto di quadrare, di ridurre a forma quadrata: q. di un foglio di carta; q. di un terreno [...] quarto di periodo. 4. In tipografia, nella composizione a caratteri mobili, il gruppo di bianchi tipografici di spessore ugualeomaggiore, e di altezza inferiore, rispetto al corpo adoperato, che costituiscono i multipli del quadratone. 5. In marina ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. [...] per lo zero è 0; da notare che nella maggioranza delle civiltà antiche non esisteva alcun simbolo per lo zero operazioni: dodici più z. è uguale a dodici (12 + 0 = 12; infatti lo zero è l’elemento neutro o indifferente rispetto alla somma); sette ...
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utilità Nel linguaggio economico, il piacere che procura o può procurare a un soggetto un dato bene o servizio in quanto da lui ritenuto idoneo ad appagare un suo bisogno presente o futuro. L’u. è, quindi, un carattere conferito al bene dai...