titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] legge punisce chi fa uso di t. a cui non ha diritto; non i t. illustrano gli uomini, ma gli uomini i titoli (Machiavelli). Per l’abuso di titoli, v. abuso1; per l’abolizione dei t. nobiliari, v. nobiliare e nobiltà. Titoli di virtù, titoli onorifici ...
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quadragesimale
quadrageṡimale agg. [der. di quadragesĭma], ant. – Quaresimale, di quaresima: sendo il tempo q., nel quale la Chiesa comanda che sanza mangiare carne si digiuni (Machiavelli). ...
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tardita
tardità (ant. tarditate) s. f. [dal lat. tardĭtas -atis, der. di tardus «lento, tardo»], letter. – L’essere tardo, lentezza nel muoversi, nell’agire e in genere nel compiere qualche cosa: t. [...] di riflessi; era bene da detestare quella ambiguità e tardità di pigliare il partito (Machiavelli); E saria la matura tarditate, Ch’in altri è providenza, in noi viltate (T. Tasso); anche, lentezza nel comprendere, ottusità di mente: t. d’ingegno. ...
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roccetto
roccétto s. m. [dal fr. rochet]. – Forma non com. per rocchetto1, sopravveste liturgica: [Pagolantonio Soderini] messosi i più onorevoli panni indosso, e di sopra il r. episcopale, si fece incontro [...] a quegli armati (Machiavelli). ...
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tardo
agg. [lat. tardus]. – 1. Lento, che avviene, agisce o opera in un tempo piuttosto lungo, eccessivo: procedere, alzarsi, spostarsi con movimenti t.; Solo e pensoso i più deserti campi Vo mesurando [...] tarde non fur mai grazie divine, verso del Petrarca più noto nella forma Tarde non furon mai grazie divine, come è citato dal Machiavelli al principio della lettera del 10 dic. 1513 a F. Vettori. 5. Nell’uso ant. con valore di avv.: a. Lentamente: La ...
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fedifrago
fedìfrago agg. [dal lat. foedifrăgus, comp. di foedus -dĕris «patto» e tema di frangĕre «rompere»] (pl. m. -ghi), letter. – Che rompe i patti, che manca di fede, soprattutto, in senso proprio, [...] con riferimento a patti politici, ma usato anche in senso estens. (e spesso scherz.), di persona che comunque tradisce la parola data: l’uno [è tenuto] f., l’altro fedele (Machiavelli); solo scherz., di marito o di moglie infedele. ...
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presentire
v. tr. [dal lat. praesentire, comp. di prae- «pre-» e sentire «sentire, percepire»] (io presènto, ecc., o anche io presentisco, tu presentisci, ecc.). – Avere la sensazione, avvertire in modo [...] ... che forse ne avrebbe avuto bisogno più tardi (Pirandello). Raro e ant., cercare di conoscere, esplorare: tenere spie per p. li disegni de’ nimici (Machiavelli). ◆ Raro e letter. il part. pres. presenziènte, formato sull’es. di senziente. ...
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lenocinio
lenocìnio s. m. [dal lat. lenocinium, der. di leno -onis «lenone»]. – 1. L’attività di chi favorisce, soprattutto se a scopo di lucro o interesse, amori considerati illeciti facendosene intermediario; [...] persona. 2. fig. Allettamento, lusinga; spec., nelle arti, ogni abbellimento affettato e artificioso: i l. dello stile; la quale opera io non ho ornata né ripiena di clausole ample, ... o di qualunque altro l. o ornamento estrinseco (Machiavelli). ...
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quietare
(letter. quetare) v. tr. [dal lat. tardo quietare o quietari, der. di quietus «quieto»] (io quièto, o quèto, ecc.). – 1. Porre in quiete, calmare: q. le tempeste; q. il mare, le onde; q. un [...] o piange, o si agita; meritò pertanto Teoderigo non mediocre lode, sendo stato il primo che facesse quietare tanti mali (Machiavelli), qui senza la particella si perché preceduto da fare, ma anticam. il verbo fu adoperato anche intransitivamente. Ant ...
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cesareo1
ceṡàreo1 agg. [dal lat. Caesareus «relativo a Caesar» anche nel sign. antonomastico di «imperatore»]. – 1. non com. Di Giulio Cesare, della famiglia Giulia. 2. Dell’imperatore, imperiale: corte [...] c.; c. imprese (Ariosto); che l’ambasciatore c. partisse in fretta, e che andasse a trovare quella c. Maestà (Machiavelli); La vecchia Aosta di cesaree mura Ammantellata (Carducci). 3. Poeta c., poeta stipendiato da una corte, in partic. dalla corte ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...