disformare
v. tr. e intr. [der. di forma, col pref. dis-1] (io disfórmo, ecc.), letter. – 1. tr. Rendere disforme, cioè di forma o aspetto diversi (in genere, lo stesso che deformare). 2. intr. (aus. [...] essere; con o senza la particella pron.), ant. Divenire disforme, differenziarsi: d’ogni civile uso si disforma (Machiavelli). ◆ Part. pass. disformato, anche come agg., brutto, contraffatto, sformato. ...
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disforme
disfórme agg. [tratto da conforme, per sostituzione del pref. dis-1 a con-]. – Di forma diversa, non conforme, differente: cose d.; idee tra loro d.; ma quando si acquista stati in una provincia [...] disforme di lingua, di costumi e di ordini, qui sono le difficultà (Machiavelli). Cfr. il più com. difforme. ...
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disformita
disformità s. f. [der. di disforme]. – L’esser disforme, diversità: non vi essendo d. di costumi, gli uomini si vivono quietamente (Machiavelli). Cfr. il più com. difformità. ...
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ippocrasso
(o ipocrasso o ipocràs) s. m. [dal fr. hypocras o hippocras, ritenuto un der. del nome di Ippocrate (v. ippocratico), ma prob. di origine diversa]. – Antico nome di una bevanda cordiale, fatta [...] di vino zuccherato e aromatizzato con infusione di varie spezie: un bicchiere d’ipocrasso, che è a proposito a racconciare lo stomaco, rallegra el cervello (Machiavelli). ...
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deputare
(ant. diputare) v. tr. [dal lat. deputare «giudicare, valutare», nel lat. tardo «destinare (a un ufficio)», comp. di de- e putare «ritenere»] (io dèputo, ant. dipùto, ecc.). – 1. Designare a [...] a rappresentare ufficialmente la sua città. 2. ant. o letter. Assegnare, destinare a qualche scopo: in una cassa a ciò deputata (Machiavelli); d. una gabella alla costruzione di un’opera pubblica. ◆ Part. pass. deputato, anche come agg. e s. m., con ...
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cerretano
s. m. (f. -a) [dal nome di Cerreto di Spoleto, da dove nel medioevo vennero i primi venditori ambulanti]. – Ciarlatano, sia nel sign. generico sia in quello peggiorativo: un certo cerretano, [...] De’ quali ogni dì molti ci si vede, Promise al padre suo renderlo sano (Machiavelli); Oggi l’alloro è premio di colui ... Che sale c. alla ribalta (Gozzano). ...
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magistrato
s. m. [dal lat. magistratus -us, der. di magister «capo, soprintendente»]. – 1. a. Nel linguaggio amministr., e anche letter., del passato, con sign. generico (che continua quello originario [...] m.; che i grandi di avere la parte negli altri uffici si contentassino, e al popolo il m. de’ Signori ... lasciassero (Machiavelli); molti Romani dall’aratro eran chiamati a’ m. e, deposta la porpora, ritornavano all’aratro (T. Tasso). M. alle acque ...
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ossidione
ossidióne (o obsidióne; raro ossedióne) s. f. [dal lat. obsidio -onis, der. di obsidere «assediare», comp. di ob- e sedere «sedere, stare»], letter. ant. – Assedio: lasciando sufficiente guardia [...] all’ossidione (Guicciardini); venuto adunque Attila in Italia, assediò Aquileia ... e nella obsidione di essa guastò tutto il paese allo intorno (Machiavelli); Sì che degli africani alloggiamenti La grave ossedïon per me sia tolta (Ariosto). ...
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generazione
generazióne s. f. [dal lat. generatio -onis]. – 1. L’atto del generare, il processo per cui esseri viventi producono esseri viventi della stessa specie, e il risultato di tale processo: la [...] . 7. ant. Genere, qualità, modo: otto g. di pene m’hai fatto sofferire in purgatorio (Novellino); con ogni g. d’inganni (M. Villani); dovete adunque sapere come sono dua g. di combattere (Machiavelli). ◆ Dim., spreg., generazioncèlla (nel sign. 3 b). ...
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paternostro
paternòstro s. m. – 1. a. Adattamento del lat. Pater noster, come nome della preghiera; si alterna nell’uso con padrenostro (o Padre nostro) ed è più pop. di paternoster, ma ha sign. estens. [...] perdonanza (Boccaccio), a ogni indulgenza; rispose [Cosimo de’ Medici] ... che gli stati non si tenevono co’ paternostri in mano (Machiavelli). 3. a. Al plur., tipo di pasta corta da minestra in forma di piccoli cilindretti forati, lisci o rigati ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...