cricca1
cricca1 s. f. [dal fr. clique, voce onomatopeica per indicare gente che fa chiasso]. – 1. Gruppo di persone unite allo scopo d’intrigare o di favorirsi a vicenda, combriccola: è sostenuto dalla [...] fam., gruppo di amici: è uscito con la sua cricca. 2. ant. Combinazione di tre figure di ugual valore nel gioco delle carte; anche nome d’un gioco di carte: con questi io m’ingaglioffo per tutto dì giuocando a cricca, a trich-trach (Machiavelli). ...
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sanificare
v. tr. [comp. di sano e -ficare] (io sanìfico, tu sanìfichi, ecc.). – 1. ant. a. Rendere sano, risanare. b. Riferito a un terreno, bonificare: una moltitudine di uomini ... i quali con la [...] coltura sanifichino la terra e con i fuochi purghino l’aria (Machiavelli). 2. Per calco dell’ingl. sanify, trattare ambienti e impianti dell’industria alimentare, e talora anche gli alimenti stessi, in modo da renderli rispondenti alle norme ...
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tanto nomini nullum par elogium
(lat. «a così gran nome nessuna lode è pari»). – Parole dell’epigrafe dettata da P. Ferroni e incisa nel monumento a N. Machiavelli eretto nel 1787 in S. Croce a Firenze, [...] spesso citate per tributare a qualcuno una lode enfatica o anche ironica ...
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nudo
agg. [lat. nūdus]. – 1. a. Non coperto da vestito o da altro indumento, riferito al corpo umano: un bambino n., un uomo n., una donna n.; spesso in funzione predicativa: essere, stare, restare n.; [...] nuda (Dante); quel principe che si è tutto fondato in sulle parole loro, trovandosi n. di altre preparazioni, rovina (Machiavelli); Corre egli per ferirlo, e intanto n. Di riparo si lascia il lato manco (T. Tasso); una poesia veramente sentita ...
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sirocchia
siròcchia (raro seròcchia) s. f. [lat. sorōrcŭla, dim. di soror -ōris «sorella» (v. suora)], ant. – Sorella: adocchia Colui che mostra sé più negligente Che se pigrizia fosse sua serocchia [...] (Dante); non aveva costui altri che una sirocchia (Machiavelli); non ho padre, né madre, né fratelli, né sirocchie (Aretino). ...
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nugola
nùgola s. f. – Forma pop. o letter. per nuvola: le spezzate n., ora verso il cielo salendo, ora verso la terra scendendo, insieme si urtavano (Machiavelli); il freddo condensa le n. (Galilei); [...] e in senso fig.: cominciarono ... le grosse raccolte di madrigali a piovere dense come nugole di cavallette (Carducci). ◆ Dim. nugolétta ...
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querela
querèla s. f. [dal lat. querela (con tutti e due i sign.), der. di queri «lagnarsi»]. – 1. letter. a. Lamento, parole lamentose: Già desïai con sì giusta querela ... farmi udire (Petrarca); di [...] assai nella guerra sanza alcun frutto: dallo spendere assai ne risultava assai gravezze, dalle gravezze infinite q. del popolo (Machiavelli). 2. Nel diritto penale, atto con cui la persona offesa da un reato manifesta, nei casi espressamente previsti ...
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sconciare
v. tr. e intr. pron. [der. di conciare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io scóncio, ecc.). – 1. tr., non com. Sciupare, guastare; imbruttire; ridurre in cattivo stato: l’affresco è stato sconciato [...] una spalla (I. Nievo). 2. intr. pron., ant. Abortire: che dia una pozione alla fanciulla per farla sconciare (Machiavelli); s’io conoscessi qualche arcadica pastorella la quale fosse incinta, la sconforterei dal leggere quella descrizione per tema ...
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depredazione
depredazióne s. f. [dal lat. tardo depraedatio -onis], non com. – L’azione e l’effetto del depredare; saccheggio, rapina: fanno loro piuttosto depredazione e scorrerie che altro (Machiavelli). ...
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disformare
v. tr. e intr. [der. di forma, col pref. dis-1] (io disfórmo, ecc.), letter. – 1. tr. Rendere disforme, cioè di forma o aspetto diversi (in genere, lo stesso che deformare). 2. intr. (aus. [...] essere; con o senza la particella pron.), ant. Divenire disforme, differenziarsi: d’ogni civile uso si disforma (Machiavelli). ◆ Part. pass. disformato, anche come agg., brutto, contraffatto, sformato. ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...