conio2
cònio2 s. m. [lat. cŭneus; cfr. cuneo]. – 1. Cuneo per spaccare legna. Anticam., sinon. di cuneo anche nel sign. architettonico e militare. 2. a. Utensile per la lavorazione plastica dei metalli, [...] . L’impronta fatta col conio: contraffare il c.; le monete buone si conoscono al c.; batté una moneta falsa del c. fiorentino (Machiavelli). c. non com. La moneta stessa coniata. d. L’operazione e l’effetto del coniare: moneta di nuovo c. (o nuova di ...
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tallo
s. m. [lat. thallus, che è dal gr. ϑαλλός, affine a ϑάλλω «fiorire»]. – 1. Germoglio, talea (con questo sign. è ormai ant. e di uso non tecnico). In senso fig., nell’espressione ant. mettere un [...] in vecchiaia nuovo vigore: voi, madonna Sostrata, avete, secondo che mi pare, messo un t. in sul vecchio (Machiavelli). 2. In botanica, corpo vegetativo, tipico di alghe e funghi pluricellulari e dei licheni, formato da cellule originatesi per ...
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ingaglioffare
v. tr. [der. di gaglioffo] (io ingagliòffo, ecc.), non com. – Rendere gaglioffo. Nell’intr. pron., diventare gaglioffo, avvilirsi, immiserirsi in comportamento e modi di vita bassi, indegni [...] o volgari: con questi io m’ingaglioffo per tutto dì giuocando a cricca (Machiavelli). ...
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sovvenire2
sovvenire2 (ant. sovenire, suvvenire) v. tr. e intr. [lat. subvenire «venire in aiuto, soccorrere; sopraggiungere», comp. di sub «sotto» e venire «venire»] (coniug. come venire), letter. – [...] bisogni, alle necessità di qualcuno; avendo il conte a pensare a’ casi proprii non potrebbe alla ambizione di Filippo suvvenire (Machiavelli); più raram. riferito alle persone o agli enti cui si viene in aiuto: s. ai poveri, a una famiglia bisognosa ...
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gratificare
v. intr. e tr. [dal lat. gratificari, lat. tardo gratificare, comp. di gratus «accetto, gradito» e tema di facĕre «fare»] (io gratìfico, tu gratìfichi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) e tr., [...] , cattivarsene le simpatie, ingraziarselo: avevono presa occasione di volerlo spogliare per gratificarsi i guelfi di Italia (Machiavelli); Gratificandosi Fanciulle e spose (Giusti); è riuscito a gratificarsi il professore. 2. tr. Concedere a un ...
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avaro
agg. e s. m. (f. -a) [lat. avarus, dallo stesso tema di avĭdus «avido»]. – 1. a. Che o chi, per un eccessivo attaccamento al denaro o un esagerato senso del risparmio, è estremamente restio a spendere, [...] è ancora colui che per rapina desidera di avere, misero chiamiamo noi quello che si astiene troppo di usare il suo (Machiavelli). Anche, bramoso in genere: E vidi Ciro più di sangue avaro, Che Crasso d’oro (Petrarca); riferito a cose, avido, vorace ...
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broda
bròda s. f. [v. brodo]. – 1. Acqua dove sono stati bolliti legumi o pasta: b. di fagioli, di maccheroni, ecc.; e in genere, avanzi di cibo liquido: la b. per i maiali; ho io ogni dì veduto dar [...] b. addosso a qualcuno, attribuirgli la colpa di fatti non commessi: questa b. sarebbe tutta gittata addosso a te (Machiavelli). 3. estens. Acqua fangosa, pantano: maestro, molto sarei vago Di vederlo attuffare in questa b. (Dante). ◆ Pegg. brodàccia ...
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ritratto
s. m. [part. pass. sostantivato di ritrarre]. – 1. ant., non com. Copia di uno scritto o di un’opera d’arte. 2. a. Opera d’arte o fotografia che ritrae, cioè rappresenta, la figura o la fisionomia [...] ; Ritratto delle cose di Francia e Ritratto delle cose della Magna, titoli di due relazioni di N. Machiavelli alla dirigenza della repubblica fiorentina, nelle quali rappresenta compendiosamente la situazione politica della Francia e della Germania ...
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arguire
argüire v. tr. [dal lat. arguĕre, con mutamento di coniug.] (io argüisco, tu argüisci, ecc.). – 1. Dedurre, trarre una conclusione da determinate premesse, da indizî e sim.: a. una verità da [...] che il colpevole è lui?; dal suo silenzio, arguisco che ha cambiato idea; hanno arguito di non essere graditi. 2. ant. Con soggetto di cosa, far supporre, essere indizio di: arguiscano pertanto simili modi debolezza del principe (Machiavelli). ...
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talmente
talménte avv. [comp. di tal(e) e -mente]. – In modo tale, a tal punto. Si usa quasi soltanto in unione o in correlazione con la cong. che, per introdurre proposizioni consecutive: è un libro [...] qualità di suntuosità; t. che sempre uno principe così fatto consumerà in simili opere tutte le sue facultà (Machiavelli); quell’odio contro don Rodrigo, ... scomparso anche quello. Talmenteché non saprei immaginare una contentezza più viva (Manzoni ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...