riverenza
riverènza (meno com. reverènza) s. f. [dal lat. reverentia, der. di revĕrens -entis «riverente»]. – 1. a. Sentimento di profondo e quasi timoroso rispetto: sentire, provare, avere, portare, [...] : r. per i luoghi sacri, per le tradizioni, per le tombe, per l’abito ecclesiastico; aveano il nome romano in riverenza (Machiavelli). b. Scusandosi di dire parola o frase poco decente o poco rispettosa, con r. parlando, o, semplicem., con r. (ma più ...
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errore
erróre s. m. [dal lat. error -oris, der. di errare «vagare; sbagliare»]. – 1. letter. L’andar vagando, peregrinazione, vagabondaggio: gli e. di Ulisse; E lo aspettava la brumal Novara E a’ tristi [...] ; fu una politica piena di errori; Appio, lasciando il popolo e accostandosi a’ nobili, fece un e. evidentissimo (Machiavelli). 3. a. Nell’equitazione, ogni irregolarità involontaria compiuta durante una prova (abbattimento di un ostacolo, caduta del ...
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prenominato
agg. [comp. di pre- e nominato, part. pass. di nominare], letter. – Nominato, menzionato precedentemente: non è ancora da imitare in alcuno modo due termini usati, quasi contrari l’uno all’altro, [...] l’uno dal p. duca di Atene ... l’altro da Dione siragusano (Machiavelli). ...
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scommettere1
scomméttere1 v. tr. [der. di commettere1, col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come mettere). – 1. Disunire parti o pezzi commessi, uniti insieme: la tempesta ha scommesso il fasciame della [...] barca; se tu scommetti le doghe d’una botte che tu abbi contrassegnata prima, con facilità grandissima la riordini (Machiavelli); come intr. pron., scommettersi, disunirsi, sfasciarsi: l’armadio si è tutto scommesso. 2. fig., ant. Creare divisioni e ...
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grembo
grèmbo s. m. [lat. grĕmium, con influenza di lémbo]. – 1. La concavità che, in una persona seduta, si forma tra le ginocchia e il seno (con partic. riferimento a donne): Da’ be’ rami scendea ... [...] ; meno com., mettere in g. a qualcuno, dare in sua balìa, in suo potere: quello che la fortuna ha messo loro in g. (Machiavelli). c. poet. Avvallamento, letto di un lago o di un fiume, e sim.: Dove la costa face di sé grembo (Dante), dove il ...
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preoccupare
v. tr. [dal lat. praeoccupare «occupare prima, prevenire», comp. di prae- «pre-» e occupare «occupare»; il sign. 2 è influenzato dal fr. préoccuper] (io preòccupo, ecc.). – 1. In senso proprio [...] , ecc.: era cosa ... meno pericolosa ... preoccupargli quelle vie con le quali si faceva grande, che volere contrapporsegli (Machiavelli); molti, avendo il torto, ricorrevano a lui [l’innominato] per aver ragione in effetto; molti anche, avendo ...
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animosita
animosità s. f. [dal lat. tardo animosĭtas -atis, der. di animosus «animoso»]. – 1. Malanimo, ostilità verso qualcuno: covava da tempo una certa a. contro di lui; parlare con a.; giudicare [...] senza a.; a. di parte. 2. ant. Ardimento, coraggio: uno principe si debbe ... ingegnarsi che nelle azioni sua si riconosca grandezza, animosità, gravità, fortezza (Machiavelli). ...
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avventizio
avventìzio (ant. avventìccio o avvenitìzio o avvenitìccio) agg. [dal lat. adventicius, der. di advenire «arrivare»]. – 1. Venuto da fuori: gente a.; la borghesia più piccola e l’avventizia [...] del contado (Carducci); vocaboli a. (Machiavelli). In partic.: peculio a., in diritto romano, quel complesso di beni (bona adventicia o peculium adventicium) che il filius familias acquistava per eredità o per donazione; nella filosofia cartesiana, ...
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fava
s. f. [lat. faba]. – 1. a. Erba annua delle leguminose papiglionacee (Vicia faba, sinon. Faba vulgaris), che risulta coltivata in Europa fin dall’antichità per l’alimentazione umana e come foraggio: [...] tempo nelle votazioni (in origine una vera fava). b. Il voto stesso: basti vincere il partito per la metà delle f. nere (Machiavelli); mettere alle f., ai voti. 5. Con varie determinazioni, è nome di altre piante simili e dei rispettivi semi: a. Fava ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...