sorta
sòrta s. f. [dal fr. sorte, che è dal lat. sors sortis «sorte»]. – Specie, genere, tipo (nei sign. generici di questi sostantivi, non in quelli proprî, per es., della classificazione botanica e [...] zoologica): veniva pertanto a fare di dua sorte offese ai nobili (Machiavelli); un negozio ben fornito di ogni s. di tessuti (o di tessuti d’ogni s.); sono locali frequentati da gente di tutte le s.; questa s. di scherzi non mi piace; me ne ha ...
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sorte1
sòrte1 s. f. [lat. sŏrs sŏrtis]. – 1. Forza che regola o s’immagina regolare in modo imprevedibile le vicende umane, senza che la volontà degli uomini possa nulla contro di essa: la s. ha voluto [...] in quelli tumulti il popolo armato a casa per saccheggiarla, messere Francesco ... si trovava a sorte in casa (Machiavelli). Quest’ultima locuz. è peraltro com. nelle espressioni estrarre, tirare a s., sorteggiare, scegliere mediante sorteggio: si ...
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anacoluto
s. m. [dal lat. tardo anacoluthon, gr. ἀνακόλουϑον (σχῆμα), comp. di ἀν- priv. e ἀκόλουϑος «seguace»]. – Costrutto sintattico consistente nel susseguirsi di due costruzioni diverse in uno stesso [...] del parlato: Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima (Boccaccio); Mi pasco di quel cibo, che solum è mio, e che io nacqui per lui (Machiavelli); Quelli che muoiono, bisogna pregare Iddio per loro (Manzoni). ...
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sortire2
sortire2 v. tr. [lat. sortire e sortiri, der. di sors sortis «sorte1»] (io sortisco, tu sortisci, ecc.), letter. – 1. a. Estrarre a sorte, sorteggiare: Chi de’ di voi combatter sortirete (Ariosto). [...] , conseguire: il suo tentativo di conciliazione non ha sortito alcun risultato; la cura ha sortito soltanto effetti negativi; felice si può chiamare quella repubblica, la quale sortisce un uomo sì prudente, che gli dia leggi ordinate (Machiavelli). ...
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trentamila
s. m., invar., ant. – È propriam. il numerale cardinale 30.000, interpretato come riduzione della locuz. pop. trentamila diavoli per significare il demonio o più genericam. un mostro infernale [...] (per es., in una lettera di N. Machiavelli a F. Guicciardini del 19 maggio 1521: egli è trincato [= furbo, malizioso] come il t. diavoli): Non temer, Dodone: Se fussi ben la Morte o ’l Trentamila, Lascial venire a me questo ghiottone (Pulci). ◆ È ...
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soscrivere
soscrìvere v. tr. [dal lat. subscribĕre, comp. di sub «sotto» e scribĕre «scrivere»] (coniug. come scrivere), ant. – Sottoscrivere: molti de’ soscritti contro di lui ancora in favore suo si [...] soscrissono (Machiavelli). ...
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soscrizione
soscrizióne s. f. [dal lat. subscriptio -onis, der. di subscribĕre: v. soscrivere]. – 1. ant. Sottoscrizione: deliberò ancora egli fare degli amici suoi una s. (Machiavelli). 2. In tipografia, [...] sinon. di colofone e di sottoscrizione (nel sign. 1 b) ...
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spegnere
spègnere (o spégnere; tosc. o letter. spèngere o spéngere) v. tr. [lat. expĭngĕre «scolorire» (comp. di ex- «via da» e pingĕre «colorare, dipingere»), incrociatosi con extingĕre e extinguĕre] [...] per vero Fu spento dal figliastro sù nel mondo (Dante); si ha a notare che li uomini si debbano o vezzeggiare o spegnere (Machiavelli); Oh misero colui che in guerra è spento! (Leopardi); con sign. più ampio: certo e’ par qui che la natura voglia ...
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loto
lóto s. m. [lat. lŭtum], ant. – 1. Fango, mota: infangati di l. e afflitti di fame (Fior. di s. Franc.); movendo il loto Ritira il capo e celasi il ranocchio (Giusti); unito a fango, per ottenere [...] più efficacia con la sinonimia: mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di l. (Machiavelli). In senso più ampio, acqua torbida di melma, palude fangosa: Più non ci avrai che sol passando il l. (Dante), la palude Stigia. 2. Lo stesso che ...
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golpe
gólpe s. f. – 1. Variante tosc. ant. di volpe: la g. non si difende da’ lupi (Machiavelli). 2. In agraria, sinon. disusato di carbone, malattia del grano per la quale la spiga assomiglia a una [...] coda di volpe spelacchiata; nell’uso odierno, a partire dal sec. 18°, altra denominazione della carie del grano ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...