fiscale
agg. [dal lat. fiscalis]. – 1. Relativo al fisco, cioè all’attività finanziaria dello stato e in partic. alla riscossione dei tributi (spesso quindi sinon. di tributario): oneri, imposizioni [...] populi estraordinariamente, et essere fiscale, e fare tutte quelle cose che si possono fare per avere danari (Machiavelli). ◆ Avv. fiscalménte, per quanto riguarda il fisco: sentirsi fiscalmente tranquillo; più spesso in senso fig., con atteggiamento ...
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rimuovere
rimuòvere (pop. o letter. rimòvere) v. tr. [lat. removēre «allontanare», comp. di re- e movēre «muovere»] (coniug. come muovere). – 1. non com. Muovere di nuovo: il vento muoveva e rimuoveva [...] ; una voce ... Che da ogne altro intento mi rimosse (Dante); non posserono né con forza né con industria dalla impresa rimuoverlo (Machiavelli). Con il sign. di allontanare, distogliere, anche nel rifl. o intr. pron.: Tu pensi ch’i’ mi sia da te ...
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prossimo
pròssimo agg. e s. m. [dal lat. proxĭmus, superl. di prope «vicino»]. – 1. Molto vicino (nello spazio), che si trova a brevissima distanza: l’albergo è p. alla stazione; siamo p. alla meta; [...] epoca a noi p.; ragionamento il quale ne’ p. tempi il signore Fabrizio Colonna dentro a’ suoi orti ebbe con seco (Machiavelli); in un p. passato; il mese p. passato, quello immediatamente trascorso. In grammatica, passato p., uno dei tempi del verbo ...
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trattatistica
trattatìstica s. f. [der. di trattato]. – Il complesso dei trattati di una determinata epoca o di una particolare disciplina: la t. araba del medioevo; la t. del Cinquecento, dell’età illuministica; [...] la grande diffusione della t. politica dopo Machiavelli. ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] .: la cui [del pontefice] reverenzia potette tanto in Attila, che si uscì di Italia e ritirossi in Austria, dove si morì (Machiavelli). 2. a. estens. Distaccarsi da un gruppo di persone: u. dalla fila, dalle righe, dal gruppo, dalla calca; analogam ...
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sicurta
sicurtà (ant. o letter. sicurtate, sicurtade, sicurità, securtà, securtade e securità) s. f. [dal lat. securĭtas -atis, der. di securus «sicuro»]. – 1. Sinon. ant. di sicurezza, nelle sue accezioni [...] , la quale per la reputazione della romana republica nacque in Italia, potette fare crescere le abitazioni già ... incominciate (Machiavelli); s’indugia per qualche attimo nell’aria primaverile un sentimento di pace e di securità (D’Annunzio); e ...
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soprastare
v. intr. [comp. di sopra- e stare, sul modello del lat. superstare] (io soprastò, tu soprastài, egli soprastà, ecc., e ant. soprasto, ecc.; negli altri tempi, coniug. come stare; aus. essere [...] . fig. di essere imminente, stare per accadere: alla città ... soprastavano quello anno pericoli di non perdere la libertà (Machiavelli). 2. letter. Dominare, tenere soggetto: i loro avversari gli soprastavano con molto orgoglio (Compagni); e fig.: s ...
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uso1
uṡo1 agg. [dal lat. usus, part. pass. di uti «usare»], letter. o raro. – Abituato, avvezzo, solito: non sono usa a servire, o di farmi attendere; essere u. alle fatiche; avea talento di mangiare, [...] era di digiunare (Boccaccio); quella man con che era a tenere uso La clava ponderosa, or torce un fuso (Poliziano); quando le città o le provincie sono use a vivere sotto uno principe (Machiavelli); uso ad oltraggio Pur finor non son io (Alfieri). ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino [...] dello u. d’uno tanto amico, mi pare che non si possa farne altri rimedi che ... di godersi la memoria di quello (Machiavelli). 3. a. letter. o non com. Abitudine, consuetudine (di una singola persona o di più persone): in sembianti ei parve oltra il ...
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reputare
(meno com. riputare, ant. o raro nelle forme rizotoniche) v. tr. [dal lat. reputare «computare, pensare», der. di putare «pensare»] (io rèputo, ant. anche repùto, ecc.). – Sinon. più elevato [...] : si reputa un uomo da nulla; puoi reputarti fortunato. ◆ Part. pass. reputato, anche come agg., che ha buona reputazione, apprezzato: molti reputati cittadini (Machiavelli); è un avvocato dei più reputati; raram. di cose: un’opera assai reputata. ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...