intrattenere
intrattenére v. tr. [comp. di intra- e tenere, con raddoppiamento della t per analogia con trattenere] (coniug. come tenere). – 1. Trattenere una o più persone facendo o dicendo cose piacevoli, [...] un carteggio con qualcuno; non intrattengo rapporti con quella gente. Più raram., tenere, con riferimento al modo di trattare: Valerio ... con ogni modo e termine umano e pieno d’una famigliare dimestichezza gl’intratteneva [i soldati] (Machiavelli). ...
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intrattenimento
intratteniménto s. m. [der. di intrattenere]. – L’intrattenere piacevolmente; in senso più concr., passatempo, divertimento (cfr. il più com. trattenimento): arti che servono all’i. e [...] giocondità della vita inutile (Leopardi). Ant., il fatto di trattenere, e quindi ritardo, indugio, dilazione, e anche il modo di trattare, di procedere verso alcuno: quanto s’apparteneva agli eserciti ed agl’intrattenimenti de’ soldati (Machiavelli). ...
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misero
mìṡero agg. [dal lat. miser -ĕri]. – 1. a. Che si trova in uno stato di grande infelicità, in quanto afflitto da sciagure spirituali e materiali tali da muovere gli altri a pietà: i m. prigionieri; [...] che per rapina desidera di avere, misero chiamiamo noi quello che si astiene troppo di usare il suo (Machiavelli). ◆ Dim. miṡerino (soprattutto nel senso di scarso: una colazione miserina; un vestito miserino); miṡerèllo (per lo più sostantivato ...
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dormire
v. intr. [lat. dŏrmire] (io dòrmo, ecc.; aus. avere). – 1. Riposarsi col sonno, essere in stato di sonno: d. su un buon letto, sul divano, sulla poltrona; d. disteso, sul fianco, supino, bocconi; [...] tutte (Boccaccio); quindici anni che io sono stato a studio dell’arte dello stato, non gli ho né dormiti né giuocati (Machiavelli); vidi Nel sonno mio, nel sonno ch’io dormivo (D’Annunzio); d. il sonno del giusto, avere un sonno tranquillo, proprio ...
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indietro
indiètro (ant. indrèto, indrièto) avv. [lat. in de rĕtro]. – Indica, come addietro, il luogo e la posizione alle spalle della persona che parla o di cui si parla, e si contrappone più direttamente [...] fig., lasciare i. una cosa, ometterla: io lascerò indrieto el ragionare delle republiche, perché altra volta ne ragionai a lungo (Machiavelli); fare un passo, due passi i.; con un gran punzone nel petto, fece dare indietro otto o dieci passi un altro ...
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introdurre
v. tr. [dal lat. introducĕre, comp. di intro- e ducĕre «guidare, condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Riferito a cose: a. Mettere dentro, far entrare o penetrare, portare dentro un luogo: [...] scuole l’insegnamento di una nuova disciplina. Anche istituire, stabilire, instaurare e sim.: farsi capo a i. nuovi ordini (Machiavelli); i. nuove leggi; i. riforme; i. un sistema, un metodo, un regime di vita; in astronomia, i. una costellazione ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] ); ma per lo più con l’articolo, det. o indet.: tanto vale ... il sì dell’uno quanto il no dell’altro (Machiavelli); rispondere, accettare con un sì deciso; o presentato da agg. dimostrativo: ripensava come mai quel sì che le era scappato, avesse ...
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trasmutare
(ant. transmutare) v. tr. [dal lat. transmutare, comp. di trans- «trans-» e mutare «cambiare»], letter. – 1. Trasformare, mutare in altra forma, in altro aspetto: Taccia di Cadmo e d’Aretusa [...] pron., passare sotto il dominio d’altri: venuta meno la stirpe de’ Normandi, si trasmutò quel regno ne’ Tedeschi (Machiavelli). 4. ant. Tradurre: avrebbe fatto lo comento latino transmutare in volgare (Dante). 5. ant. Travasare, passare un liquido da ...
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introduttore
introduttóre s. m. (f. -trice) [dal lat. tardo introductor -oris]. – 1. Chi introduce, cioè fa entrare e diffonde nell’uso ciò che prima non esisteva o non era conosciuto, oppure istituisce, [...] ; farsi i. di riforme; lo i. [di nuovi ordini] ha per nimici tutti quelli che delli ordini vecchi fanno bene (Machiavelli). 2. Chi introduce ospiti, visitatori, ecc. in un luogo o alla presenza di un personaggio, o più genericam. una persona ...
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rimessione
rimessióne s. f. [der. di rimettere; cfr. remissione]. – 1. Nel linguaggio giur., il fatto e l’atto di rimettere, cioè di deferire o di trasmettere, ad altri una causa. In partic.: a. In diritto [...] giudice istruttore investe il giudice o il collegio giudicante competente della decisione della causa. 2. Forma ant. per remissione: costrinse Castruccio il popolo a dargli obbedienza faccendo a quello molte rimessioni di debiti vecchi (Machiavelli). ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...