sgravare
v. tr. e intr. [der. di gravare, col pref. s- (nel sign. 1)]. – 1. tr. a. Liberare o alleggerire da un peso, da un aggravio; non com. in senso proprio: s. il mulo di una parte del carico; più [...] tributi più onerosi; il Senato, dubitando della plebe ..., per assicurarsene la sgravò delle gabelle del sale e d’ogni gravezza (Machiavelli); con uso assol.: s. i contribuenti. b. Nel rifl., o nell’intr. pron. con si dativo e valore rifl., liberarsi ...
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squittinio
squittìnio (ant. squittino) s. m. – Alterazione, ormai ant., di scrutinio: feciono nuovi squittini traendo delle [=dalle] borse i nimici e riempiendole di amici loro (Machiavelli). ...
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trascendere
trascéndere (ant. transcéndere) v. tr. [dal lat. transcendĕre «oltrepassare, montare al di sopra», comp. di trans- «trans-» e scandĕre «salire»] (coniug. come scendere). – 1. a. letter. Superare: [...] ; sendo giudicato ambizioso da molti, e uomo che volesse con la sua audacia e animosità transcendere il vivere civile (Machiavelli); e in usi non letter., ma sempre sostenuti: un’impresa che trascende ogni immaginazione; questo risultato trascende le ...
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donzellare
donżellare v. intr. [der. di donzella] (io donżèllo, ecc.; aus. avere), ant. – Scherzare come fanciulle; più spesso con la particella pron., donzellarsi, baloccarsi, perdere il tempo in cose [...] o conversazioni futili: non siamo buoni ad altro che ... starci tutto dì in sulla panca del proconsolo a donzellarci (Machiavelli). È verbo ancora vivo in qualche dialetto. ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente [...] ) solo con la chiave: trasmettere in cifra; per non mandare imbasciate a bocca, scrivono lettere in cifera (Machiavelli); ufficio cifra, nei ministeri e negli alti comandi militari, l’ufficio incaricato di cifrare e decifrare dispacci; letter ...
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onorevole
onorévole (ant. orrévole) agg. [rifacimento del lat. honorabĭlis (v. onorabile), secondo gli agg. in -evole]. – 1. Degno d’onore, onorato, che gode alta reputazione (per meriti, dignità, grado, [...] in ogni cosa che egli hanno avuto a fare e trattare collo imperadore, ... sempre sono stati in sullo onorevole (Machiavelli). ◆ Avv. onorevolménte, in modo onorevole, con onore, in modo da meritare onore: visse onorevolmente come privato cittadino ...
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prosa1
pròṡa1 s. f. [dal lat. (oratio) prosa, propr. «discorso che procede per tutta la riga»; prosa è il femm. di prosus, forma arcaica per prorsus «che cammina diritto»]. – 1. a. Espressione linguistica [...] , di un ambiente, di un autore: la p. greca, latina; la p. dei primi secoli; la p. del Rinascimento; la p. del Machiavelli; la p. barocca. b. Scritto, componimento in prosa: una p. di Leopardi; una bella p. di Montale; anche complesso di opere in ...
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stabilire
v. tr. [dal lat. stabilire (der. di stabĭlis «stabile») «rendere stabile, tenere saldo»] (io stabilisco, tu stabilisci, ecc.). – 1. Rendere stabile, fissare un oggetto in modo che resti saldo. [...] resta dunque stabilito così. Più raro con altri sign. del verbo: conservare uno stato che sia di già stabilito e fermo (Machiavelli), istituito e saldo. Come s. m., nel linguaggio comm. e giur., stabilito di contratto, o assol. stabilito, nota di ...
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attestare2
attestare2 v. tr. [der. di testa1] (io attèsto, ecc.). – 1. Porre, collocare due cose testa a testa: a. mattoni, a. un argine a un altro; a. un ponte alla riva, fermare saldamente le due testate [...] rifl. Schierarsi su una linea determinata: i soldati si attestarono sulla riva del fiume. Anticam. attestarsi, come rifl. recipr., venire a fronte, mettersi fronte a fronte per uno scontro: di poi gli eserciti si sono attestati insieme (Machiavelli). ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...