talche
talché cong. [comp. di tal(e), in funzione avverbiale, e che1], letter. – Cosicché, tanto che. Introduce proposizioni coordinate con valore conclusivo, o subordinate consecutive: non si trovava [...] alcuno che contra ai nobili volesse testimoniare: talché in breve tempo si tornò Firenze ne’ medesimi disordini (Machiavelli). Anche in grafia divisa tale che, tal che, locuzioni che spesso hanno valore un po’ diverso dalla cong. talché, in quanto l’ ...
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giudicare
(letter. ant. iudicare) v. tr. e intr. [lat. iūdĭcare, der. di iudex -dĭcis «giudice»] (io giùdico, tu giùdichi, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. a. assol. Esercitare la facoltà del giudizio: [...] ... molti di quelli cittadini punì in denari, molti ne giudicò alle carceri, molti all’esiglio, ed alcuni alla morte (Machiavelli). 2. estens. a. Stimare, reputare, considerare: ti giudico incapace di tanto; lo giudicai un brav’uomo; tutto quel che ...
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differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che [...] le d. tra gli uomini; erano in questi medesimi tempi intra la Chiesa romana e la greca alcune d. (Machiavelli); intervengono spesso differenzie tra un gentilomo e l’altro, onde poi nasce il combattere (B. Castiglione); accomodar differenze, e ...
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mantenere
mantenére v. tr. [lat. manu tenere «tenere con la mano»] (coniug. come tenere). – 1. a. Tenere una cosa in modo che duri a lungo, rimanga in essere e in efficienza; è quindi spesso sinon. di [...] che cosa è principato, di quale spezie sono, come e’ si acquistono, come e’ si mantengono, perché e’ si perdono (Machiavelli); credevano che tutto il mondo fosse fatto e mantenuto per loro soli (Leopardi); chiudere le finestre per m. il calore nella ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] che tai tre donne benedette Curan di te ne la corte del cielo); quando t. ribellione seguì, i Sanniti erano in lega con Roma (Machiavelli); ant. la locuz. a tal ora che, in un momento in cui, mentre invece: sì la bambagia del farsetto tratta gli avea ...
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sfrondare
v. tr. [der. di fronda1, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sfróndo, ecc.). – 1. Tagliare, levare le fronde, privare delle fronde: s. una pianta, un ramo; s. le viti; come intr. pron., sfrondarsi, [...] allòr ne sfronda, ed alle genti svela Di che lagrime grondi e di che sangue (Foscolo, con riferimento a N. Machiavelli). ◆ Part. pres. sfrondante, anche come agg., in botanica, che perde le foglie, sinon. di caducifoglio. ◆ Part. pass. sfrondato, con ...
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temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] un timoroso rispetto, avere soggezione di qualcuno: nasce da questo una disputa: s’egli è meglio essere amato che temuto (Machiavelli); sono ragazzi all’antica, che ancora temono il padre. d. Con la negazione, ostentare un comportamento ardimentoso e ...
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temerita
temerità s. f. [dal lat. temerĭtas -atis, der., come temerarius, dell’avv. temĕre (v. temerario)]. – 1. Audacia eccessiva che spinge ad affrontare imprudentemente, senza riflessione e anche [...] : il suo non è coraggio, ma un’insensata t.; e come qualità di un atto o di un comportamento: tardi si era avveduto della t. del partito preso da lui (Machiavelli). 2. Azione o comportamento temerarî: sarebbe una t. uscire in barca con questo vento. ...
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saettame
s. m. [der. di saetta], ant. e letter. – Quantità, insieme di saette: tutto l’esercito veniva ad essere come sotto un tetto, e difeso dal s. nemico (Machiavelli); Balestre grosse e loro saettame [...] (Pascoli); stipati come il saettame Entro i turcassi (D’Annunzio) ...
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adito1
àdito1 s. m. [dal lat. adĭtus -us, der. di adire: v. adire]. – 1. Entrata, passaggio, accesso a un luogo: la porta che dà a. al salone; fig.: titoli di studio che dànno a. all’università, giuridicamente [...] alla speranza; dare a. ai sospetti. Concr., il luogo di dove si passa per entrare: occupò tutti li a. del campo (Machiavelli); Visto l’a. aperto, incontinente Vi si spinsero i Rutuli (Caro). È termine usato anche in anatomia per indicare aperture che ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...