barbaro
bàrbaro agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. barbărus, gr. βάρβαρος]. – 1. Straniero, nel senso in cui i Greci e i Romani dicevano barbaro chiunque non fosse greco o romano, e nel senso in cui il Rinascimento [...] un luogo comune (Alessandro Baricco). 2. Barbarico, di barbari o proprio dei barbari: a ognuno puzza questo b. dominio (Machiavelli); costumi, usi b.; moda b.; per estens., rozzo, incolto, oppure inumano, crudele: arte b.; musica b.; un b. spettacolo ...
Leggi Tutto
riedificare
v. tr. [comp. di ri- e edificare] (io riedìfico, tu riedìfichi, ecc.). – Edificare di nuovo, ricostruire: r. una casa crollata, una città distrutta; fu ancora Florentia da Totila re degli [...] Ostrogoti disfatta, e dopo 250 anni dipoi da Carlo Magno riedificata (Machiavelli). ...
Leggi Tutto
tralignare
v. intr. [der. di linea, propr. «scostarsi dalla linea della propria parentela, dal proprio lignaggio», col pref. tra-] (io traligno, ... noi traligniamo, voi tralignate, e nel cong. traligniamo, [...] da da: t. dalle tradizioni di specchiata onestà della famiglia; per tutto traligna Da l’antica virtù el secol presente (Machiavelli); o anche, in rari usi poetici, da a: non potrà alcun biasmarne Che mai traligni alla progenie mia (Ariosto). Per ...
Leggi Tutto
diuturnita
diuturnità s. f. [dal lat. diuturnĭtas -atis], letter. – L’esser diuturno, lunga durata: con la potenzia e d. dello imperio (Machiavelli). ...
Leggi Tutto
nervo
nèrvo s. m. [lat. nĕrvus (gr. νεῦρον) «tendine, muscolo; forza, vigore» e nel lat. mediev. «nervo» (come filamento nervoso)]. – 1. a. In anatomia, elemento costitutivo del sistema nervoso periferico, [...] la parte più forte di un’organizzazione, di una struttura sociale o sim. (in questa accezione, è più com. nerbo): il Machiavelli riteneva le fanterie il n. degli eserciti; il denaro è il n. della guerra, frase divenuta proverbiale (v. denaro, n. 2 ...
Leggi Tutto
ponte
pónte s. m. [lat. pōns pŏntis]. – 1. a. Manufatto di legno, di ferro, di muratura o di cemento armato che serve per assicurare la continuità del corpo stradale o ferroviario nell’attraversamento [...] ); tenere in p. qualcosa, tenerla sospesa, lasciarla indecisa: l’astuzia di mia madre ... ha tenuta la cosa in p. più settimane (Machiavelli); ne è passata d’acqua sotto i p.!, è trascorso tanto tempo da allora; l’acqua cheta rovina i p. (v. acqua ...
Leggi Tutto
unione
unióne s. f. [dal lat. tardo unio -onis, der. di unus «uno»]. – 1. L’azione e l’operazione di unire, il fatto di unirsi o di essere uniti con uno o più altri individui, enti, oggetti, parti o [...] delle republiche il più delle volte è l’ozio e la pace; la cagione della u. è la paura e la guerra (Machiavelli). 4. In matematica, nella teoria degli insiemi, u. (o congiunzione o, meno com., somma logica) di due insiemi, l’insieme formato da ...
Leggi Tutto
antonomasia
antonomàṡia s. f. [dal lat. antonomasia, gr. ἀντονομασία propr. «il chiamare con nome diverso», der. di ἀντονομάζω «cambiar nome»]. – 1. Traslato che consiste nell’indicare una persona o [...] s. Paolo), l’Astigiano (Alfieri), il Maligno (il demonio), il Poverello d’Assisi (s. Francesco), il Segretario fiorentino (Machiavelli). Come locuz. avv., per a., per figura d’antonomasia: Gertrude, appena entrata nel monastero, fu chiamata per a. la ...
Leggi Tutto
alzare
v. tr. [lat. *altiare, der. di altus «alto»]. – 1. a. Sollevare, spostare o tirare o spingere in alto, verso l’alto: a. un peso, a. la borsa da terra; a. il coperchio; a. il capo, il viso; a. [...] (aus. essere), senza la part. pron.: nel 1333 alzorono per un diluvio le acque d’Arno ... più che dodici braccia (Machiavelli). b. Riferito a persona, sollevarsi: alzarsi in punta di piedi; in partic., levarsi in piedi da seduto o lasciando il letto ...
Leggi Tutto
peragrare
v. tr. [dal lat. peragrare, comp. di per-1 e ager agri «campo»], ant. – Attraversare, percorrere viaggiando in lungo e in largo: tutte l’altre parti di Europa che egli aveva peragrate (Machiavelli). [...] Più raram. con uso intr. (aus. avere) ...
Leggi Tutto
Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...