maggiorazione
maggiorazióne s. f. [der. di maggiorare]. – 1. Aumento, quasi esclus. con riferimento a fatti economici: m. del prezzo, dei prezzi, delle tariffe e sim. 2. In matematica, il procedimento [...] col quale si maggiora un numero, un’espressione, una successione, una serie, ecc.: m. dell’errore, m. di una serie. ...
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minoranza
s. f. [der. di minore]. – 1. ant. L’essere minore: per m. d’etade ... merita perdono (Dante). 2. a. In contrapp. diretta a maggioranza, inferiorità numerica, numero minore (di persone o di [...] formatasi dopo una consultazione elettorale (maggioranza) si collocano all’opposizione: la m. parlamentare; gli esponenti dellam.; la politica dellam.; una m. compatta; governo di minoranza, quello che può costituirsi, quando sia impossibile ...
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mutare
v. tr. e intr. [lat. mūtare]. – È in genere sinon. di cambiare, cui corrisponde in tutti i sign. (tranne quello di «barattare, fare una operazione di cambio», che è esclusivo di cambiare); nell’uso [...] ); spesso (analogam. a cambiare) seguito da un compl. introdotto dalla prep. di: m. d’opinione; m. d’aspetto; m. di significato. Frequente l’uso dell’inf. sostantivato: al mutare delle stagioni; a ogni mutar di vento; mettean le frecce orrendo Su gli ...
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minuscolo
minùscolo agg. [dal lat. minuscŭlus, dim. di minor «minore»]. – 1. Propr., piccolo, alquanto piccolo, piccolino. Si dice comunem. delle lettere dell’alfabeto, quando sono scritte o stampate [...] o misura, di poca importanza (anche fig.): un m. nasino; batte il m. mio cuore neonato Come milioni di altri muscoli nascosti (Antonio Porta); una porzione m.; un m. cervellino; un cellulare m.; si accontenta della sua m. gloria. ◆ Dim. minuscolétto. ...
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magistrato
s. m. [dal lat. magistratus -us, der. di magister «capo, soprintendente»]. – 1. a. Nel linguaggio amministr., e anche letter., del passato, con sign. generico (che continua quello originario [...] . 2. Nell’uso moderno, il termine si è ristretto a indicare chi è investito dell’esercizio di funzioni giurisdizionali: m. ordinario, amministrativo; m. inquirente, giudicante; m. di prima istanza, d’appello; nel linguaggio com. è talvolta sinon. di ...
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muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] (per es., acido solforoso), che inibiscono l’attività dei lieviti della fermentazione. ◆ Dim. mutino, come s. m. (f. -a), bambino muto; nell’insegnamento elementare dell’alfabeto e della grammatica è chiamata talvolta mutina la lettera h in quanto ...
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magnate
s. m. [dal lat. tardo (della Vulgata) magnas -atis, der. di magnus «grande»]. – 1. In senso generico, cittadino ragguardevole per autorità e potenza. In partic., come termine storico: a. Nel [...] magnati, Camera alta d’Ungheria. 2. estens. Persona di grande potere economico, grande industriale: un m. della finanza; i m. dell’industria automobilistica. Talvolta in tono scherz., con riferimento a persona che vuole essere o apparire autorevole. ...
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n, N
(ènne) s. f. o m. – Tredicesima lettera dell’alfabeto latino, il cui valore fonetico è in tutte le lingue quello di consonante nasale. A differenza però della lettera m, che rappresenta costantemente [...] in partic. la fonetica italiana, carattere costante ed essenziale della n è la nasalità; essa si distingue dalle altre nasali ‹m, n’› per essere pronunciata con la punta della lingua appoggiata agli alveoli degli incisivi superiori, e dalle altre ...
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leontopodio
leontopòdio s. m. [lat. scient. Leontopodium, dal gr. λεοντοπόδιον, comp. di λέων -οντος «leone» e πούς ποδός «piede»]. – Genere di piante delle composite tubuliflore, con una trentina di [...] specie, che crescono prevalentemente nelle steppe e sui monti (fino a oltre 5000 m) dell’Europa, dell’Asia e dell’America Merid.; sono simili alla nostra stella alpina, che appartiene anch’essa allo stesso genere. ...
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mira
s. f. [der. di mirare]. – 1. a. L’atto di mirare a un segno, a un bersaglio, per coglierlo: prendere la m., puntare l’arma al bersaglio prima di sparare o scagliare, o in genere fissare l’occhio [...] di mirare giusto e quindi di colpire il segno: avere buona, cattiva m.; non avere m.; la sua m. è infallibile. b. Per estensione dal sign. della balistica, linea di m., genericamente, sinon. di visuale, cioè linea che congiunge l’occhio di un ...
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m-learning
<èm lë'ëniṅ> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Abbreviazione di m[obile] learning. L’insieme dei modelli e delle soluzioni di e-learning basati sull’utilizzo di uno o più dispositivi portatili come risposta alle...