calcolo1
càlcolo1 s. m. [dal lat. calcŭlus, propr. «pietruzza» (cfr. càlcolo2), attrav. il sign. di «gettone per fare i conti»]. – 1. a. Successione più o meno lunga di operazioni atte a fornire la soluzione [...] l’impianto stesso e l’insieme del personale che lo gestisce. 2. In logica, accompagnato da speciali qualificazioni, nome di particolari sistemi deduttivi; in logica matematica, s’intende comunque per calcolo un sistema deduttivo in cui la definizione ...
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topico
tòpico agg. [dal lat. tardo topĭcus, gr. τοπικός, der. di τόπος «luogo»] (pl. m. -ci). – 1. Nella logica antica, che riguarda l’invenzione degli argomenti, cioè dei mezzi dialettici con cui condurre [...] (Io, Es, Super-Io) entro le quali esso si svolge. 3. Per estens. dai sign. che l’aggettivo ha nella logica e nella medicina, si è svolto quello di «specifico, significativo, particolarmente adatto»; di qui, nell’uso letter., anche le accezioni di ...
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apodittico
apodìttico agg. [dal lat. tardo apodictĭcus, gr. ἀποδεικτικός «dimostrativo»] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio filos., che riguarda l’apodissi e partecipa quindi del suo carattere di necessità [...] , evidente: argomento a.; dimostrare in maniera a.; visione a., evidenza a., nella fenomenologia husserliana. In partic., nella logica kantiana, giudizio a. (contrapp. ad assertorio e problematico), quello in cui l’affermazione o la negazione si ...
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indecidibile
indecidìbile agg. [der. di decidere, col pref. in-2]. – Propr., che non può essere deciso. In logica, è detto di ogni asserzione, proposizione, formula per la quale si dimostra che, in un [...] dato sistema formalizzato, né essa né la sua negazione possono essere dedotte dagli assiomi del sistema; nella logica trivalente, il terzo valore di verità, accanto a quelli di «vero» e «falso». ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] rapporti; D’essersi a questi t. ridotto Per il giuoco del lotto (Giusti), ridotto in queste condizioni. 5. a. Nella logica (come traduz. del lat. terminus, che traduce a sua volta il greco aristotelico ὅρος), il segno mentale, orale o scritto, di ...
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entimema
entimèma s. m. [dal lat. enthymema, gr. ἐνϑύμημα, der. di ἐνϑυμέομαι «riflettere, dedurre», da ϑυμός «animo»] (pl. -i). – 1. Nella logica aristotelica, il sillogismo retorico fondato su verosimiglianze [...] o segni, ossia che argomenta da premesse non assolutamente certe. 2. Nella logica moderna, il sillogismo ellittico, in cui è sottintesa una delle due premesse; es.: «l’anima è spirituale, dunque è incorruttibile» (dov’è sottintesa la premessa ...
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logicitalogicità s. f. [der. di logico1]. – Qualità, condizione di ciò che è logico, cioè conforme alla logica: l. di un’argomentazione, di una conclusione. Nel linguaggio com., coerenza logica, razionalità, [...] consequenzialità: l. di un atteggiamento, di una linea di condotta ...
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enunciativo
(o enunziativo) agg. [dal lat. enuntiativus]. – 1. Atto a enunciare, che serve a enunciare: termini enunciativi. In grammatica, proposizioni e. (o assertive), quelle con cui si afferma o [...] , o volitivo; possono essere di forma positiva (per es., Oggi fa caldo) o negativa (per es., Non ho appetito). 2. In logica matematica, che si riferisce a un enunciato, o alla logica degli enunciati: calcolo e.; linguaggio e.; variabile enunciativa. ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] solo nel sec. 20° ha raggiunto autonomia teorica, soprattutto grazie all’apporto di nuovi àmbiti disciplinari, come la logica simbolica, la linguistica, l’epistemologia, la psicologia, la semiotica e la teoria dell’informazione. Per la psicologia del ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] talvolta come equivalente di affermativo: giudizio p., quello che pone, o afferma una qualità, un modo di essere. In logica formale, formula p., una formula in cui non compaiono né negazioni né implicazioni. d. In relazione con i valori traslati ...
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Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio e della conoscenza» nell’ambiente protostoico,...
logica
Il termine designa l'insieme delle dottrine che presiedono al corretto uso dell'argomentazione e del linguaggio al fine di stabilire la verità o la falsità di un enunciato. Il termine l. non occorre nelle opere dantesche, ma occorre...