quantificatore
quantificatóre agg. e s. m. [der. di quantificare]. – 1. In logicamatematica, operatore che viene premesso a una variabile e che indica quanti oggetti (fra quelli che possono venire indicati [...] (si tratta del numero 0). 2. In linguistica, il termine è adoperato, oltre che con accezioni analoghe a quelle della logica, per indicare un determinante che, riferito al sostantivo, ne esprime la quantità (uno, due ..., ogni, qualcuno, tutti, ecc ...
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quantificazione
quantificazióne s. f. [dall’ingl. quantification, der. di (to) quantify: v. quantificare]. – 1. L’operazione e il risultato del quantificare: q. del predicato, nella logica, teoria, elaborata [...] al soggetto, anche al predicato (per es., «tutti gli uomini sono alcuni dei vertebrati»); teoria della q., in logicamatematica, studio dei quantificatori e delle loro funzioni (è strettamente collegata al calcolo dei predicati: v. predicato, n. 2 ...
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operazione
operazióne s. f. [dal lat. operatio -onis, der. di operari «operare»]. – 1. In genere, l’atto dell’operare, l’attività di chi opera, di chi compie un lavoro o un’azione. Nella lingua ant., [...] , al fegato, alla trachea; o. d’ernia, d’appendicite. 4. In matematica e in logicamatematica, procedimento che, a partire da uno o più enti matematici o logici, detti operandi, permette di costruire un altro ente, detto risultato dell’operazione. In ...
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risolubilita
risolubilità s. f. [der. di risolubile]. – Il fatto di essere risolubile, la condizione di ciò che può essere risolto: r. di un dubbio, di un problema, di un enigma; r. di un contratto, [...] con la riga e il compasso, r. di un’equazione algebrica per radicali, in matematica. In logicamatematica (e in partic. nello studio dei fondamenti della matematica), il principio di r., enunciato da D. Hilbert nel 1900, affermava che ogni problema ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] indica l’attitudine a esistere: se tale attitudine è semplicemente logica o ideale, il concetto di potenza viene a coincidere con misurare la p. massima e la p. media). 7. In matematica: a. In aritmetica e in algebra, operazione che consiste nel ...
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aritmetizzazione
aritmetiżżazióne s. f. [der. di aritmetico]. – In logicamatematica, a. della matematica, espressione con cui talora si indica il programma sviluppato da alcuni matematici nella seconda [...] metà dell’Ottocento allo scopo di rendere più rigorosa l’analisi matematica, fondandola su una teoria dei numeri reali e, in definitiva, sull’aritmetica. Più in partic., con tale termine si intende un procedimento con cui, seguendo determinate regole ...
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conseguente
conseguènte (ant. consequènte) agg. [part. pres. di conseguire]. – 1. a. Che segue a qualche cosa o ne deriva: i danni c. alla guerra; deviazioni c. a un’educazione sbagliata. b. Che segue [...] e farsi almen credere conseguente (Foscolo). c. Nella logica, termine correlativo ad antecedente; anche come s. m., è uomo, è animale; ma è animale, perciò è uomo»). d. In matematica, in una proporzione a : b = c : d, si chiamano conseguenti, come ...
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conseguenza
conseguènza (ant. consequènza) s. f. [dal lat. consequentia, der. di consĕqui «seguire»]. – 1. a. Conclusione che si deduce logicamente da una premessa: le tue affermazioni sono giuste, ma [...] , necessaria, inevitabile; c. diretta, indiretta. b. Qualità di un ragionamento conforme alle regole della logica. In logicamatematica, relazione di c., particolare relazione che un’espressione ha con un insieme di espressioni, nel senso che ogni ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine [...] è l’oggetto come termine del pensiero. c. Logica f., la logica classica, in quanto studia le forme dei concetti, giudizî moto f.; un’educazione rigida e formale. 4. In matematica, di ciò che non dipende dai significati particolari che si possono ...
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negazione
negazióne s. f. [dal lat. negatio -onis]. – 1. a. L’atto del negare, e l’espressione con cui si nega (il contrario di affermazione): una n. recisa, timida, ostinata; la n. di una verità, di [...] peraltro è conservata, sia pure ad altro livello, la positività del grado precedente. In logicamatematica, n. di una proposizione, funzione logica che assume il valore contrario a quello della proposizione stessa, essendo vera quando la proposizione ...
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lògica matemàtica Branca della logica, che utilizza un linguaggio simbolico e adotta un sistema di calcolo di tipo algebrico per esaminare le espressioni di un discorso deduttivo. Queste ultime possono essere considerate formalmente come oggetti...