caricato
agg. [part. pass. di caricare]. – 1. Che ha ricevuto il carico o, più spesso, la carica (nelle varie accezioni del verbo caricare): un battello già c.; un orologio poco c.; seta, carta c.; fucile [...] campo, e anche delle pezze e figure sulle quali sono poste altre pezze e figure. 2. fig. Esagerato, e quindi affettato, lezioso: lodi, parole, frasi, gesti, pose, maniere c.; cantante, attore c.; ritratto c., che esagera a bella posta i tratti della ...
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levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] in terra (Petrarca); esaltare: Voi mi levate sì, ch’i’ son più ch’io (Dante). In partic.: l. al cielo, esaltare con grandi lodi; l. grido, o levar grido di sé, salire in gran fama; levar rumore, produrlo, farlo, e fig. far molto parlare di sé; l ...
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scrivere
scrìvere v. tr. [lat. scrībĕre] (pass. rem. scrissi, scrivésti, ecc.; part. pass. scritto). – 1. a. Tracciare sulla carta o su altra superficie adatta i segni grafici appartenenti a un dato [...] . b. Esprimere i proprî pensieri, sentimenti, stati d’animo mediante la scrittura: ha scritto ciò che gli dettava il cuore; s. le lodi di un amico; scrisse tutto il suo dolore per la perdita del padre. Con riferimento al modo in cui tali pensieri e ...
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modestia
modèstia s. f. [dal lat. modestia, der. di modestus «modesto»]. – 1. a. Qualità morale, opposta alla vanità e alla presunzione, consistente nel non sentire e non mostrare vanto dei proprî meriti: [...] si schermiva dalle lodi per una sua naturale m.; m. sincera; m. affettata, ipocrita, falsa; moralmente ti colpisce la m. di un miliardario, non la m. di un povero, perché la prima è artefatta, la seconda genuina (Aldo Busi); parlava con m. della ...
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modesto
modèsto agg. [dal lat. modestus, der. di modus «misura, limite»]. – 1. a. Di persona che non ama mettere in mostra i proprî meriti, anzi cerca di nasconderli o sminuirli agli occhi altrui, sia [...] tutti gli uomini grandi sono m. (Leopardi); lei è troppo m. (o assol. troppo m.!, in forma esclamativa), a chi rifiuta le lodi o attenua i suoi meriti, il suo valore, le sue capacità; fare il m., ostentare modestia: via, non fare il modesto! Talora ...
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tristo
agg. [lat. trīstis, di etimo oscuro; v. anche triste]. – 1. ant. Mesto, gravemente afflitto e addolorato: sotto quello sporto trovato uno uscio, come che serrato fosse, a piè di quello ... tristo [...] non sia corrotta (Machiavelli); un t. individuo, una donna t. e disonesta, e sostantivato, un t., una t.; prov., se lodi il t. diverrà migliore, biasima il t., e diverrà peggiore; che esprime o riflette malvagità, che rivela animo cattivo: che faccia ...
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ricantare
v. tr. [comp. di ri- e cantare2; il sign. 2 dal lat. recantare]. – 1. a. Cantare di nuovo: Cantami un poco, e ricantami tu Sulla mandola la cuccurucù (Redi); r. la vecchia canzone, in senso [...] ’ho ricantato in tutti i toni, ma lui continua a fare il sordo; o ripetere in modo noioso: ricanta dalla mattina alla sera le lodi del buon tempo antico. 2. ant. Ritrattare quanto s’era già cantato, cioè detto in poesia; più genericam., ritrattare. ...
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merito2
mèrito2 (poet. mèrto) s. m. [dal lat. merĭtum, der. di merere «meritare»]. – 1. a. Il fatto di meritare, di essere cioè degno di lode, di premio, o anche di un castigo: premiare, punire, trattare [...] per m. mio; talora iron., per colpa mia, tua, ecc. b. Azione o qualità che costituisce un merito, un giusto motivo per avere stima, lodi e onori: il suo maggior m. è la buona volontà; ha molti m., è ricco di meriti; tu mi attribuisci un m. che non ho ...
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insuperbire
v. intr. e tr. [der. di superbo] (io insuperbisco, tu insuperbisci, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Diventare superbo, metter superbia, o anche andare superbo, orgoglioso di qualche cosa: [...] è insuperbito per la troppo facile vittoria. 2. Meno com. l’uso trans., con valore causativo, rendere, far diventar superbo: le lodi e i consensi avuti l’hanno insuperbito. ◆ Part. pass. insuperbito, con valore verbale o di agg., reso superbo, salito ...
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procacita
procacità s. f. [dal lat. procacĭtas -atis, der. di procax -acis «procace»]. – 1. letter. Insolenza, audacia, sfrontatezza: al tutto modera a questa tua lingua e procacità (L. B. Alberti). [...] nell’atteggiamento: p. di forme, di movenze; quel vitino snello da cui si slanciava con irresistibile fascino la voluttuosa p. del seno e dei fianchi (Pirandello); quelle lodi orgiastiche alla p. della futura nipote lo offesero (Tomasi di Lampedusa). ...
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Comune della Lombardia (41,4 km2 con 44.928 ab. nel 2020), capoluogo di provincia, situato sulla destra dell’Adda. Importante l’industria casearia (formaggio lodigiano); assai sviluppati anche i settori meccanico, chimico-farmaceutico, tessile,...
LODI
MMaria Pia Alberzoni
Città e sede vescovile a circa 30 km a sud-est di Milano, in una posizione strategica per i collegamenti viari e fluviali in direzione del Po, Lodi cercò di contrastare Milano alleandosi con le città a lei tradizionalmente...