coniatore
coniatóre s. m. (f. -trice) [der. di coniare]. – Chi esercita l’arte di coniare; fig., chi conia parole, locuzioni e sim.: D’Annunzio fu un geniale c. di nuovi vocaboli. ...
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tornare
v. intr. e tr. [lat. tornare «lavorare al tornio, far girare sul tornio», der. di tornus «tornio»] (io tórno, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Avviarsi, essere diretti al luogo da cui si era partiti [...] fam., la forma intensiva tornarsene: me ne tornavo calmo calmo, quando ...; li lasciò sdegnato, e se ne tornò a casa sua. b. Locuzioni fig. più com. nell’uso: t. daccapo, t. al punto di prima, riprendere la lettura, o altro, da principio o dal punto ...
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lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di [...] della libertà del condannato. Per le case di l., v. casa (n. 2); per i campi di l., v. campo (n. 3 c). h. Locuzioni (con lavoro al sing.): giorno di l., giorno feriale; stanza, tavolo e tavolino da l., dove si lavora; posto o luogo di l., dove si ...
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scodella
scodèlla s. f. [lat. scutĕlla, dim. di scutra «piatto, vassoio di legno»]. – 1. a. Piatto fondo in cui si serve e si mangia a tavola la minestra, o altro cibo, spec. liquido o semiliquido: una [...] nell’architettura romanica, costituito da un disco incavato di ceramica, vivacemente colorato, inserito in una parete di mattoni. 3. Locuzioni: a. A scodella, in forma di scodella: doline a s., nella morfologia carsica, quelle cavità del terreno che ...
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sabato
sàbato (ant. o region. sàbbato) s. m. [lat. sabbătum, dal gr. σάββατον, e questo dall’ebr. shabbāt «(giorno di) riposo»]. – Sesto giorno della settimana, l’ultimo lavorativo per alcune categorie [...] liturgia cattolica, s. di passione, s. santo, il sabato che precede rispettivam. la domenica delle Palme e quella di Pasqua. Locuzioni partic. e modi prov.: sabato che viene!, iron. o scherz. per alludere a tempo molto lontano o per significare che ...
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briscola
brìscola s. f. [etimo ignoto; cfr. fr. brisque]. – 1. a. Gioco italiano che si fa con un mazzo di quaranta carte, fra due o quattro giocatori; all’inizio del gioco si estrae una carta dichiarata [...] più alta dello stesso seme, o dalla prima messa in tavola in ciascuna mano, se non è superata da altra dello stesso seme. Locuzioni: giocare a b.; fare una partita a b.; vincere la b.; b. muta, quella nella quale si stabilisce di non parlare o far ...
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sabbia
sàbbia s. f. [lat. sabŭla, plur. (neutro) di sabŭlum «sabbia»]. – 1. a. Roccia sedimentaria clastica, incoerente, derivata dalla disgregazione di rocce preesistenti, costituita da minuti frammenti [...] , mezzo usato per ottenere il riscaldamento omogeneo di un corpo; in terapia, bagno di sabbia, lo stesso che sabbiatura. b. Locuzioni fig. (in cui si alterna con rena, arena): costruire sulla s., fare cose prive di solide basi e perciò destinate a ...
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toro1
tòro1 s. m. [lat. taurus]. – 1. Il maschio adulto (da 12-14 mesi) dei bovini non castrato e perciò adatto alla riproduzione e, per la naturale aggressività, al combattimento: allevamento di tori; [...] : essere forte come un t., parere un t.; essere, sentirsi un t. (qui anche con allusione alla virilità); in locuzioni fig. (che risalgono alla tauromachia): prendere il t. per le corna, affrontare direttamente una difficoltà; tagliare la testa al t ...
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cera1
céra1 s. f. [lat. cēra]. – 1. a. Prodotto di secrezione di ghiandole addominali (ghiandole ceripare) della comune ape e di alcune altre specie di apidi. b. Denominazione generica di sostanze organiche, [...] di lucidatura del legno con miscele di cere varie, naturali e artificiali, con aggiunta di altre sostanze (v. ceratura). 2. Locuzioni e usi fig.: appiccicato, attaccato con la c., di oggetti congiunti in modo poco saldo; struggersi come la c., di ...
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q, Q
(cu o qu) s. f. o m. – Sedicesima lettera dell’alfabeto latino. Nell’alfabeto fenicio e poi in quelli semitici indicava la consonante enfatica traslitterata nel presente Vocabolario come q (da altri [...] Alcune di queste sigle sono talora usate, dai radioamatori, con sign. più preciso, come equivalenti cioè di sostantivi o locuzioni determinate; per es., QSO significa «collegamento»: fare un QSO; QSL «ricevuta di un messaggio»: ricevere una QSL dalla ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in