capire
v. intr. e tr. [lat. capĕre, con mutamento di coniugazione] (io capisco, tu capisci, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere, ma i tempi composti sono rari), non com. Poter stare o entrare in un luogo, [...] dice (o scrive): ero così distante che non sono riuscito a c. una parola del suo discorso; non capisco quello che c’è scritto qui. Locuzioni: c. a volo (o al volo), essere svelto nell’intendere; c. una cosa per l’altra, e pop. c. fischi per fiaschi ...
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pasqua
pàsqua s. f. [lat. pascha, gr. πάσχα, adattamenti dell’ebr. pesaḥ (aramaico pisḥā), propr. «passaggio»; la forma lat. si è incrociata con pascua «pascoli»]. – 1. Presso gli Ebrei, la solennità [...] P. d’agnello, P. d’uovo o d’ova, per la tradizione dell’agnello pasquale e, rispettivam., della benedizione delle uova. Locuzioni: P. alta, quando cade tardi, P. bassa, quando cade presto; fare P., prendere la P., accostarsi ai sacramenti della ...
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centro
cèntro s. m. [dal lat. centrum, e questo dal gr. κέντρον «aculeo; punta di compasso; centro»]. – 1. In geometria, c. di una circonferenza, il punto equidistante da ogni punto della circonferenza; [...] ; analogam., il c. dei proprî interessi, e sim.; con significato partic., in pedagogia, c. d’interesse (v. interesse). c. Locuzioni: fare centro, colpire in pieno un bersaglio; anche fig., hai fatto c., hai indovinato, hai colto nel segno; essere ...
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discussione
discussióne s. f. [dal lat. discussio -onis, nel sign. assunto in lat. tardo; v. discutere]. – 1. Esame approfondito di una questione, fatto da due o più persone che espongono ciascuna le [...] fare opposizione, di esprimere obiezioni, dubbî, riserve su quanto altri afferma o chiede; soprattutto in partic. frasi e locuzioni: (ho pagato quanto mi chiedeva, ho firmato il contratto, ho accettato l’offerta, ecc.) senza discussioni; non facciamo ...
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argano
àrgano s. m. [lat. *argănum, dal gr. ὄργανον attrav. il pl. τἄργανα (cioè τα ὄργανα, con articolo incorporato)]. – Apparecchio che serve a esercitare elevati sforzi di trazione per sollevare o [...] quale sono azionati; a. a mano, a trasmissione, ecc., a seconda del modo con il quale viene trasmesso lo sforzo motore. Locuzioni fig. del linguaggio com.: con gli a., con molta fatica, con difficoltà: per farlo venire qui ho dovuto tirarlo con gli ...
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bertuccia
bertùccia s. f. [dal nome di persona Berta] (pl.
-ce). – 1. Scimmia (lat. scient. Macaca sylvanus) del gruppo delle catarrine, di 50 cm circa di altezza, priva di coda; ha pelliccia piuttosto [...] colonia che vive sulla rocca di Gibilterra, mentre abbonda in Marocco e Algeria; è spesso tenuta in cattività. 2. Locuzioni: essere dispettoso come una b.; fare la b. a uno, scimmiottarlo, imitarlo goffamente. Ormai ant.: darsi alle b., inquietarsi ...
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bertuello
bertüèllo (o bertovèllo; meno com. bertabèllo o bertibèllo) s. m. [lat. *vertibellum, dal tema di vertĕre «volgere»]. – 1. Rete da posta fissa, che si adopera sia in mare sia nelle acque dolci, [...] di beccaccini, combattenti e altri uccelli (sistema non permesso dalla legge, eccetto che come parte integrante della quagliara). 2. Locuzioni fig., tosc.: entrare, mettere e mettersi, ficcarsi, essere, lasciare nel b. o in un b., in un brutto ...
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mancina
s. f. [dall’agg. mancino]. – 1. La sinistra, cioè la mano o la parte sinistra (per ellissi da mano mancina): mangiare, scrivere con la m.; don Abbondio ... aveva già afferrata e alzata, con la [...] , ghermito, con la diritta, il tappeto del tavolino (Manzoni); prov., la dritta è serva della m., i potenti hanno bisogno degli umili. Locuzioni avv.: a m., a sinistra: voltare, prendere a m.; a dritta e a m., a destra e a sinistra. 2. Piccola daga ...
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effetto
effètto s. m. [dal lat. effectus -us, der. di efficĕre «compiere», comp. di ex- e facĕre «fare»; nel sign. 4, è un calco del fr. effets, e sono dovuti a influenza francese anche altri usi di [...] diversa da quella che avrebbe se colpita al centro: tiro ad e., con e.; dare l’e. alla palla; pallone carico d’effetto. 2. Locuzioni avv.: in effetti o in effetto, davvero, realmente (così è, in effetti); a quest’e., a tale e., a questo, a tal fine ...
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coniare
v. tr. [der. di conio2] (io cònio, ecc.). – 1. Battere monete o medaglie facendovi l’impronta col conio. 2. fig. Inventare, creare, spec. vocaboli o locuzioni: è una parola coniata da me; è abilissimo [...] nel c. soprannomi; i giornalisti coniano continuamente nuove parole; meno com. riferito ad altre cose: c. notizie false, c. fandonie; fra’ Greci l’arte musicale ... non offriva ancora abbastanza al compositore ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in