briaco
brïaco agg. (pl. m. -chi). – Forma pop. tosc. per ubriaco, usata spec. in locuzioni come esser b. fradicio, o in senso fig. (b. di sonno, di fatica), e nel modo prov. voler la botte piena e la [...] moglie b. (v. botte). ◆ Dim., non com., briachétto, briachino ...
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trilingue
trilìngue agg. [dal lat. trilinguis, comp. di tri- «tre» e lingua «lingua»]. – 1. Che è scritto o redatto in tre lingue: testo t.; documento t.; un’antica iscrizione trilingue. In partic., [...] vocabolario, dizionario t., che alle parole e locuzioni di una lingua fa corrispondere quelle di altre due lingue: un vocabolario t. inglese italiano francese. 2. Che conosce e usa tre lingue: persona, paese, zona, territorio t.; nazione, regione t., ...
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mattone
mattóne s. m. [prob. der. del lat. maltha: v. malta]. – 1. a. Materiale laterizio (per lo più a forma di parallelepipedo), usato nella costruzione di murature, di strutture di solai e di coperture: [...] ; muro di un m. (o di due teste), grosso quanto un mattone nella sua lunghezza; fabbrica di mattoni; cottura dei mattoni. In locuzioni dell’uso fam. (oggi poco com. e region. tosc.): fa tre passi su un m., di chi cammina a passi piccolissimi; il ...
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granata1
granata1 s. f. [dall’agg. granato1, per i grani della saggina]. – 1. Arnese per spazzare i pavimenti, fatto di più mazzi di saggina o di scopa, legati insieme all’estremità di un bastone (manico); [...] ’uso, è limitata quasi esclusivam. alla Toscana (altrove più com. scopa): vegnano le g., ché la casa si spazzi (Boccaccio). In locuzioni fig., fam. (ma oggi poco com.): ci vorrebbe la g., si dovrebbe pigliar la g., bisognerebbe mandar via tutti (i ...
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ercole
èrcole (o Èrcole) s. m. – Persona di costituzione assai robusta e di grande forza: è un Ercole (o un ercole), è forte come un e.; anche, individuo muscoloso che nelle fiere e nei circhi equestri [...] che presso i Romani indicò l’eroe greco Eracle, famoso per la sua straordinaria forza, e al quale sono riferite espressioni fig. e locuzioni di uso comune: è stata, sarà una fatica d’E., d’impresa assai difficile o che richieda molto impegno e fatica ...
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nascere
nàscere v. intr. [lat. nasci, da una radice indoeur. presente anche nei temi lat. gen-, gign- e nel gr. γίγνομαι «nascere, diventare»] (io nasco, tu nasci, ecc.; pass. rem. nàcqui, nascésti, [...] presto una scuola nel quartiere; nascono continuamente nuove istituzioni, o nuove iniziative. 3. L’infinito è spesso sostantivato, spec. in locuzioni quali al n., sul n., dal n., con il sign. (proprio o fig.) di nascita, principio, origine: è un ...
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inflazione
inflazióne s. f. [dal lat. inflatio -onis «enfiamento, gonfiatura», der. di inflare «gonfiare»; il sign. economico è sorto negli Stati Uniti d’America (ingl. inflation) dopo la guerra di secessione [...] in quanto ha forti conseguenze negative sia sulla produzione e l’occupazione, sia sulla distribuzione del reddito tra i gruppi sociali. Locuzioni: andare verso l’i.; l’i. è ormai in atto; tasso d’i., la variazione del livello dei prezzi, espressa in ...
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confronto
confrónto s. m. [der. di confrontare]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di confrontare, di essere confrontato: fare il c. di due oggetti; mettere a c. le parole coi fatti; il c. delle impronte [...] pittore che può stare a c. coi più illustri maestri dell’arte; termine di c., persona, cosa, idea con cui un’altra viene confrontata. Locuzioni: a c. di, in c. di, in c. a, confrontato con, rispetto a: a c. di lui non vale niente; oggi sto meglio in ...
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covo
cóvo s. m. [der. di covare]. – 1. a. Lo stesso che covile (di animali): il c. della lepre, del serpente; un c. di gufi. b. tosc. Cesta o altro luogo preparato appositamente per la cova. c. Locuzioni: [...] fare il c., prepararsi la tana, il nido, e fig. prepararsi uno stato comodo e di benessere per l’avvenire; prendere la lepre al c., nella sua tana; fig., acchiappare, cogliere, prendere qualcuno al c., ...
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civetta
civétta s. f. [voce onomatopeica]. – 1. Uccello della famiglia strigidi (Athene noctua), comune e stazionario in Italia, che vive non lontano dalle abitazioni, sui tetti, nei tronchi cavi, nelle [...] per attirare gli uccelli nella caccia; la superstizione popolare invece la vuole apportatrice di disgrazie per il suo grido monotono. 2. Locuzioni: andare a civetta, cacciare con la civetta; naso di c. (o a c.), a punta e ricurvo; occhi di c., occhi ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in