lasso3
lasso3 s. m. [dal lat. lapsus -us «scorrimento», der. di labi «scorrere», part. pass. lapsus]. – Spazio, corso, solo in locuzioni come dopo un breve l. di tempo, in questo l. di tempo, e simili. ...
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reduplicativo
agg. [der. di reduplicare]. – Che reduplica, che ha la funzione di reduplicare. È usato soprattutto come termine di linguistica, con riferimento alla reduplicazione: procedimento morfologico [...] (o sintattico) r.; locuzioni reduplicative (v. reduplicazione). ...
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reduplicazione
reduplicazióne s. f. [dal lat. tardo reduplicatio -onis]. – L’azione di reduplicare, il fatto di venire reduplicato. Letter. e raro in usi generici, è specifico nella terminologia di due [...] significato affine, che può avere valore morfologico in quanto serve a formare parole nuove (cfr. latino quisquis) o locuzioni nuove (per es., latino iam iam) o a esprimere categorie grammaticali (superlativi, come in italiano piccino piccino, ovvero ...
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aggio
àggio s. m. [prob. dal gr. ἀλλάγιον «cambio» (cfr. il venez. ant. lazo)]. – 1. In economia, termine usato dapprima per indicare la differenza tra il valore intrinseco e il valore estrinseco di [...] alla moneta carta di uno stesso paese emessa alla pari o anche, in casi assai rari, la moneta carta in confronto all’oro. Locuzioni: avere aggio su, godere un a. su, avere un valore maggiore di quello nominale, o un maggior valore di mercato: se per ...
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falce
s. f. [lat. falx falcis]. – 1. a. Attrezzo agricolo che serve per tagliare gli steli delle piante erbacee, con manico di legno e lama ricurva, di forme diverse secondo gli usi: f. per cereali o [...] maniglie per impugnarlo con ambedue le mani; f. fiamminga, specie di piccola falce fienaia adoperata per segare il grano piegato a terra. Locuzioni: il grano è alla f. o vicino alla f., è quasi maturo, sta per essere falciato; mettere la f. nel campo ...
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arbitrio
arbìtrio s. m. [dal lat. arbitrium, der. di arbĭter «arbitro»]. – 1. Capacità di scelta nell’operare e nel giudicare: fare, agire, comportarsi, regolarsi secondo il proprio a.; rimisero tutto [...] all’uomo di autodeterminarsi con la sola volontà, senza essere necessitato da sollecitazioni esteriori di qualsiasi genere o da inclinazioni interne. Locuzioni: ad a. di qualcuno, a sua volontà, a suo piacere: puoi andare o restare a tuo a.; vivere a ...
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anca
s. f. [dal germ. hanka]. – 1. Regione anatomica del corpo umano e più in generale dei mammiferi (detta con termine lat. scient. coxa), corrispondente all’incirca alla porzione laterale e posteriore [...] la testa del femore) e dalle parti molli che la rivestono: l’articolazione dell’a. (o articolazione coxo-femorale). Locuzioni: muover le anche, dimenarle nel camminare; avere buon’anca, esser buon camminatore; battersi l’a., come gesto di dolore ...
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bello
bèllo agg. [lat. bĕllus «carino, grazioso», da *due-
nŭlus, dim. di duenos, forma ant. di bonus] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, [...] ora che tu mettessi giudizio. Per estens., il bel sesso, le donne; il bel mondo, la società elegante. Locuzioni: far b., abbellire; farsi b., diventar bello, o (scherz.) abbigliarsi, impiegare particolare attenzione nella cura dell’aspetto fisico ...
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oro
òro s. m. [lat. aurum]. – 1. Elemento chimico, metallo nobile (simbolo Au, numero atomico 79, peso atomico 196,97), di colore giallo lucente, resistente agli agenti atmosferici e a quasi tutti i [...] della sua vegetazione, e insieme anche per l’aspetto dorato conferito dalla produzione di agrumi, un tempo molto abbondante. c. Locuzioni e modi prov.: vendere, comprare, pagare a peso d’oro, per lo più iperb., a prezzo altissimo; vale tanto o ...
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abbaiare
v. intr. [voce onomatopeica; cfr. lat. baubare] (io abbàio, ecc.; aus. avere). – 1. Emettere la voce (detto del cane): i cani gli corsero incontro abbaiando; un cane abbaiava nel silenzio della [...] cane, di persona che protesta, inveisce o minaccia: che cos’ha da a. costui?; non la smette di a.; lascialo abbaiare! Locuzioni e modi prov.: a. alla luna, al vento, gridare invano, senza ragione né effetto: uno di quei grulli che abbaiano alla luna ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in