occhiale
agg. e s. m. [der. di occhio]. – 1. agg. Attinente all’occhio; solo nelle locuzioni ant. vetro o. (da cui, per ellissi, l’uso sostantivato del sign. 2 e del plur. occhiali, trattato in questo [...] Vocabolario come lemma a sé), canna o. (da cui il composto cannocchiale), e nell’espressione pop. tosc. denti o., i denti canini superiori, ritenuti connessi con gli occhi per l’esperienza empirica che ...
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circolazione
circolazióne s. f. [dal lat. circulatio -onis, der. di circulari «circolare2»]. – 1. Il circolare, l’atto e il fatto di circolare, in tutti gli usi del verbo. In partic.: a. C. stradale, [...] sulla negoziazione dei titoli. 4. Nella scherma, sinon. di circolata. 5. Nell’analisi vettoriale, lo stesso che circuitazione. 6. Locuzioni: mettere in c., riferito a moneta, dare corso legale; di notizie, idee, ecc., diffondere: c’è qualcuno che ha ...
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largo
agg. e s. m. [lat. largus] (pl. m. -ghi). – 1. agg. a. Che si estende notevolmente in larghezza, spec. in rapporto alle altre dimensioni (lunghezza, altezza); in genere si contrappone a stretto: [...] ., parlare largo, diffusamente. 5. s. m. a. Larghezza: Piena la pietra livida di fóri, D’un l. tutti e ciascun era tondo (Dante). Locuzioni: in largo, per il largo, nel senso della larghezza; in lungo e in l., per lungo e per l., in ogni senso, per ...
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anale
agg. [der. di ano]. – 1. Dell’ano, soprattutto in locuzioni dell’anatomia e patologia: apertura, orifizio a.; canale a., la porzione terminale dell’intestino retto; sfintere a., l’apparato muscolare [...] dell’ano; emorroidi, fistole, ragadi anali. 2. Nella teoria psicanalitica, fase a., la seconda fase libidica infantile (fra i due e i quattro anni), che nello sviluppo psicosessuale segue la fase orale, ...
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braca
(ant. e settentr. braga) s. f. [lat. braca, di origine gallica; per lo più al plur., bracae -arum]. – 1. Nome con cui s’indicò in origine (comunem. al plur., brache) un indumento maschile simile [...] meno spesso, di mutande; il sing., raro, può essere usato a indicare ciascuna delle due parti che formano l’indumento. Locuzioni fig.: calare o calarsi le b., sottomettersi, cedere vilmente per paura; portare le b., lo stesso che portare i pantaloni ...
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after hours
‹àftëë àuë∫› (o after-hours) locuz. ingl. (propr. «dopo le ore [di lavoro] »), usata in ital. come agg. e s. m. – 1. a. Fuori orario, dopo la chiusura, e sim.: un bar, un locale after hours. [...] della penisola e indossa sempre la stessa fruit autoprodotta (Giuseppe Caliceti). 2. Nel linguaggio del jazz, in varie locuzioni riferite all’abitudine dei musicisti di recarsi a suonare, dopo il lavoro e quasi sempre gratuitamente, in locali ...
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duro
agg. [lat. dūrus]. – 1. a. Resistente, che non cede alla pressione, che non si lascia scalfire, bucare, penetrare o sim. (è quindi l’opposto ora di molle, tenero, ora di morbido, soffice, ora di [...] d. a cedere, è d. a capire. e. Gioco d., nei giochi di squadra (calcio, rugby, ecc.), pesante, rude, falloso. f. Locuzioni: d. di cuore, insensibile alla commozione, incapace di affetto; d. di testa, di mente, tardo a capire, tonto (ma avere la testa ...
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ripresa
riprésa s. f. [der. di riprendere, part. pass. ripreso]. – 1. L’azione di riprendere, il fatto di venire ripreso, nel sign. di prendere di nuovo, tornare di nuovo in possesso di una cosa. È d’uso [...] per lo più limitato a locuzioni ant., come la r. dei bàrberi, cioè la fase finale della corsa di cavalli liberi (v. barbero), quando i cavalli venivano ripresi (a Roma la piazza dove essa aveva luogo, oggi piazza Venezia, si chiamò in passato la ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] all’infrarosso e consente quindi la localizzazione di animali a sangue caldo tramite le radiazioni da essi emesse. 2. Fraseologia e locuzioni: a. In senso proprio, l’o. destro, l’o. sinistro; la mitologia greca immaginava i ciclopi con un o. solo in ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] del cor che mi si parte, E veggio presso il fin de la mia l. (Petrarca). Con questo secondo sign., forma varie locuzioni fig.: dare alla l. (un bambino), generare, partorire; venire alla l., vedere la l., aprire gli occhi alla l., nascere; chiudere ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in