mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] : si affondava nella melma fino a m. gamba; m. giorno, m. notte (v. mezzogiorno, mezzanotte); m. quaresima (v. mezzaquaresima). Soprattutto in locuzioni formate con la prep. a: quando sorge, e quando cade il die, E quando il sole a m. corso il parte ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si [...] o la comunità: noi siamo i servitori del c. (Manzoni). Con valore neutro, ciò che è comune, in particolari locuzioni: levarsi, uscire dal c., dalla mediocrità; fuori del c., di cosa che esce dall’ordinario, dalla consuetudine, e quindi straordinaria ...
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occasione
occaṡióne s. f. [dal lat. occasio -onis, der. di occasum, supino di occidĕre «cadere»; propr. «avvenimento, caso»; cfr. l’allotropo cagione]. – 1. a. Circostanza o concorso di circostanze che [...] farsi rispettare; con l’o., approfittando del momento adatto: con l’o. vedi se puoi mettere una buona parola in mio favore. Locuzioni con verbi: cogliere, afferrare, sfruttare l’o.; ho afferrato l’o. al volo; approfitto di quest’o. per farti i miei ...
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cavare
v. tr. [lat. cavare «rendere cavo, incavare scavando», der. di cavus «cavo1»]. – 1. In senso proprio, ma raro o ant., scavare, incavare, formare una buca, una cavità, levando le pietre o la terra; [...] (cui quasi mai corrisponde, neanche al livello del subconscio, una reale intenzione di far seguire i fatti alle parole). Locuzioni fig.: cavarsi gli occhi, affaticare la vista nel decifrare una scrittura minuta; c. una spina dal cuore a qualcuno ...
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morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] morte. Con riguardo al modo di affrontare la morte (soprattutto in battaglia, nella lotta): fare una m. gloriosa, onorata, vile. b. Locuzioni varie: sino alla m., per tutto il resto della vita (gli rimase fedele sino alla m.); in caso di m., nell ...
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lancio
làncio s. m. [der. di lanciare]. – 1. a. Atto di lanciare, sia scagliando lontano sia facendo cadere dall’alto: l. di un sasso, di una bomba a mano; l. di bombe, di spezzoni, di viveri, di rifornimenti [...] dall’alto: fare, dare, spiccare un l.; fare un l. dal trampolino; come termine aviatorio, il lanciarsi dall’aereo con il paracadute. Locuzioni avv.: di lancio, d’un l., con moto rapido, con un balzo, in un momento: gli fu sopra d’un l.; lo afferrò ...
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stante1
stante1. – Part. pres. di stare, usato, con valore verbale e di agg., o con funzione prepositiva o di cong., soprattutto in alcuni sign. e in determinate locuzioni: 1. a. Che sta, che sta ritto, [...] anticam. con uso di vero e proprio participio: E or s’accoscia e ora è in piedi stante (Dante). Nel linguaggio degli archeologi e storici dell’arte, ritto in piedi, con riferimento a raffigurazioni dell’arte ...
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stante2
stante2 s. m., ant. – Aferesi di istante, usato spec. in locuzioni come in quello s., in quello stesso s., in uno s., e con sign. più ampio (forse per incrocio con la voce prec., in espressioni [...] come poco s., non molto s.), nella locuz. in questo s., in questo tempo, in questo frattempo; in questo s. furono in Firenze eletti nuovi Signori (Compagni) ...
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declinatorio
declinatòrio agg. [der. di declinare]. – Che si riferisce alla declinazione o al declinare: ago d., bussola d., locuzioni ant. per indicare il declinometro. Nel linguaggio giur., eccezione [...] d. (oggi più com. sostantivato, declinatoria del foro), espressione generica con la quale si indicano le eccezioni volte a declinare la competenza o la giurisdizione del magistrato adito ...
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corno1
còrno1 s. m. [lat. cŏrnu] (pl. -a, f. con valore collettivo, -i m. negli altri casi). – 1. a. Caratteristica formazione del capo di varî mammiferi ungulati, di solito pari, costituita cioè da [...] capo le chiocciole e le lumache. c. scherz. Bernoccolo: il bambino è caduto e si è fatto un bel c. in fronte. 2. Locuzioni e usi fig.: a. Duro come un c., di cosa molto dura; prendere il toro per le c., affrontare risolutamente una difficoltà; avere ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in