fischio
fìschio (pop. tosc. fìstio) s. m. [der. di fischiare]. – 1. Il suono che si emette fischiando: a. Di uccelli o altri animali: il f. del fringuello, della biscia. Nell’ippica, difetto del cavallo [...] di latta, d’ottone; il f. dell’arbitro; un uccellino di terracotta, un bambolotto di gomma col f., come giocattolo. 3. Locuzioni fig.: prender fischi per fiaschi, scambiare una cosa per un’altra; non valere, non importare, non stimare un f., nulla; e ...
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cambio
càmbio s. m. [der. di cambiare]. – 1. a. Permuta di una cosa con un’altra: fare, proporre, accettare un c.; rendere il c., contraccambiare; dare, ricevere in c., fare a cambio. b. In partic., [...] . ufficiale, quello praticato dalle autorità monetarie; c. libero, quello determinato dalla domanda e dall’offerta di valuta. c. Locuzioni: arte del c., collegio del c., nomi delle corporazioni di cambiatori nei comuni medievali (e cambio, assol., il ...
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indoor
〈ìndoo〉 agg. ingl. [riduzione del più ant. within door, propr. «dentro la porta», e quindi «all’interno (di un edificio), al chiuso»]. – Nel linguaggio sport., gara, riunione, campionato indoor, [...] locuzioni con cui si designano gare, giochi e competizioni di atletica leggera effettuate, anziché all’aperto, in particolari stadî coperti. ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] sentito quel che t’ho detto?, soprattutto come rimprovero a chi non esegue ciò che gli abbiamo chiesto o ordinato. Locuzioni e frasi partic. (anche con compl. oggetto di persona): tu sentissi!, comunicando ad altri qualche cosa che, udita, ci aveva ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] le città, muoiono i regni (T. Tasso); con partic. riferimento a istituzioni, usanze, costumi, oppure a lingue (cfr. lingue morte), vocaboli, locuzioni e sim. Di tempo o stagione, finire: l’anno, il secolo, l’inverno è vicino a m.; del giorno, poet ...
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ex
〈èks〉 prep. lat. (propr. «da, fuori di»). – 1. a. Oltre che in locuzioni lat., usate spesso anche in contesti italiani (come ex abrupto, ex cathedra, ex novo, ex professo, ecc.), si adopera come prefisso [...] per indicare la condizione di chi ha ricoperto una carica o un ufficio che ora non ricopre più; per es., ex ministro, ex console, ex prefetto, ecc. L’uso della particella con questo sign. risale al lat. ...
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res
s. f., lat. [affine al sanscr. rāḥ «possesso, bene, ricchezza»]. – Termine latino che, coprendo l’intero campo semantico dell’ital. «cosa», significò anche «possesso, bene economico», e in quest’ultimo [...] linguaggio giur. moderno, anche in espressioni partic. come res derelicta, res nullius, res sacra, ecc. (v. queste locuzioni). È usato inoltre in alcune espressioni del linguaggio filos. della scolastica, con riferimento alle possibili soluzioni del ...
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possa
pòssa s. f. [der. del tema poss- della coniugazione di potere (posso, possiamo, ecc.)], letter. – Potere, forza, vigore (spirituale o fisico): A l’alta fantasia qui mancò p. (Dante); Or ài fatto [...] silenzio, il breve sonno che avea ristorato le mie forze mentali, sembravano aver centuplicato in me la p. del dolore (Pellico); locuzioni avv., con ogni p., a tutta p., oltre ogni p., con il massimo impegno e senza risparmio di energie: adoperarsi ...
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lancia1
lància1 s. f. [lat. lancĕa] (pl. -ce). – 1. a. Arma da urto e più raram. da getto, usata fin dai tempi più antichi, e poi nel medioevo e nell’età moderna, da combattenti a piedi o a cavallo, [...] n’esce e solo con la lancia Con la qual giostrò Giuda, e quella ponta Sì, ch’a Fiorenza fa scoppiar la pancia (Dante). Locuzioni: correre lancia, o la l., o una l., ant., fare un assalto in una giostra o torneo; con sign. sim., rompere, spezzare una ...
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obsoleto
obsolèto agg. [dal lat. obsoletus, part. pass. di obsolescĕre «logorarsi, andare in disuso»]. – 1. a. Disusato, antiquato, passato di moda, riferito a vocaboli, locuzioni, costrutti sintattici [...] e sim.: imparare i vocaboli ..., colle debite discriminazioni fra i più usati e i meno usati, fra i moderni e gli o., fra i prosaici e i poetici (Baretti). b. Nel linguaggio tecn., di apparecchi, impianti ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in