pipa1
pipa1 (ant. o region. pippa) s. f. [dal fr. pipe, anticam. «cannuccia», e poi «cannuccia della pipa; pipa»]. – 1. a. Arnese per fumare costituito, nel tipo diffuso nei paesi occidentali, da un [...] di banano, diffusa un po’ ovunque; p. ad acqua, largamente diffusa nel mondo islamico e detta narghilè (v.). b. Locuzioni: tabacco da pipa, il trinciato utilizzato per riempire il fornello della pipa; pipa della pace, espressione con cui è talvolta ...
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causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni [...] di modo indicativo introdotto da una delle congiunzioni perché, poiché, ché, siccome, giacché, ecc. (dette appunto congiunzioni causali) o da locuzioni come per il fatto che, per il motivo che e sim. (per es.: «Mi tolgo la giacca perché fa caldo ...
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calzone
calzóne s. m. [propr., accr. di calza]. – 1. Al plur. (al sing., solo in usi region.), indumento (detto anche pantaloni) originariamente maschile ma indossato anche dalle donne, che copre la [...] caviglie, le brache sventrate (Melania Mazzucco). Al sing., il c. destro o sinistro, ciascuna delle due parti che coprono le gambe. Locuzioni fig.: avere, portare, indossare, mettersi i c., di donna che parla o si comporta da uomo, spec. in quanto s ...
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prospiciente
prospiciènte (meno bene prospicènte) agg. [dal lat. prospiciens -entis, part. pres. di prospicĕre «guardare innanzi»]. – Che guarda, che ha il prospetto su un luogo, in locuzioni quali: [...] il lato dell’edificio p. il viale, la finestra p. il giardino, i villini p. il mare, e sim. (anche sul viale, sul giardino, sul mare): mi sentii allargare il petto, all’aria, alla luce che entravano per ...
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inusitato
inuṡitato agg. [dal lat. inusitatus, comp. di in-2 e usitatus «usitato»]. – Non usitato, non frequente o raro nell’uso, che comunemente non avviene, non si adopera, non si fa o non si dice: [...] parole, locuzioni, espressioni i.; Il far che sia squartato vivo ... Poca pena le pare, e studia e pensa Altra trovarne i. e immensa (Ariosto). Anche di cosa a cui non si è avvezzi, e perciò non usuale, insolita per una determinata persona: sento in ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] strette, in una situazione con poche vie d’uscita; m. a terra, atterrare (con altro sign. in elettrotecnica, v. la locuzione in messa2, n. 1 a); m. ai voti, far votare una proposta, facendo dipendere la deliberazione dall’esito della votazione, cioè ...
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affe
affé interiez. [da a fé per a fede], ant. o scherz. – Propr., sulla fede, per la fede, in locuzioni quali affé di Dio (anche in grafia unita, affediddio, affeddiddio), affé di Bacco, affé mia o [...] affemmìa, pronunciate come energica affermazione, equivalenti a «in verità, per davvero». Anche senza complemento: affé, che gliela faccio pagar cara!; non mi gabbate affé (T. Tasso) ...
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comprare
(o comperare) v. tr. [lat. compărare, comp. di con- e parare «procurare»] (io cómpro o cómpero, ecc.). – 1. a. Acquistare un oggetto, un bene, una proprietà pagandone il relativo prezzo: c. [...] pronome dativo: che cosa m’hai comprato? (cioè: hai comprato per me); mi comperi queste uova, signora (cioè: le comperi da me). b. Locuzioni fig.: c. il raccolto in erba, fare un acquisto o un affare pagando prima di aver la roba o con la speranza di ...
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cambiare
v. tr. e intr. [lat. tardo cambiare, voce di origine gallica] (io càmbio, ecc.). – 1. Sostituire una persona, una cosa, con altra simile o diversa: c. cuoco, cameriere, fattorino, assumerne [...] d’abito; anche assol.: vado a cambiarmi per andare a teatro; ero tutto sudato e mi son dovuto c. da capo a piedi. Locuzioni: c. vita, migliorare il proprio tenore di vita o la condotta morale (col secondo sign., più com. mutare); c. aria, andare a ...
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borsa1
bórsa1 s. f. [lat. tardo bŭrsa, dal gr. βύρσα «pelle, otre di pelle»]. – 1. a. In origine, sacchetto di pelle o di stoffa, di varia foggia e grandezza, usato per portare con sé denaro o altri [...] ’acqua calda, sacchetto, in genere di gomma e di forma appiattita, per applicazioni d’acqua calda (lo stesso che boule). 2. Locuzioni fig., riferite alla borsa in quanto serve a contenere denaro: avere la b. piena, ben fornita, avere molto denaro; al ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in