dovere1
dovére1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. Obbligo morale di fare determinate cose; più spesso, ciò che si è obbligati a fare dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, [...] contrarî ai d. di ufficio, tutti quelli che il codice penale prende in considerazione come possibili elementi di un reato di corruzione. b. Locuzioni: a dovere, come si deve: fare le cose a d.; in altri casi, stare a d., mettere a d., far stare a d ...
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intuitore
intuitóre s. m. e agg. (f. -trice) [der. di intuire], raro. – Chi, o che, intuisce. Più com. il femm., in locuzioni quali forza, facoltà i., e sim., come sinon. di intuitivo. ...
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fuori
fuòri (pop. fòri e fòra; ant. e poet. fuòra; ant. fòre e fuòre) avv. e prep. [lat. fŏris, fŏras]. – 1. avv. a. Nella parte esterna, esternamente, rispetto a un luogo, a un ingresso, o anche, parlando [...] eccetto, salvo: da loro in f. non ne conosco altri (v. anche, per l’uno e l’altro sign., infuori). d. Locuzioni con sign. particolari: avere f., parlando di denari, averli dati in prestito, o impegnati in qualche affare, o comunque doverli riscuotere ...
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firma
s. f. [der. di firmare]. – 1. a. Il nome e il cognome con cui si sottoscrive un documento per conferma o accettazione del contenuto, una lettera o cartolina per indicare il mittente (e in questo [...] ricalca (come il fr. firme e l’ingl. firm) il ted. Firma, che a sua volta è un prestito dall’italiano. 4. Locuzioni del linguaggio banc., finanz. e comm.: autografo di f., sinon. di f. autografa; specimen di f., la firma autografa depositata per l ...
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gloria1
glòria1 s. f. [dal lat. gloria]. – 1. a. Fama grandissima, onore universale che si acquista per altezza di virtù, per meriti eccezionali, per atti di valore, per opere insigni: meritare, procacciarsi, [...] g.; g. vera, eterna, immortale, o breve, fugace, passeggera, effimera; Fu vera g.? Ai posteri L’ardua sentenza (Manzoni); in locuzioni fig.: il cammino, la via della g.; coronare di g.; coprirsi di g.; oscurare la g. di tutti i predecessori; scherz ...
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batteria
batterìa s. f. [dal fr. ant. batterie, der. di battre «battere»]. – 1. a. Unità fondamentale dell’artiglieria: consta di quattro o più bocche da fuoco (obici, mortai, lanciabombe, bombarde, [...] e tipo di armamento, b. da campagna, da montagna, b. pesanti campali, b. pesanti, b. contraeree, b. controcarro, ecc. Locuzioni fig.: scoprire le proprie b., rivelare incautamente i motivi del proprio operare; con altro senso, meno com., scoprire le ...
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dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; [...] con cui la teologia cristiana designa Cristo per sottolineare l’unione in lui delle due nature, divina e umana. b. Locuzioni: servo di Dio, sacerdote, spec. se appartenente a ordini religiosi; sposa di Dio, la Chiesa cattolica; casa di Dio, la ...
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lampo
s. m. [dallo stesso tema di lampa, lampare]. – 1. Luce abbagliante e di brevissima durata, manifestazione ottica delle scariche elettriche che hanno luogo nell’atmosfera: il bagliore, il guizzare [...] com.: una visita-lampo, una telefonata-lampo, un’intervista-lampo, ecc., rapidissime, di brevissima durata. In tutte queste locuzioni (che si scrivono anche senza il trattino), la parola lampo, che ha funzione subordinata rispetto al sost. precedente ...
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pipa1
pipa1 (ant. o region. pippa) s. f. [dal fr. pipe, anticam. «cannuccia», e poi «cannuccia della pipa; pipa»]. – 1. a. Arnese per fumare costituito, nel tipo diffuso nei paesi occidentali, da un [...] di banano, diffusa un po’ ovunque; p. ad acqua, largamente diffusa nel mondo islamico e detta narghilè (v.). b. Locuzioni: tabacco da pipa, il trinciato utilizzato per riempire il fornello della pipa; pipa della pace, espressione con cui è talvolta ...
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causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni [...] di modo indicativo introdotto da una delle congiunzioni perché, poiché, ché, siccome, giacché, ecc. (dette appunto congiunzioni causali) o da locuzioni come per il fatto che, per il motivo che e sim. (per es.: «Mi tolgo la giacca perché fa caldo ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in