dormire
v. intr. [lat. dŏrmire] (io dòrmo, ecc.; aus. avere). – 1. Riposarsi col sonno, essere in stato di sonno: d. su un buon letto, sul divano, sulla poltrona; d. disteso, sul fianco, supino, bocconi; [...] un pezzo che dorme; così, mettere una pratica a d., trascurarla, rinviarne l’esame a tempo indeterminato. e. Locuzioni: dormirci sopra, tardare intenzionalmente a prendere una decisione che richieda matura considerazione, o non pensare più a qualcosa ...
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staffetta
staffétta s. f. [der. di staffa, nel sign. 1 come dim., alludente alla forma, negli altri sign. da locuzioni quali essere con un piede nella staffa «esser pronto a partire» o sim.]. – 1. ant. [...] Calze a staffetta, calze da uomo costituite dalla sola copertura della gamba, senza la parte che ricopre il piede, cui sono assicurate da una striscia di tessuto simile a una staffa: trovò che li dovesse ...
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scena
scèna s. f. [dal lat. scaena, gr. σκηνή «tenda, fondale del palcoscenico»]. – 1. a. Parte del teatro dove gli attori recitano; è costituita generalm. da una piattaforma sopraelevata rispetto al [...] attività; uscire, scomparire dalla sc. del mondo, morire). Sempre per metonimia, si riferiscono prevalentemente alla rappresentazione le locuzioni mettere in sc. (una commedia, un’opera lirica, una rivista musicale, ecc.), allestirne l’esecuzione (v ...
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dorso
dòrso s. m. [lat. dŏrsum]. – 1. a. Nel corpo umano, la regione posteriore del torace, compresa tra la nuca e la regione lombare (nel linguaggio com. è in genere sinon. di schiena): l’artrosi non [...] mi consente di piegare il d.; dormire sul d.; galleggiare sul dorso. Locuzioni fig.: spianare il d. di qualcuno, a qualcuno, bastonarlo; piegare il d., sottomettersi, umiliarsi, rassegnarsi e sim.; mostrare il d., fuggire. b. Nel cavallo (e in genere ...
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fio2
fio2 s. m. [dal nome della lettera phi (ϕ) dell’alfabeto greco, con trapasso non ben chiaro], invar. – Nome dato anticamente alla lettera ipsilon (y); anche in locuzioni fig.: giungere, venire al [...] f., al termine, alla conclusione; dall’a al f., dal principio alla fine, interamente; non curare un f., meno di un f., e sim., un nonnulla, un niente (cfr., per usi analoghi, acca, ette) ...
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la
là avv. [lat. ĭllāc ‹illàk›]. – 1. In quel luogo. Indica in genere luogo distante da chi parla e da chi ascolta (ma con minore determinatezza dell’avv. lì, con cui ha peraltro molti usi in comune), [...] valore temporale: là verso carnevale; là sulla mezzanotte. Fuori di Toscana, è comunem. adoperato anche col valore dell’ormai raro costà. Locuzioni: chi è là?, chi va là! (v.), alto là! (v. alto2), che sono anche gridi di sentinelle; arri là!, grido ...
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fiocco1
fiòcco1 s. m. [lat. flŏccus «fiocco di lana»] (pl. -chi). – 1. a. Aggruppamento di cristallini di neve, diventati umidi e parzialmente fusi nell’attraversare strati di aria con temperatura vicina [...] la divisa rossa, altri senza quel distintivo, molti con uno ancor più odioso, pennacchi e fiocchi di vari colori (Manzoni). c. Locuzioni fig.: mettersi in fiocchi, indossare il vestito di gala; essere in fiocchi, in ghingheri; come locuz. agg., coi f ...
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debito2
débito2 s. m. [dal lat. debĭtus, neutro sostantivato del part. pass. di debere «dovere»; propr. «ciò che è dovuto»]. – 1. Il dovere, spec. in quanto imposto da una legge morale: è d. dei genitori [...] qualcosa, soprattutto denaro (anche la prestazione stessa, considerata dal punto di vista del soggetto tenuto ad adempiere). Locuzioni: fare, contrarre un d.; addossarsi, accollarsi un d.; pagare, estinguere, sciogliere un d.; rimettere il d. (spesso ...
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corda
còrda s. f. [lat. chŏrda, dal gr. χορδή «corda di minugia», poi «corda» in genere]. – 1. Organo flessibile, formato di fibre vegetali o di fili metallici ritorti insieme e avvolti in spire di torsione [...] funamboli, quella sulla quale funamboli o acrobati fanno varî esercizî (quindi ballare sulla c.; ballerino, saltatore di c., ecc.). Locuzioni fig.: reggere la c., aiutare qualcuno in un’impresa e spec. a compiere un’azione disonesta; tagliare la c ...
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cimitero
cimitèro (ant. e poet. cimitèrio, ant. ceme-tèr[i]o) s. m. [dal lat. tardo coemeterium, gr. κοιμητήριον «dormitorio, cimitero», der. di κοιμάω «mettere a giacere»]. – 1. a. Luogo destinato alla [...] morti (c. degli elefanti, ecc.), o quello dove si raccolgono e abbandonano oggetti fuori d’uso (il c. delle automobili). c. Locuzioni fig.: essere sulla soglia del c., essere vicino a morire; fare un c., fare una strage. 2. fig. Luogo silenzioso ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in