comodo2
còmodo2 (ant. o region. còmmodo) s. m. [dal lat. commŏdum, neutro sostantivato dell’agg. commŏdus «comodo1»]. – 1. a. In genere, ciò che riesce piacevole e opportuno in quanto soddisfa i nostri [...] , soprattutto con riferimento al latino (e per estens. ad altre lingue), quello ch’è altrimenti detto complemento di vantaggio. 2. Locuzioni: a. Fare comodo, giovare, tornar utile o far piacere: mi farebbe c. pagare a rate; agisce così perché gli fa ...
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intraducibile
intraducìbile agg. [comp. di in-2 e traducibile]. – Che non si può tradurre in altra lingua, o piuttosto che non può essere tradotto adeguatamente; detto in genere delle frasi idiomatiche [...] e delle locuzioni peculiari di una lingua che non hanno in altre l’esatto corrispondente (e lo stesso per ciò che riguarda i dialetti), o di singole espressioni, frasi, passi di testi letterarî e poetici che, tradotti, perderebbero gran parte della ...
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su [...] come un c. colmo (D’Annunzio); in partic., a calice, di qualsiasi oggetto che ricordi la forma svasata del calice. In locuzioni fig. (di reminiscenza evangelica), per indicare esperienze dolorose: bere il c. dell’amarezza, l’amaro c.; assaggiare il c ...
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pericolo
perìcolo s. m. [dal lat. pericŭlum «esperimento, processo giudiziario, rischio»]. – 1. a. Circostanza o complesso di circostanze da cui si teme che possa derivare grave danno: essere, trovarsi [...] , p. dell’anima e dello scandalo, a proposito di atto che può fornire al prossimo l’occasione di una grave colpa. Locuzioni: in caso di p., nell’eventualità che si verifichi una situazione di pericolo (in caso di p., avvertimi immediatamente); a mio ...
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proprieta
proprietà (pop. propietà) s. f. [dal lat. propriĕtas -atis, der. di proprius «proprio»]. – 1. a. Qualità propria e particolare che un essere, un corpo, una sostanza (o anche una specie) ha [...] e caratteristici della natura di una sostanza. 2. L’essere appropriato, detto genericam. della lingua o in partic. di parole e locuzioni: parlare, scrivere una lingua con p., con molta o grande p., con poca p., senza nessuna p.; p. di linguaggio, di ...
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scatola
scàtola s. f. [prob. metatesi del lat. mediev. castula, di origine germ.]. – 1. a. Involucro di forma varia (per lo più parallelepipeda, talora cilindrica), generalm. fatto di cartone, ma anche [...] , per l’azione di una molla, un piccolo pagliaccio, un diavoletto, una figura grottesca o un altro oggetto inatteso. Locuzioni: comprare a s. chiusa, senza accertarsi della qualità della merce, per fiducia nella bontà del prodotto, o per ingenuità ...
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diletto2
dilètto2 (ant. delètto) s. m. [der. di dilettare]. – 1. Piacere, sentimento d’intima gioia e soddisfazione; è voce meno pop. che piacere e indica in genere un piacere più duraturo, meno vivo [...] , attendere a un’occupazione per d., per nessun altro fine che per il piacere che quell’attività procura per sé stessa (cfr. dilettante). Locuzioni ant.: andare a d., essere a d., a spasso; a d., a bel d., per dilettarsi, o anche a bella posta. 2. La ...
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finanza2
finanza2 s. f. [dal fr. finance, e questo dal provenz. finansa, der. di finar (v. finare)]. – 1. In generale, i mezzi (patrimonio, reddito, credito) di cui si dispone per raggiungere i proprî [...] propria attività: occuparsi, intendersi, interessarsi di f.; fare f., reperire fonti di finanziamento; alta f., f. internazionale, locuzioni di uso corrente, e non tecnico, che designano il complesso dei capitali detenuti dalla classe dei grandi ...
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attenti
attènti interiez. e s. m. [pl. di attento]. – Comando impartito al militare (e analogam., spec. nel passato, a ginnasti, ad alunni e sim.) per fargli assumere la posizione eretta del corpo, con [...] di attenti (analogam. avviene anche nella marina militare, sia a bordo delle navi, sia nelle caserme e stabilimenti a terra). Locuzioni: mettere sull’a., obbligare a mettersi in tale posizione, e fig. far rigare diritto; mettersi sull’a. (o sugli a ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] (cioè tra i 275 e i 285 giorni dal concepimento, o, secondo altri calcoli, tra il 260° o 267° e il 294° giorno). Locuzioni: mettere o porre t. a qualche cosa, fare in modo che cessi; condurre, e più com. portare, a t. qualche cosa, portarla a ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in