da
prep. [lat. de ab] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate dal, dallo, dalla, dai (da’), dagli, dalle. Seguìta da parola con consonante scempia iniziale, [...] da 1 a 100; il medico riceve dalle 9 alle 11; da commesso a padrone di negozio. Esprime invece quantità approssimativa in locuzioni come: potrà avere da 30 a 35 anni; ci saranno stati da ottanta a novantamila spettatori. 2. Introduce anche altri ...
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barca1
barca1 s. f. [lat. tardo barca, der. del lat. class. baris, gr. βᾶρις da una voce egiz. (cfr. copto barī)]. – 1. Termine generico per indicare galleggianti di dimensioni limitate, con scafi di [...] che devono pilotare; la b. pompa, attrezzata opportunamente per lo spegnimento di incendî che possono svilupparsi sulle navi in porto, ecc. Locuzioni: andare in b.; fare una gita in b.; iperb., ci si va in b., di luoghi molto umidi e acquitrinosi, o ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] S. P. M.) e sim., formule che si scrivono sulle buste di lettere fatte recapitare direttamente e non per posta. m. In locuzioni avv., usate talvolta con valore attributivo: a mano, con varî usi: condurre a m. un cavallo, per la briglia senza montarci ...
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giu
giù (ant. giuso) avv. [lat. tardo iūsum, deosum, dal class. deorsum]. – 1. a. A basso, in basso, verso il basso (contr. di su); con verbi di stato e di moto: essere, andare, scendere, cadere giù; [...] o giù di lì; con sign. sim., anche su per giù o, in grafia unita, suppergiù (pop. tosc. giù per su). 2. Locuzioni con verbi: a. Andare giù, scendere; andare su e giù, salire e scendere (ma anche per indicare movimento orizzontale avanti e indietro ...
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fronte
frónte s. f. o m. [lat. frōns frŏntis]. – 1. a. La regione anatomica corrispondente all’osso frontale, compresa tra le sopracciglia e la radice dei capelli: una f. alta, bassa, ampia, spaziosa, [...] ., liberare, prima di un’azione di fuoco, tale zona da ogni attrezzo che impedisca il pieno impiego delle armi stesse. h. Locuzioni avv.: a fronte, dirimpetto, e, fig., a confronto, a paragone: traduzione italiana con testo a f.; tenere a f., davanti ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] sing., s’intende senz’altro la lingua italiana: l’unità della l., la questione della l.; l. volgare (o il volgare), ant. locuzione per indicare una lingua, in partic. l’italiano, in contrapp. al latino, e ancora oggi usata da filologi e storici della ...
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filo1
filo1 s. m. [lat. fīlum] (pl. -i; con valore collettivo e in locuz. particolari anche pl. f. le fila). – 1. a. Corpo lungo, sottile, di forma cilindrica, in genere a sezione costante, di vario [...] ; ant. a filo (riferito a colpo d’arma bianca), di taglio: Tirare i colpi a f. ognor non lece (Ariosto). Locuzioni fig.: camminare sopra un f. di rasoio, compiere impresa rischiosa; mandare, mettere, passare a fil di spada, fare strage, detto ...
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pagare
v. tr. [lat. pacare «quietare», der. di pax pacis «pace»] (io pago, tu paghi, ecc.). – 1. a. Versare il denaro dovuto per un acquisto, un servizio, una prestazione, un debito, un’imposizione e [...] . b. fam. Offrire, pagando per altri: p. il caffè, il pranzo, un aperitivo; p. da bere, p. la cena. c. In proverbî e locuzioni prov.: Dio non paga il sabato, la giustizia divina può tardare ma si compie; chi rompe paga (e si aggiunge talvolta: e i ...
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fine2
fine2 s. m. e f. [lat. fīnis «limite, cessazione»; nel lat. mediev. « somma convenuta da pagare»]. – 1. s. f. (raro o ant. come s. m.) a. L’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto o [...] f., una cattiva (o brutta) f., morire bene o male, con vario riferimento al modo fisico, sociale, religioso del trapasso. b. Locuzioni: dare, mettere, porre f. a qualcosa, e anticam. con lo stesso sign. far fine: qui fece f. Lauretta alla sua canzone ...
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catena
caténa s. f. [lat. catēna]. – 1. a. Mezzo di collegamento e di unione fatto di più anelli di ferro o d’altro metallo passati l’uno dentro l’altro, che serve per tener saldamente legate cose, animali, [...] e va tenuto alla c.; pazzo o matto da catena, pazzo furioso, ma anche persona bizzarra, che commette stranezze e stramberie. In locuzioni e frasi fig., è simbolo di schiavitù, di soggezione o di vincolo in genere: il matrimonio è una c.; tenere uno a ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in