pane1
pane1 s. m. [lat. panis]. – 1. a. Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale (che in alcuni tipi può anche [...] , friabile e molto sottile, cotto in appositi forni dopo lunghe fasi di lavorazione e servito di solito con olio e sale. c. Locuzioni fig. e frasi proverbiali: dire p. al p. (e vino al vino), chiamare le cose col loro nome, parlare in modo chiaro ...
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lineetta
lineétta s. f. [dim. di linea]. – Breve linea, in genere. In partic.: 1. Il piccolo tratto orizzontale che nella scrittura e in tipografia è usato con varie funzioni: per unire due elementi [...] di una parola composta (per es., errata-corrige, anglo-americano) o due parole o locuzioni (per es., la linea Roma-Napoli, il Trentino-Alto Adige); per segnare in fin di riga l’interruzione di una parola che continua nella riga seguente (in questi ...
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pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] , si blasona pieno lo scudo che ha il campo di metallo o di colore o di pelliccia senza alcuna figura. 7. Locuzioni avv.: a pieno, completamente (più spesso in una sola parola, v. appieno); in pieno, completamente, totalmente: accetto in p. le mie ...
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self
〈sèlf〉 pron. e agg., ingl. [dal germ. *sëlba-, affine al ted. selbst, «stesso»]. – Parola che significa «stesso», oggi usata in ingl. solo in composizione, sia come secondo elemento (per es. myself, [...] yourself «me stesso, te stesso»), sia come primo elemento di locuzioni composte note anche nell’uso internazionale, di cui alcune sono registrate qui di seguito, nelle quali equivale all’ital. auto- (per es. self-control «autocontrollo»). Il termine ...
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uno
agg. num. card., pron. indef. e art. indet. [lat. ūnus]. – Come agg. e come art., uno ha al masch. sing. la variante apocopata un, l’uso della quale è regolato dalle stesse norme che regolano l’uso [...] diritto di essere rispettato dai figli; in espressioni enfatiche: avrà anche lui una coscienza; tutti hanno una patria. Con locuzioni quantitative, nell’uso fam., può indicare approssimazione: costerà un cento euro di meno, circa cento euro di meno ...
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idiomatico
idiomàtico agg. [der. di idioma; cfr. gr. tardo ἰδιωματικός «particolare»] (pl. m. -ci). – 1. Proprio e particolare della lingua di una nazione, o del dialetto di una regione, o del linguaggio [...] modi i. italiani, francesi; espressioni i. romanesche; caratteri i. della prosa di uno scrittore. In partic., frasi i., le locuzioni e i costrutti peculiari di una lingua o di un dialetto; anche, i modi di dire espressivi frequenti nel parlare comune ...
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sella
sèlla s. f. [lat. sĕlla (der. di sedēre «stare seduto»), propr. «sedia, sedile», e in partic. tipo di sedile senza spalliera e braccioli]. – 1. Arnese di cuoio di varia forma e grandezza (detto [...] tessuti più profondi nel dorso di un animale, prodotte da una sella o un basto mal confezionati o troppo pesanti. Locuzioni fig. e modi proverbiali: cavare, levare, sbalzare qualcuno di sella, spodestarlo, togliergli il posto, il grado e l’ufficio ...
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pietra
'piètra s. f. [lat. pĕtra, prestito del gr. πέτρα, entrato in concorrenza con saxum (v. sasso)]. – 1. a. Nome che si dà comunem. ad alcune rocce compatte, spec. a quelle usate come materiale di [...] la frase evangelica, divenuta proverbiale, chi è senza peccato scagli la prima p. (Giovanni 8,7), v. peccato, n. 1 b. Locuzioni fig.: p. d’inciampo (poco com.), persona o cosa che è di ostacolo, che rappresenta grave difficoltà; p. dello scandalo (v ...
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dietro
diètro (ant. drièto) prep. e avv. [lat. de rĕtro]. – 1. prep. a. Nella parte posteriore; di là da un oggetto, da un luogo; dopo (in senso locativo). Si congiunge al nome direttamente o, meno spesso, [...] la forma pronominale atona si unisce invece come enclitica o proclitica al verbo: vienimi d., gli andò d., ecc. b. Locuzioni con sign. particolari: andare d. a uno, seguirlo; fig., imitarlo, seguirne l’esempio, o dargli retta (anche con riferimento a ...
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cassetto
cassétto s. m. [dim. di cassa]. – 1. Cassetta a base quadrata o rettangolare, senza coperchio, che s’incastra in appositi vani di tavolini, armadî, cassettoni, scrivanie, ecc. per tenervi roba, [...] e si apre tirandolo a sé (con questo senso in Toscana anche cassetta). Locuzioni fig.: far dormire i lavori (o le pratiche) nel c., tenerli deliberatamente in sospeso, ritardarne molto l’esecuzione o definizione; avere un romanzo, un articolo, un ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in