cupolone
cupolóne s. m. [accr. di cupola]. – Denominazione di grandi cupole di chiese; per antonomasia, a Roma, la cupola di S. Pietro (spec. in locuzioni fam. come all’ombra del cupolone, essere nato [...] sotto il cupolone, e sim., dove il termine è assunto a simbolo della città stessa); a Firenze, quella di S. Maria del Fiore ...
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tono1
tòno1 (ant. tuòno) s. m. [dal lat. tonus, gr. τόνος, propr. «tensione», affine a τείνω «tendere»]. – 1. a. In linguistica, accento musicale e, con valore più generico, accento in generale (anche [...] la nota fa diesis al posto di fa naturale); t. lontani, quelli basati su scale differenziate da due o più alterazioni. d. Locuzioni e usi fig. del linguaggio corrente (in rapporto con l’ultimo dei sign. precedenti): dare il t., lo stesso che dare l ...
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distributivo
agg. [dal lat. tardo distributivus]. – 1. Che concerne la distribuzione, la ripartizione: criterio d. delle imposte; caratteri d. degli edifici, relativi alla distribuzione dei singoli ambienti; [...] due a due, a tre a tre, a quattro a quattro, oppure due, tre, quattro per ciascuno, ecc. (dette appunto locuzioni distributive). Singolare d. (o adoperato con valore d.), il singolare di un sostantivo usato invece del plurale per indicare più oggetti ...
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palpebra
pàlpebra (letter. e non com. palpèbra) s. f. [dal lat. palpĕbra o palpēbra, der. del tema di palpare, palpitare]. – In anatomia, ciascuna delle due formazioni cutanee-connettivali-mucose mobili [...] occhio e il muscolo elevatore della palpebra) diffondono il secreto delle ghiandole lacrimali sulla congiuntiva, mantenendola sempre umettata. Locuzioni: alzare, abbassare, aprire, chiudere le p.; battere (o sbattere) le p., chiuderle e aprirle molto ...
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colombaia
colombàia s. f. (ant. colombara, e anche colombàio m.) [lat. columbarium]. – 1. Costruzione destinata all’allevamento dei colombi e costituita da un complesso di piccoli vani, ciascuno dei [...] di un unico ambiente senza finestre e in comunicazione con l’esterno attraverso piccole aperture per il passaggio dei volatili. 2. fig. a. Locuzioni: tirare sassi (o sassate) in c., alla propria c., fare o dire cosa che rechi danno a sé stesso e a ...
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madia1
màdia1 s. f. [lat. magĭda, adattam. del gr. μαγίς -ίδος «pane, madia», affine a μάσσω «impastare»]. – 1. Mobile rustico consistente in una cassa rettangolare di legno munita superiormente di un [...] e lievito con cui fare il pane, è oggi, in esemplari originali o imitati, mobile decorativo per stanze da pranzo e di soggiorno. In locuzioni fig., ormai rare: avere la m. alta o bassa, aver molto o poco da mangiare; avere sempre la m. piena, vivere ...
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ginocchio
ginòcchio s. m. [lat. genŭcŭlum per il class. genĭcŭlum, dim. di genu «ginocchio»] (pl. -chi, e con valore collettivo nel sign. proprio, le ginòcchia). – 1. a. Nell’uomo, la regione dell’arto [...] vittorioso, mentre tornava, coi g. sanguinanti e le scarpe squarciate, alla testa d’un esercito di compagni inebriati (Bufalino). Locuzioni: piegare, flettere un g., le ginocchia; sentirsi piegare le g., per debolezza o paura (fig., piegare le g ...
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bandiera
bandièra s. f. [der. di banda2 «insegna, compagnia, ecc.»]. – 1. a. Drappo, generalm. di lana leggera, di varia forma e dimensione, di un solo colore o a più colori disposti verticalmente o [...] marina, bandiere di forme e colori varî sono adoperate per segnalazioni tra nave e nave o tra nave e terra. b. Locuzioni: alzare, ammainare la b. (come ordini, nelle caserme e sulle navi: alza b.!, ammaina b.!; v. anche alzabandiera, ammainabandiera ...
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altalena
altaléna s. f. [variante di altaleno]. – 1. Tavola collocata in equilibrio sopra un sostegno (tronco, sasso o sim.), alle estremità della quale siedono due persone che, per gioco, s’innalzano [...] oscilla avanti e indietro con periodici impulsi, per la spinta ch’essa stessa si imprime o che le viene data da altri. Locuzioni: fare l’a. (o all’a.), trastullarsi con l’altalena, e fig., oscillare da una posizione all’altra, spec. politica; fare l ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] : la tazza gli cadde dalle mani; gli è caduto un mattone in testa; ti è caduto per (o in) terra il fazzoletto. Locuzioni fig.: c. dalle nuvole, mostrarsi vivamente sorpreso per notizia o domanda inattesa; c. in piedi come i gatti, o semplicem. c. (o ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in