ballo
s. m. [der. di ballare]. – 1. a. L’arte di ballare, cioè di muovere i passi e atteggiare le membra secondo determinate regole e seguendo un ritmo musicale: studiare, imparare il b.; scuola di b.; [...] di essa veniva invocato quel santo; per estens., avere il b. di san Vito, di persona che non sta mai ferma. b. Locuzioni: portare, tirare, mettere, rimettere in b., una persona o una cosa, portarla in campo, parlarne, farne oggetto di discorso o di ...
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cucire
v. tr. [lat. *cosire, da *cosĕre, per il class. consuĕre, comp. di con- e suĕre «cucire»] (io cùcio, tu cuci, egli cuce, noi cuciamo, voi cucite, essi cùciono). – 1. a. Congiungere insieme pezzi [...] insieme: comporre un dramma cucendo insieme pezzi di varî autori; non è capace di c. quattro idee; c. inganni. b. Locuzioni: c. la bocca a qualcuno, obbligarlo a tacere; cucirsi la bocca o le labbra, fare proposito fermo di tacere, di conservare ...
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palla1
palla1 s. f. [dal longob. palla, forma corrispondente al franco balla (v. balla1)]. – 1. a. Sfera usata in varî tipi di giochi e di sport (in alcuni dei quali, come per es. il rugby, può avere [...] . i. pop., volg. Al plur., i testicoli: toccarsi le p., come gesto di scongiuro, di scaramanzia; com. anche in locuzioni fig.: rompere le p. a qualcuno, infastidirlo, seccarlo, importunarlo; far (o rifl. farsi) girare le p., provocare (o provare ...
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cucito
agg. e s. m. [part. pass. di cucire]. – 1. agg. Confezionato: un abito bell’e c.; e in locuzioni fig.: avere le labbra c., stare sempre zitto, saper tenere un segreto; avere gli occhi c., non [...] voler vedere o capire qualcosa; non com., stare cucito con qualcuno, stargli sempre accanto: sempre dietro, c. alle loro calcagna, taciturno (Verga); essere c. a filo doppio con qualcuno, essergli molto ...
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fiasco
s. m. [dal germ. flaskun; cfr. lat. mediev. flasco -onis] (pl. -chi). – 1. Recipiente di vetro per vino, o altri liquidi, di forma ovale col collo lungo munito di bordo ringrossato, a pareti sottili, [...] o di ovatta, sulla brace viva (oggi, in luogo del fiasco, è spesso usato un recipiente di coccio, di forma simile, detto fagioliera). Locuzioni prov. (ormai ant.): è come fare (o vestire, o gonfiare) un f., è cosa da nulla; Giusto faceva i f. e la ...
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fiata
s. f. [dal fr. ant. fiée, che è il lat. *vicata, der. di vicis «vece»; v. vicata], ant. – 1. Volta (in senso temporale): una f., due f., molte f., spesse f. (anche al sing. spessa f.), infinite [...] f.; Per più fïate li occhi ci sospinse Quella lettura (Dante); in quella f., in quel tempo, in quella circostanza. In locuzioni avv.: tal f., talvolta; alle f., alle volte; tutta f., v. tuttafiata. 2. Periodo di tempo, in espressioni come (per) lunga ...
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fiato
s. m. [lat. flatus -us, der. di flare «soffiare»]. – 1. a. Aria che esce dai polmoni durante il movimento di espirazione: avere il f. buono, cattivo; f. che sa di vino, di sigaro; gli puzza il [...] fiato alle trombe, suonarle; anche in senso fig., annunciare clamorosamente qualche cosa, dare ordine d’iniziare un lavoro, un’impresa e sim. Locuzioni avv.: in un f., in un attimo: arrivò in un f. in cima alle scale; d’un f., senza riprendere fiato ...
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pollaio
pollàio s. m. [der. di pollo]. – 1. Luogo cintato e coperto, piccolo fabbricato rurale, o parte di un fabbricato, dove si allevano polli, galline ed eventualmente altri volatili di cortile, o [...] radunano per dormire; anche l’insieme dei polli e delle galline: gli schiamazzi del p., l’uggiolare del cane (Verga). Locuzioni: essere pulito come un bastone da p., per antifrasi, essere molto sporco; saccheggiare, fare strage del p., mangiare molti ...
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gigante
s. m. e agg. [dal lat. gigas -antis, gr. γίγας -αντος]. – 1. s. m. a. Nella mitologia antica e nella Bibbia, oltre che nelle fiabe popolari, nome di esseri di statura e forza straordinaria a [...] ambiziosa grandiosità, ma deboli nella struttura tanto da rischiare il crollo totale di fronte a improvvise difficoltà. d. Locuzioni: lotta, guerra di giganti, condotta con sforzi grandissimi dai varî contendenti; avanzare, avvicinarsi a passi di g ...
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cuffia
cùffia (pop. scùffia) s. f. [lat. tardo cŏfea (in glosse cufia), prob. di origine germ.]. – 1. a. Copricapo leggero di lana, stoffa o tela, che scende fino al collo e viene assicurato sotto il [...] °-16°, rimase più tardi nell’uso come copricapo femminile per la notte; oggi è usata talvolta per i bambini lattanti. Locuzioni fig.: uscire, salvarsi per il rotto della c., cavarsela, da un pericolo, da una situazione imbrogliata, con poco danno. b ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in