principale
agg. e s. m. [dal lat. principalis, der. di princeps -cĭpis «primo»: v. principe]. – 1. agg. a. Che ha maggior rilievo, maggiore importanza rispetto ad altre cose dello stesso genere: esaminiamo [...] amministrative e sim.: è la p. città dell’isola; il p. porto del Mediterraneo. 2. agg. Con sign. particolare in locuzioni appartenenti al linguaggio di alcune scienze: a. In astronomia, in un sistema stellare binario o multiplo, stella p., la stella ...
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piazza
s. f. [lat. platĕa «via larga, piazza» (dal gr. πλατεῖα, propriam. femm. di πλατύς «largo»); cfr. platea, che risale a una variante lat. platēa con e lunga]. – 1. a. Area libera, più o meno spaziosa, [...] la Borsa, che vi ha sede, e l’insieme degli operatori economici e finanziarî che vi svolgono la loro attività. b. Locuzioni e usi fraseologici: vettura di o da piazza, espressione ormai in disuso per indicare le carrozze, o anche le autovetture, in ...
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ghiaccio2
ghiàccio2 (tosc. diàccio) s. m. [da ghiaccia]. – 1. Stato solido che l’acqua assume normalmente quando la temperatura (a pressione atmosferica, pari a 1,01325 bar) scende a 0 °C, o al di sotto, [...] , da acqua potabile deaerata per agitazione durante il congelamento; opaco, da acqua potabile non agitata). 2. In molte locuzioni fig. dell’uso com. è simbolo della freddezza, dell’insensibilità, della mancanza di calore affettivo, e sim.: essere ...
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consunzione
consunzióne s. f. [dal lat. consumptio -onis, der. di consumĕre «consumare1»]. – 1. letter., non com. Consumazione, logoramento; fig.: La c. serale Del cielo (Ungaretti). 2. Stato patologico [...] che si determina in conseguenza di varie malattie, quali tubercolosi, malaria, tumori maligni, intossicazioni, determinate malattie nervose e mentali. Si usa anche in locuzioni pop. (dov’è spesso sinon. di tisi): andare in c., morire di consunzione. ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille [...] , corda del timpano), per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Locuzioni: stuzzicare il g.; piacere, dispiacere al g.; perdere, riacquistare il g.; g. fine, acuto, delicato; g. ottuso ...
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baionetta
baionétta s. f. [dal fr. baïonnette, perché un tempo fabbricata nella città francese di Bayonne (Baiona)]. – 1. a. Arma bianca, di lunghezza variabile, da punta e taglio (sciabola b.), oppure [...] esclusivam. da punta (spada b.), che può essere inastata sul fucile senza impedire il puntamento e il fuoco. Locuzioni: assalto alla b.; b. in canna, inastata; anche comando militare: b. in canna! (abbrev. baionett-cann!). b. fig. Per metonimia, ...
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ghigliottina
(ant. guigliottina) s. f. [dal fr. guillotine, e questo dal nome del medico fr. J.-I. Guillotin, che ne propose l’adozione all’Assemblea nazionale francese (1789)]. – 1. Macchina per le [...] la rivoluzione francese, ed è rimasta in uso in Francia fino al 1981 (quando è stata abolita la pena di morte). 2. Locuzioni avv. e agg.: a. Alla gh., detto di un’ampia scollatura in vestiti femminili di moda al tempo della rivoluzione francese ...
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negozio
negòzio s. m. [dal lat. negotium «attività, occupazione, affare, traffico», comp. di nec «né» e otium «ozio, inazione, riposo dall’attività e dagli affari»]. – 1. a. letter. Attività, occupazione [...] tra due o più persone riguardo al passaggio di beni, merci, ecc.: fare, concludere un buon n., un cattivo negozio. Per estens., in locuzioni scherz. o fam., oggi non più in uso, con il sign. generico di faccenda: che n. è questo?, bel negozio!, e sim ...
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chiaro
agg. e s. m. [lat. clarus]. – 1. agg. È in generale l’opposto di oscuro, ma ha accezioni particolari secondo l’oggetto a cui si attribuisce: a. Luminoso, lucente: una luce ch.; c’è un bel sole [...] non ingombra da canneti o piante acquatiche, nelle quali, in particolari condizioni, si raccoglie e si caccia la selvaggina. e. Locuzioni fig.: mettere in ch. una cosa, chiarirla, vederla o mostrarla per ciò che è veramente: è una faccenda che mi ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] sacchetto), di abito femminile, giacca o cappotto di linea diritta (linea a sacco), senza tagli o cinture alla vita. b. Locuzioni fig.: farina del proprio s., opera propria, cose dette o scritte con originalità, non copiate o plagiate da altri (usato ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in