chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. [...] della persona: chi credi di essere?; tutti sanno chi siete. Spesso rafforzato con mai: chi sarà mai?; chi mai può essere a quest’ora? Locuzioni: non so chi, persona ignota, o che non si vuol nominare (me l’ha detto un tale, non so chi); chi me lo ...
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otturatorio
otturatòrio agg. [der. di otturare]. – Che ha la funzione di otturare; è usato spec. in locuzioni del linguaggio medico: membrana o., membrana fibrosa che chiude quasi completamente il foro [...] otturato dell’osso iliaco; ernia o., quella che può farsi strada attraverso una depressione del peritoneo nel canale o., costituito dal foro o. (com’è impropriam. denominato il foro ischio-pubico dell’osso ...
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asciutto
agg. [lat. exsuctus, part. pass. di exsūgĕre «succhiare, seccare», con sostituzione di prefisso]. – 1. Privo di umidità, secco (contr. quindi di umido, bagnato): terreno, luogo a.; coltivazione [...] con burro o sugo. In qualche caso equivale ad asciugato: i panni sono già asciutti; lasciare il fiasco a., berlo sino in fondo. Locuzioni: a occhi a., a ciglio a., a viso a., senza piangere; a piedi a., senza bagnarseli: Passava Stige con le piante a ...
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chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. – 1. ant. Gridare: la verace Scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (Dante); con grande voce diceva e chiamava: [...] innocente sensibile si chiamerà reo, quando egli creda con ciò di far cessare il tormento (Beccaria); soprattutto in locuzioni come: chiamarsi vinto, chiamarsi obbligato, chiamarsi offeso; intascò il denaro e si chiamò soddisfatto; chiamarsi in colpa ...
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carica
càrica s. f. [der. di caricare]. – 1. a. ant. L’operazione del caricare, del porre un peso sopra persona, cosa o veicolo: si fece, nella c. delle navi, molte avanie (Sassetti); anche sinon. di [...] ; più genericam., deciso assalto di forze armate militari o paramilitari: ci sono state c. di polizia contro i dimostranti. Locuzioni: fare una c.; balzare alla c.; fare una c. a fondo (fig., impegnarsi risolutamente in una impresa); tornare alla ...
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principale
agg. e s. m. [dal lat. principalis, der. di princeps -cĭpis «primo»: v. principe]. – 1. agg. a. Che ha maggior rilievo, maggiore importanza rispetto ad altre cose dello stesso genere: esaminiamo [...] amministrative e sim.: è la p. città dell’isola; il p. porto del Mediterraneo. 2. agg. Con sign. particolare in locuzioni appartenenti al linguaggio di alcune scienze: a. In astronomia, in un sistema stellare binario o multiplo, stella p., la stella ...
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piazza
s. f. [lat. platĕa «via larga, piazza» (dal gr. πλατεῖα, propriam. femm. di πλατύς «largo»); cfr. platea, che risale a una variante lat. platēa con e lunga]. – 1. a. Area libera, più o meno spaziosa, [...] la Borsa, che vi ha sede, e l’insieme degli operatori economici e finanziarî che vi svolgono la loro attività. b. Locuzioni e usi fraseologici: vettura di o da piazza, espressione ormai in disuso per indicare le carrozze, o anche le autovetture, in ...
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ghiaccio2
ghiàccio2 (tosc. diàccio) s. m. [da ghiaccia]. – 1. Stato solido che l’acqua assume normalmente quando la temperatura (a pressione atmosferica, pari a 1,01325 bar) scende a 0 °C, o al di sotto, [...] , da acqua potabile deaerata per agitazione durante il congelamento; opaco, da acqua potabile non agitata). 2. In molte locuzioni fig. dell’uso com. è simbolo della freddezza, dell’insensibilità, della mancanza di calore affettivo, e sim.: essere ...
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consunzione
consunzióne s. f. [dal lat. consumptio -onis, der. di consumĕre «consumare1»]. – 1. letter., non com. Consumazione, logoramento; fig.: La c. serale Del cielo (Ungaretti). 2. Stato patologico [...] che si determina in conseguenza di varie malattie, quali tubercolosi, malaria, tumori maligni, intossicazioni, determinate malattie nervose e mentali. Si usa anche in locuzioni pop. (dov’è spesso sinon. di tisi): andare in c., morire di consunzione. ...
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gusto
s. m. [lat. gustus -us; nel sign. 3 b, deverbale di gustare]. – 1. Uno dei cinque sensi di cui l’uomo è dotato: è il senso specifico esercitato attraverso gli organi gustativi o organi del g. (papille [...] , corda del timpano), per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Locuzioni: stuzzicare il g.; piacere, dispiacere al g.; perdere, riacquistare il g.; g. fine, acuto, delicato; g. ottuso ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in