sabaoth
〈sabaòt〉 o 〈sàbaot〉 s. ebr. – Traslitterazione del termine ṣĕbā’ōt (plur. di ṣābā «esercito»), presente nella locuz. biblica Yahweh Ṣĕbā’ōt «dio degli eserciti», che celebra in Dio la prerogativa [...] con l’espressione Dominus exercituum, ma ricorre talvolta anche la forma Dominus sabaoth, passata inoltre nella liturgia della Messa (Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus sabaoth), venendo però preferibilmente interpretata dalla teologia cattolica ...
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sabato
sàbato (ant. o region. sàbbato) s. m. [lat. sabbătum, dal gr. σάββατον, e questo dall’ebr. shabbāt «(giorno di) riposo»]. – Sesto giorno della settimana, l’ultimo lavorativo per alcune categorie [...] adottata anche in altri paesi (per es., in Italia, nel periodo fascista, con la denominazione mutata in s. fascista); nella liturgia cattolica, s. di passione, s. santo, il sabato che precede rispettivam. la domenica delle Palme e quella di Pasqua ...
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mea culpa
locuz. lat. (propr. «per mia colpa»), usata in ital. come s. m., invar. – Nella liturgia cattolica, frase contenuta nel Confiteor, con la quale il fedele riconosce la responsabilità dei proprî [...] peccati (la formula intera è mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa, e si pronuncia battendosi tre volte il petto con la mano), usata estens. in espressioni come dire il m. c., recitare il m. c., dichiararsi ...
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farsa
s. f. [dal fr. farce, der. di farcir, che è il lat. farcire «riempire»]. – 1. Termine che in origine (nella forma fr. farce o in una corrispondente forma lat. mediev. farsa) indicò varî tipi di [...] mediante interpolazione di testi e canti in volgare nei testi e nelle melodie della liturgia tradizionale, o anche l’inserzione di intermezzi comici nelle sacre rappresentazioni che si tenevano sul sagrato delle chiese. In seguito passò a significare ...
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velo1
vélo1 s. m. [lat. vēlum, che aveva il sign. 1 b]. – 1. a. Tessuto finissimo e leggerissimo, trasparente, di seta, cotone, lana, ecc., destinato a usi molteplici (per coprire il volto [v. veletta1], [...] alla vista il santuario dov’era collocata l’arca e che si lacerò, secondo i Vangeli, al momento della morte di Cristo. Nella liturgia e nella prassi della Chiesa cattolica, il velo ha (o aveva) varî usi che possono riferirsi alle persone, come il v ...
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anglicano
anġlicano agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. anglicanus «anglico, inglese»]. – 1. agg. a. Propr., d’Inghilterra, nella denominazione della Chiesa a., la Chiesa d’Inghilterra, costituita [...] ., i 39 articoli con cui nel 1571 la Chiesa anglicana accoglieva principî calvinistici, conservando però molti elementi della liturgia cattolica, mentre l’episcopato rinunciava all’esercizio di parte dei suoi poteri spirituali; canto a., il canto dei ...
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triodio
trïòdio (o trïòdion) s. m. [dal gr. τριῴδιον, comp. di τρι- «tre» e ᾠδή «ode»]. – Nella liturgia bizantina: 1. Canone liturgico di tre odi o strofe. 2. Per estens., il libro che contiene l’ufficiatura [...] del tempo preparatorio alla Pasqua, così chiamato perché la maggior parte dei suoi canoni consta di tre odi ...
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acatisto
(alla greca acàtisto) s. m. e agg. [dal gr. ἀκάϑιστος, propr. «non seduto»]. – Celebre inno della liturgia bizantina, in onore della Vergine: ha per tema l’Annunciazione e l’Incarnazione e si [...] canta in piedi, nei venerdì di quaresima e in altre circostanze speciali ...
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avestico
avèstico (ant. avestàico) agg. (pl. m. -ci). – Dell’Avesta, denominazione (dal persiano mediev. apastāk, forse «testo fondamentale») del complesso dei libri sacri dello zoroastrismo; della civiltà [...] rappresentata dall’Avesta: la religione, la liturgia a., i testi a.; lingua a. (o, come s. m., l’avestico), la lingua, di tipo indoeuropeo e particolarm. iranico, in cui è scritto l’Avesta; scrittura a., alfabeto provvisto di segni vocalici oltre che ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Riti e preghiere in uso fino a Carlomagno nelle Gallie, e, più o meno, in tutto l’Occidente. Non se ne conosce la paternità, ma l’origine è certamente orientale, come mostrano parecchi elementi, specialmente della messa. In genere la liturgia...