ottavario
ottavàrio s. m. [dal lat. eccles. octavarium, der. di octava (feria) «ottava» (v. la voce prec., nel sign. 1)]. – 1. Insieme di esercizî devoti, con cui nella liturgia, o in margine ad essa, [...] si continua per otto giorni a celebrare una festa: l’o. dei Morti. 2. O. romano (Octavarium Romanum), libro liturgico che conteneva le lezioni per il 2° e 3° notturno dell’ufficio divino per tutti i giorni delle ottave particolari (feste di patroni e ...
Leggi Tutto
mandato
s. m. [dal lat. mandatum, der. di mandare «affidare»]. – 1. a. In genere, ordine (o direttiva, istruzione) di eseguire qualcosa: impartire un m., ricevere un m.; agire contro il m. ricevuto; [...] , m. di incasso, m. di introito, nel linguaggio bancario, lo stesso, ma meno com., che ordine di riscossione. 3. Nella liturgia latina, la cerimonia della lavanda dei piedi, che ha luogo generalmente durante la messa vespertina del giovedì santo; la ...
Leggi Tutto
vespro
vèspro s. m. [lat. vĕsper -ĕri, affine al gr. ἕσπερος; v. anche vespero1]. – 1. a. ant. o letter. L’ora tarda del giorno verso il tramonto, cioè il crepuscolo serale: presa una sua fanticella, [...] ... in sul v. la mandò all’albergo dove Andreuccio tornava (Boccaccio). b. Nella liturgia cattolica, la seconda delle ore «cardine» o principali (la prima è costituita dalle lodi) dell’ufficio quotidiano: è la preghiera serale della comunità ...
Leggi Tutto
cherubico
cherùbico agg. [der. di cherubo; v. cherubino] (pl. m. -ci). – Di cherubino, proprio di un cherubino: per sapïenza in terra fue Di ch. luce uno splendore (Dante). Inno ch., nella liturgia bizantina, [...] l’inno cantato durante la processione delle specie sacramentali non ancora consacrate, portate dall’altare della preparazione a quello vero e proprio ...
Leggi Tutto
male2
male2 s. m. [lat. malum «male fisico o morale», rifatto secondo male avv.]. – In senso ampio, il contrario del bene, tutto ciò che arreca danno turbando comunque la moralità o il benessere fisico [...] bene e al m., in una società, partecipare agli utili come ai danni; nel bene e nel m., espressione formulare nella liturgia del matrimonio. b. Disgrazia, sfortuna: nella sua malvagità, gli augurava ogni m.; avere il m., il malanno e l’uscio addosso ...
Leggi Tutto
ottoeco
ottoèco (o octoèco) s. m. [dal gr. biz. ὀκτώηχος s. f., propr. agg. (sottint. βίβλος «libro»), comp. di ὀκτώ «otto» e ἦχος «tono»; quindi «libro degli otto toni»] (pl. -chi). – 1. Libro liturgico [...] tutto l’anno, meno la quaresima, il tempo pasquale e le feste maggiori. Grande o., libro liturgico, lo stesso che paracletica. 2. Sistema di classificazione dei modi della musica bizantina che fu adottato poi anche in Occidente nel canto gregoriano ...
Leggi Tutto
veste
vèste (ant. o pop. vèsta) s. f. [lat. vĕstis]. – 1. Indumento, o complesso di indumenti, che ricopre una persona, soprattutto esteriormente (è sinon. di abito e, talora, di vestito, rispetto ai [...] usato, secondo gli uffici e i tempi, il bianco, il rosso, il verde, il violaceo, essendo stato abolito il nero nella nuova liturgia). 2. estens. e fig. a. raro o letter. Copertura, rivestimento in genere, di cose varie: la v. di una damigiana, dei ...
Leggi Tutto
priscillianesimo
priscillianéṡimo s. m. – Movimento religioso ascetico-gnostico iniziato da Priscilliano, un nobile spagnolo, verso il 370 circa, i cui seguaci affermavano di essere gli eletti della [...] Chiesa, sostenendo che il battesimo doveva significare evasione da tutti i valori di questo mondo, dando un’interpretazione personale della Scrittura, e seguendo anche nella liturgia usanze particolari. ...
Leggi Tutto
acolutia
acolutìa s. f. [dal gr. ἀκολουϑία, der. di ἀκολουϑέω «seguire»]. – Nella liturgia greca, il seguito, la disposizione o l’ordinamento delle preghiere e cerimonie, corrispondente all’ordo o ritus [...] latino; il termine viene usato anche per indicare le singole ore canoniche e gli stessi formularî liturgici. ...
Leggi Tutto
trisagio
triṡàgio s. m. [dal gr. tardo τρισάγιος, agg., «tre volte santo» (comp. di τρίς «tre volte» e ἅγιος «santo»), τρισάγιον, s. neutro]. – L’inno di lode a Dio tre volte santo (cioè la parola santo [...] ripetuta tre volte): di origine biblica, già in uso nella sinagoga, passò nella primitiva liturgia cristiana (v. sanctus). ...
Leggi Tutto
Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Riti e preghiere in uso fino a Carlomagno nelle Gallie, e, più o meno, in tutto l’Occidente. Non se ne conosce la paternità, ma l’origine è certamente orientale, come mostrano parecchi elementi, specialmente della messa. In genere la liturgia...